ROMA IN-GOLF-ATA - IN CIMA A UNA TERRAZZA NATURALE UNICA AL MONDO, CON UNA VISTA MOZZAFIATO SUL CUPOLONE, IN UN LUOGO VERDE E MAGICO DOVE SI AGGIRANO INDISTURBATE LE VOLPI SELVATICHE STA PER SORGERE UN CAMPO DA GOLF - LA FONDAZIONE (NATA DAL LASCITO DEL CONTE PICCOLOMINI PER IL “RICOVERO E SOSTENTAMENTO DEGLI ATTORI”) È UN’ISTITUZIONE PUBBLICA SOTTO LA VIGILANZA DELLA REGIONE LAZIO RETTA (SI FA PER DIRE) DALLA POLVERINI…

Marco Lillo per "il Fatto quotidiano"

Nessuno lo immaginerebbe mai: nel centro di Roma a poco più di un chilometro da piazza San Pietro, nel cuore della splendida tenuta Piccolomini che si estende da Villa Pamphili a via Gregorio VII, in cima a una terrazza naturale unica al mondo, con una vista mozzafiato sul cupolone, in un luogo verde e magico dove si aggirano indisturbate le volpi selvatiche sta per sorgere un campo da golf.

La società Borgo Piccolomini Srl di Alberto Manni (amministratore unico e detentore dell'80 per cento delle quote) ha appena ottenuto l'autorizzazione con determina dirigenziale della Regione Lazio per realizzare in questo luogo unico al mondo un campo pratica per il gioco del golf; la creazione di un percorso vita; la ristrutturazione di tutti i fabbricati esistenti con cambio di destinazione d'uso in club house a servizio del campo da golf e infine anche una piscina.

L'inaugurazione del complesso è prevista nel giugno del 2012 ma il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Vincenzo Maruccio, che ha raccolto il grido di allarme del comitato di cittadini "Parco Piccolomini", ha presentato un'interrogazione al presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Per Maruccio quel campo da golf non s'ha da fare.

Non solo per le problematiche sollevate dai cittadini che paventano "un grave impatto ambientale su un'area di alto valore paesaggistico" ma anche perché i terreni che lo ospitano non appartengono a una società privata bensì alla Fondazione Piccolomini, che ha finalità pubbliche. Non solo. Secondo Maruccio, la Fondazione è presieduta da Benedetta Buccellato, un'attrice che in passato ha recitato in una fiction diretta da Alberto Manni, proprio il socio principale della società Borgo Piccolomini.

La Fondazione Niccolò Piccolomini nasce da un lascito. Il proprietario della tenuta, il conte Nicolò Piccolomini, morì a 28 anni durante la seconda guerra mondiale dopo avere frequentato l'Accademia di Arte drammatica e destinò al mantenimento degli artisti drammatici indigenti il terreno sul quale sorgerà il campo da golf, più un vero e proprio borgo, una villa cinquecentesca immersa nel verde e numerosi casali.

Nel 1943, per realizzare le volontà del nobile attore, fu creata la Fondazione. Il conte avrebbe voluto che il suo patrimonio fosse utilizzato per "il ricovero e il mantenimento di artisti drammatici inabili al lavoro e l'assegnazione di elargizioni ad artisti drammatici indigenti". La sua volontà non è mai stata pienamente realizzata. Nel 1980 la Fondazione è divenuta un'Ipab, cioé un'Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza sotto la vigilanza della Regione Lazio, che dal 2006 al 2009 ha commissariato la Fondazione.

Dal maggio del 2009 a seguito dell'occupazione degli attori, villa Piccolomini è gestita da un consiglio di amministrazione nominato secondo le regole della Fondazione: due membri nominati dalla Regione Lazio, un membro nominato dal Sindaco di Roma, uno dall'Accademia di Arte drammatica e un membro nominato dal sindacati di categoria in rappresentanza degli attori drammatici, che hanno scelto Benedetta Buccellato, vicina alla Cgil che aveva diritto a esprimere il nome in quella tornata.

La tenuta di 8 ettari che si estende dalle pendici del Gianicolo fino a via Cava Aurelia, era inutilizzata, ma rappresentava un potenziale polmone verde da sfruttare per il quartiere Aurelio. "Quei terreni devono essere restituiti alla cittadinanza", secondo Vincenzo Maruccio dell'Idv, "e devono essere aperti ad attività culturali per realizzare lo scopo del lascito: una casa di riposo per attori anziani e non autosufficienti, immersa in un polmone verde per quel quadrante di Roma".

Sotto la gestione Buccellato invece la strada intrapresa è stata un'altra: mettere a reddito il patrimonio affittandolo con bandi pubblici. Quello per affittare il terreno, secondo Maruccio, presenta però alcuni punti oscuri: "La Borgo Piccolomini Srl diviene locataria di parte dei terreni del parco a seguito di un avviso pubblico del 19 luglio 2010 che prevede come termine ultimo di presentazione delle offerte il 29 luglio 2010.

La Borgo Piccolomini appartenente ad Alberto Manni e a Marco Cupelloni, risulta costituita in data 4 novembre del 2010, quindi postuma alla chiusura dei termini previsti per la presentazione delle offerte".

Inoltre Maruccio annota la coincidenza: "Alberto Manni, amministratore unico della Borgo Piccolomini Srl è un regista. La dottoressa Buccellato, presidente della Fondazione Niccolò Piccolomini è un attrice professionista e ...vanta precedenti duraturi rapporti professionali con Manni avendo lavorato nella fiction "Vento di Ponente" diretta dallo stesso. Con tale contratto di locazione trentennale (per 96 mila euro all'anno Ndr) la presidente Buccellato vincola un bene facente parte di un'Ipab regionale per un periodo di gran lunga superiore alla sua carica".

Benedetta Buccellato difende la sua scelta: "Il comitato dei cittadini sbaglia a parlare di parco pubblico. Si tratta di terreni privati di una fondazione che ha il dovere di mettere il suo patrimonio a reddito per destinare i soldi al sostentamento degli attori, come prevede il nostro statuto. Il campo da golf non porterà nessuna nuova cubatura e riqualificherà la zona. Manni era solo uno dei 4 registi di quella fiction e non è un mio amico. Oggi fa l'imprenditore e ha presentato l'offerta migliore in un bando pubblico con una decina di concorrenti".

 

VILLA PICCOLOMINI LA TERRAZZA SU CUI DOVREBBE NASCERE IL CAMPO DA GOLF jpegVILLA PICCOLOMINI LA TERRAZZA SU CUI DOVREBBE NASCERE IL CAMPO DA GOLF jpegVINCENZO MARRUCCIO jpegRENATA POLVERINI

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…