giorgia meloni carlo nordio

GIORGIA, LO BALLI IL TOGA TOGA? MELONI È MOLTO IRRITATA (EUFEMISMO) PER LE SPARATE DI NORDIO CONTRO L’ANM – L'OBIETTIVO DELLA PREMIER È RIFORMARE LA GIUSTIZIA SENZA RIAPRIRE UNA GUERRA TRA GOVERNO E PROCURE. INVECE LE PAROLE DEL GUARDASIGILLI SULLE INTERFERENZE DEL SINDACATO DEI MAGISTRATI HANNO FATTO PIOMBARE LA SITUAZIONE IN UN CLIMA DA VENTENNIO BERLUSCONIANO – IL GOVERNO COSTRETTO A RALLENTARE L'ITER DELLA RIFORMA SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PUBBLICI MINISTERI…

1 – MELONI IRRITATA CON IL MINISTRO FDI: "SI RICORDI DEL SUO RUOLO”

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

carlo nordio foto di bacco (1)

C'è un problema a destra, le leggi sulla giustizia fatte nel nome di Silvio Berlusconi hanno fatto precipitare il dibattito nell'antico schema: magistrati contro politici. Non era l'esito che cercava Giorgia Meloni e la colpa di questo clima ce l'ha, nell'analisi che si fa a Palazzo Chigi, anche Carlo Nordio.

 

L'obiettivo della premier è riformare la giustizia, senza riaprire una guerra tra governo e procure. Magari dividendo la magistratura e l'opposizione. L'operazione sembrava a buon punto. E invece, rieccoci improvvisamente nel ventennio berlusconiano: proclami dei pubblici ministeri, appelli sui giornali e reazione della politica che rivendica la propria autonomia.

 

[…]

giorgia meloni carlo nordio

 

L'attacco durissimo alla magistratura, sebbene nasca come risposta alle critiche dell'Associazione nazionale magistrati, danno il via a uno scontro aperto che nessuno in Fratelli d'Italia voleva. Tanto più che le misure contenute nel ddl illustrato giovedì scorso, sono ritenute dagli stessi esponenti del centrodestra, molto tenui.

 

Nessuno può apertamente screditare il ministro, scelto e voluto fortemente da Meloni, ma uno dei massimi esponenti del partito non solo prende le distanze, ma aggiunge «quello che dice Nordio è una follia. Lui non si rende conto che anche quando parla a un festival è pur sempre il ministro».

 

LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI

Vista l'atmosfera sarà rallentato ulteriormente l'iter della riforma sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, storico obiettivo di Forza Italia, inserito nel programma di governo del centrodestra, che però, richiedendo una modifica costituzionale, ha un iter più lungo. L'intenzione di FdI è di non accelerare per evitare altri traumi, i berlusconiani lo hanno capito da tempo e promettono battaglia.

 

La rabbia verso l'ex procuratore aggiunto di Venezia è grande, anche perché Fratelli d'Italia ha condotto in questi mesi un dialogo costante con le diverse anime della magistratura, una mediazione, che ha visto protagonista anche Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario in via Arenula e fedelissimo di Meloni e Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ed ex magistrato.

 

Secondo quanto spiegano nel partito della premier, aver ascoltato le istanze dei giudici (oltreché del mondo dell'avvocatura) aveva prodotto un risultato: spaccare la magistratura associata, isolando di fatto l'Anm. Era questa la differenza con le guerre berlusconiane, che avevano avuto l'effetto di compattare la categoria. Situazione che ora Nordio rischia di far ritornare. […]

 

2 – L’IMBARAZZO DI MELONI PER L’USCITA DEL MINISTRO “A RISCHIO LE RIFORME”

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

GIORGIA MELONI CARLO NORDIO

Non ha gradito gli attacchi di Carlo Nordio all’Anm, per usare un eufemismo. Un’uscita scomposta, ecco come Giorgia Meloni ha giudicato in privato le parole del Guardasigilli. Una sortita che imbarazza il governo. Peggio: qualcosa di simile a un sabotaggio dell’operazione sotterranea portata avanti da Palazzo Chigi con una porzione della magistratura – quella più dialogante - per evitare che la riforma appena approvata dal consiglio dei ministri si trasformi nei prossimi mesi in scontro totale. Tutto inutile, tutto da rifare.

 

[…] «La riforma è un primo decisivo segnale – dice a Tempi Alfredo Mantovano - per ribadire che la politica fa le sue scelte senza mettersi a tavolino e attendere la dettatura da parte delle correnti della magistratura associata. Questo governo non è ricattabile, a partire dalla giustizia». Parole chiare. Che nascondono però un non detto: un conto è difendere il provvedimento, altro screditare pubblicamente il dialogo con l’Anm, come ha fatto Nordio. Non riconoscendole neanche il ruolo di interlocutore.

GIORGIA MELONI CARLO NORDIO

 

[…]  E dire che Meloni era stata chiara, nei colloqui riservati degli ultimi giorni. «Evitiamo uno scontro diretto con la magistratura», aveva intimato ai ministri di Fratelli d’Italia e al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che marca ad uomo Nordio per conto della presidenza del Consiglio.

 

[…]  Ma l’imbarazzo di Meloni verso il suo ministro va ben oltre lo scontro sulla riforma delle intercettazioni. Perché la linea dura scelta da Nordio complica l’azione di Palazzo Chigi anche in vista della madre di tutte le battaglie: la separazione delle carriere.

 

nordio meloni

[…]  La prudenza di Meloni non è dettata dal la volontà di esaudire le richieste delle toghe, ma da pragmatismo. La premier non pensa di poter sostenere negli stessi mesi una battaglia per introdurre il premierato e un’altra per stravolgere gli equilibri della magistratura. Anche perché sarebbe costretta a gestire due referendum costituzionali, visto che neanche il sostegno del Terzo polo garantirebbe una maggioranza dei due terzi del Parlamento. Tutto questo hanno spiegato gli ambasciatori agli interlocutori nella magistratura. Anche in questo caso, però, Palazzo Chigi deve fare i conti con un ostacolo: Nordio. […]

carlo nordio al quirinale carlo nordio al quirinale

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