marco travaglio giorgia meloni

‘‘MELONI È VISTA COME UN’INTRUSA DAI SALOTTI BUONI’’ - MARCO TRAVAGLIO: ‘’NON VOTARE PER LA VON DER LEYEN È STATO UN SEGNO DI DISCONTINUITÀ. ME NE ASPETTAVO BEN ALTRI, DA UNA COME LEI. OLTRE AL FARDELLO DEL NEO E POSTFASCISMO, LA DESTRA MELONIANA AVEVA TRE PREGI: ERA LEGALITARIA, SOCIALE E MULTILATERALE IN POLITICA ESTERA. TUTTI SACRIFICATI SULL’ALTARE DEL “PRIMUM VIVERE” - L’IDEA CHE, SE UNO VINCE LE ELEZIONI, DEV’ESSERE NEUTRALIZZATO CON GIOCHI DI PALAZZO È DI NAPOLITANO - SOGNANO CHE TAJANI, SPINTO DAI BERLUSCONI, MOLLI LA MELONI E VADA COL PD. E ACCREDITANO RENZI PER SPOSTARE AL CENTRO LA COALIZIONE, FACENDO FUORI I 5 STELLE E LA SINISTRA. VEDIAMO SE GLI ELETTORI CI CASCANO…

Maurizio Caverzan per la Verità - Estratti

 

(…)

ALESSANDRO SALLUSTI - GIORGIA MELONI - MARCO TRAVAGLIO

La situazione è seria o grave?

«Molto grave: siamo sull’orlo di una guerra mondiale e facciamo finta di niente».

 

Altro spin off dalla Francia: dopo aver trafficato con le desistenze per neutralizzare Marine Le Pen ora Macron rifiuta l’incarico a Lucie Castets, candidata del Nfp che ha vinto le elezioni.

«Sembra risorto Giorgio Napolitano».

 

In che senso?

«L’idea che, se uno vince le elezioni, dev’essere neutralizzato con giochi di palazzo è di Napolitano. Nel 2011, dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, escluse le urne per timore che vincessero i 5 stelle e apparecchiò l’inciucione con Mario Monti. Poi, nel 2013, i 5 stelle vinsero lo stesso e fece l’ammucchiata dei perdenti con Enrico Letta: Pd, Forza Italia e montiani. Rimasero fuori M5s, Lega e Fratelli d’Italia: i tre partiti che poi stravinsero le elezioni del 2018, 2019 e 2022. Credo che la stessa cosa succederà a Macron, che sta preparando l’Eliseo per Jean-Luc Mélenchon o per Marine Le Pen. Un altro genio».

ALESSANDRO SALLUSTI - GIORGIA MELONI - MARCO TRAVAGLIO - MEME BY DAGOSPIA

 

Parliamo di cose serie: hai preso una cotta estiva per Giorgia Meloni?

«Ho raccontato mille volte che l’ho conosciuta 15 anni fa in treno quand’era ministro della Gioventù del governo Berlusconi. La trovai simpatica, anche se non condivido quasi nessuna delle sue idee, e rimanemmo in contatto. Non era difficile capire che era l’unico personaggio in ascesa del centrodestra e sarebbe arrivata dov’è ora. Quindi non capisco lo stupore per aver scritto che è una tipa sveglia e dunque mi stupivano le cavolate che diceva su complotti ai suoi danni».

 

Ha sciolto la riserva sull’invito alla Festa del Fatto Quotidiano?

«Sì, non riesce a venire per altri impegni. Ma avremo comunque un rappresentante del governo».

STRAGED THINGS - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

Quanto questo governo è indigesto all’establishment?

«Poco o nulla perché con l’establishment internazionale e nazionale si è messo d’accordo, anche con eccessi di zelo che nascono proprio dal fatto che la Meloni è vista come un’intrusa».

 

Involuto come ragionamento.

«Per accreditarsi ha dovuto dare prove d’amore esagerate.

Infatti, ogni volta che accenna a deragliare dalla retta via - voto sulla Von der Leyen, mancata ratifica del Mes, annuncio della tassa sugli extraprofitti bancari, critiche di Crosetto all’incursione ucraina in Russia - i salotti buoni le ricordano che è lì in prova».

 

Non votare per la Von der Leyen è stato un segno di discontinuità?

«Certo. Me ne aspettavo ben altri, da una come lei. Oltre al fardello del neo e postfascismo, la destra meloniana aveva tre pregi: era legalitaria, sociale e multilaterale in politica estera. Tutti sacrificati sull’altare del “primum vivere”».

 

marco travaglio giorgia meloni

Dall’Europa ci chiedono di allinearci sulla legge del conflitto d’interessi, come se a Bruxelles non ne avessero.

«In Italia conflitti d’interessi li hanno tutti o quasi: ecco perché la legge non l’ha fatta nessuno. Il Consiglio d’Europa ci chiede ancora di provvedere. Dopodiché l’Ue ne è piena. Da quello folcloristico della presidente del Parlamento, Roberta Metsola, che nomina il cognato di gabinetto - un “euro-Lollobrigida” che però non fa scandalo - a quelli ben più seri sui contratti della Von der Leyen per i vaccini, fino alle multinazionali delle armi che pilotano la politica bellicistica dell’Ue».

 

MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - MEME BY SIRIO

Il trattamento livoroso che riservano al governo i grandi quotidiani e i talk di La7 dove sei di casa dicono che la vittoria della destra non è ancora stata metabolizzata?

«La stessa cosa accadde quando vinsero i 5 stelle. C’è un establishment politico-mediatico che ritiene valide le elezioni solo se le vince il Pd. I 5 stelle, da Conte alla Raggi, furono trattati anche peggio della Meloni. Io sono contrario al suo governo non perché è di destra, ma per le cose che fa e non fa».

 

Norme per la natalità, taglio del cuneo fiscale e abolizione del reddito di cittadinanza non vanno bene?

«Ovviamente sono favorevole alle politiche per la natalità, che non è né di destra né di sinistra. Il taglio del cuneo fiscale è un’eredità dei governi precedenti. Mentre sono nettamente contrario all’abolizione del reddito di cittadinanza».

 

GIORGIA MELONI CHICO FORTI MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Gli indicatori economici sono positivi.

«Ma uno dei miei primi titoli sul governo fu “Buona la prima”, per il carcere duro ai boss. Non vedo l’ora di titolare “Buona la seconda” e la terza, ma non ne ho avuto l’occasione. I giornalisti non devono avere pregiudizi: solo post-giudizi».

 

L’ostilità del sistema mediatico è un sogno prodotto dal vittimismo delle Meloni sisters?

«Vedo una buona dose di vittimismo, ma soprattutto una sindrome da accerchiamento».

 

Ore di trasmissioni, paginate d’inchieste sul fascismo incombente e su TeleMeloni sono giustificate?

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN

«Per me tutte le inchieste, se dicono la verità, sono giustificate. E in tv tra Rai e Mediaset stravince il partito pro governo. Altra cosa è quanto sia produttivo per l’opposizione insistere sul ritorno del fascismo. La gente non ci crede e chi vuole un’alternativa farebbe bene a combattere il governo sulle cose che fa, non sul ritorno di Mussolini. Che, malgrado siano riapparsi un sacco di fascisti, fa ridere i polli».

 

Alessandro Sallusti si è sognato tutto o, viste certe accuse ad Arianna Meloni di tirare le fila di nani e burattini, l’ipotesi di un’indagine della magistratura ha qualche plausibilità?

«Tutte le indagini che non esistono hanno la stessa plausibilità. Se poi verrà fuori qualcosa, valuteremo gli elementi. Sallusti è un ex cronista giudiziario e dovrebbe sapere cos’è il traffico di influenze: non fare le nomine, ma prendere soldi per segnalare qualcuno».

 

GIORGIA MELONI - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO

Che cosa pensi della variabile fratelli Berlusconi nella politica italiana?

«Il conflitto d’interessi berlusconiano è sopravvissuto al Cavaliere. Il fatto che la famiglia resti l’azionista di maggioranza di Forza Italia e che Mediaset abbia una bella quota del sistema tv sono due fattori in grado di condizionare il centrodestra e quindi il governo».

adesso censura meme by 50 sfumature di cattiveriagiorgia meloni spiega il no di fratelli d italia alla conferma di ursula von der leyen 3GLI APPUNTI DI GIORGIA MELONI - TELEMELONI

(…)

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."