matteo salvini antonio tajani giorgia meloni autonomia

LA CONSULTA BOCCIA L'AUTONOMIA, E MELONI E TAJANI SBOCCIANO – TRA I PARLAMENTARI DI MAGGIORANZA SI MALIGNA: “DOPO LA PUBBLICAZIONE DELLE MOTIVAZIONI DELLA CONSULTA HANNO FATTO PIÙ FESTA FRATELLI D'ITALIA E FORZA ITALIA DI QUANTO ABBIANO FATTO PD E 5 STELLE IN PIAZZA” – TAJANI NON HA NASCOSTO LA SODDISFAZIONE: “LA LEGGE VA CORRETTA, IO AVEVO ESPOSTO I MIEI DUBBI A CALDEROLI” – LA MELONI SPERA CHE LA CASSAZIONE NON AMMETTA IL REFERENDUM (UNA VITTORIA DEL NO E IL CONSEGUENTE PSICODRAMMA LEGHISTA POTREBBERO FAR ZOMPARE IL GOVERNO)

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Francesco Moscatelli per “La Stampa”

 

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI

«Dopo la pubblicazione delle motivazioni della Consulta hanno fatto più festa Fratelli d'Italia e Forza Italia, nel segreto di una saletta, di quanto abbiano fatto Pd e 5 Stelle in piazza».

 

Quella che gira fra Montecitorio e Palazzo Madama è solo una battuta, ma descrive perfettamente gli stati d'animo dei partiti di maggioranza in attesa che la Cassazione decida sul referendum, l'ultimo vero nodo gordiano della partita autonomia.

 

giorgia meloni 12

Forza Italia e FdI, che l'autonomia differenziata non l'hanno mai amata, sperano finisca su un binario se non morto almeno moribondo. La Lega, invece, per cui questa battaglia è quasi esistenziale (è l'ultimo vero collante fra Matteo Salvini e i governatori del Nord) prova a resistere nonostante l'isolamento. Meglio una bandiera bucata o nessuna bandiera?

 

Che il clima sia questo lo si capisce già dalle strategie di comunicazione dei tre principali azionisti del governo Meloni: Fratelli d'Italia opta per il low profile, la Lega si affida alle "maniche rimboccate" del Doge Luca Zaia e di Roberto Calderoli, che parlano di «piccole modifiche» e di «sentenza additiva», mentre Salvini si accoda in serata con un mesto «condivido le conclusioni del ministro Calderoli».

 

FORZA ITALIA DA' DEL PARACULETTO A SALVINI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Di tutt'altro tenore la reazione di FI che mostra i muscoli con una nota firmata da Antonio Tajani nelle vesti di ministro degli Esteri. La politica e il diavolo, si sa, si annidano nei dettagli. «Non possono esserci deleghe alle Regioni sul commercio internazionale nell'ambito dell'autonomia differenziata» dichiara il vice-premier e segretario azzurro, esprimendo «forte soddisfazione» per la sentenza. E ancora: «Va corretta, c'è tempo fino al 2027». Quindi, togliendosi più di un sassolino dalla scarpa, aggiunge: «Avevo esposto la questione con una lettera ufficiale al ministro Calderoli lo scorso settembre. Le mie osservazioni si sono rivelate fondate e hanno trovato riscontro nella sentenza di oggi della Consulta».

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Una rivendicazione che si inserisce nel solco già tracciato nei mesi scorsi, quando gli azzurri hanno battagliato con i leghisti sulle materie Lep […]. E che fa crescere la tensione con il collega vice-premier Matteo Salvini. Sarà un caso ma ieri mattina, a margine dell'assemblea generale di Alis (l'associazione logistica dell'intermodalità sostenibile) molti hanno notato una certa freddezza fra i due.

 

Salvini, in particolare, se ne sarebbe andato prima dell'intervento di Tajani, anche se poi una nota congiunta dei due staff si assicura che «hanno viaggiato sullo stesso aereo Milano-Roma e come sempre si sono salutati con cordialità».

 

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

Giorgia Meloni, per il momento, starebbe dosando il "divide et impera" fra una apericena e l'altra. La verità è che tutti stanno prendendo tempo in attesa della decisione della Cassazione sull'ammissibilità del referendum. La questione è squisitamente giuridica, si tratta di valutare quanto l'impianto della legge sia rimasto uguale dopo l'intervento della Corte costituzionale, ma ha risvolti molto politici.

 

Non bisogna dimenticare, infatti, che l'opposizione aveva raggiunto in poche settimane l'obiettivo di raccogliere il mezzo milione di firme necessarie. I parlamentari di FI e FdI non lo ammetterebbero mai, ma la cancellazione del referendum per loro sarebbe l'opzione favorita. […] Le cose si complicherebbero, invece, in caso di ammissibilità del quesito. Allora, infatti, la legge andrebbe cambiata in tempi rapidi, favorendo il pressing della Lega.

 

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

La presidente del Consiglio nei giorni scorsi ha escluso crisi, ma è chiaro che in uno scenario del genere potrebbe accadere di tutto. «L'autonomia val bene un governo» disse Zaia dal palco di Pontida nel 2022. Fonti di Forza Italia, però, fanno notare che, anche così, un modo per allungare i tempi ci sarebbe. Quale? Far ripartire la discussione dalla Camera, che in questi due anni ha avuto un ruolo quasi notarile […], scommettendo su un ingorgo alla Commissione Affari Costituzionali già alle prese con il premierato. […]

MAURIZIO LUPI - MATTEO SALVINI - ELENA UGOLINI - ANTONIO TAJANImatteo salvini giorgia meloni. antonio tajani VORTICE DI MAGGIORANZA - IL GIORNALONE - LA STAMPA RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATAmatteo salvini giorgia meloni antonio tajani MAURIZIO LUPI MARCO BUCCI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA 1

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA