giorgia meloni ignazio la russa stefano musolino

LA MELONI VUOLE LA GUERRA? LE TOGHE ROSSE SONO PRONTE A COMBATTERE: “NON RESTEREMO IN SILENZIO E DIFENDEREMO LA NOSTRA AUTONOMIA E INDIPENDENZA” – STEFANO MUSOLINO, SEGRETARIO NAZIONALE DI MAGISTRATUA DEMOCRATICA, CARICA LE TRUPPE: “QUESTO È UN GOVERNO SOVRANISTA CHE NON RISPETTA LE LEGGI EUROPEE E PUNTA A ZITTIRE LA MAGISTRATURA. MA NON FAREMO LA FINE DI UNGHERIA E POLONIA. UN PAESE CON UNA MAGISTRATURA NON INDIPENDENTE È UN PAESE PIÙ POVERO” – L’ANM: “NON PRENDIAMO DECISIONI ISPIRATE DAL GOVERNO DI TURNO…”

1. ANM, NON DECIDIAMO IN BASE ALLE NECESSITÀ DEL GOVERNO

MAGISTRATI

(ANSA) - "L'Associazione nazionale magistrati chiede con forza che la giurisdizione sia rispettata come esercizio di una funzione del tutto autonoma ed indipendente. Non può attendersi dalla magistratura che assuma decisioni ispirate dalla necessità di collaborazione con il governo di turno. Se agisse facendosi carico delle attese della politica, la magistratura tradirebbe il mandato costituzionale".

 

Così la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati in una nota. "I magistrati esprimono fondata preoccupazione quando il dileggio prende luogo della critica e il dissenso dei più alti esponenti del governo viene affidato ad accuse di pregiudizialità ideologica, di abnormità o di esondazione nella sfera riservata alla politica", prosegue l'Anm.

 

giuseppe santalucia

Per la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati "è sorprendente che questa elementare evidenza democratica debba essere riaffermata per rispondere alle aspre e strumentali polemiche che si sono scatenate all'indomani delle ordinanze con cui la sezione specializzata del tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento di alcuni richiedenti asilo allocati nel centro sito in territorio albanese.

 

I provvedimenti giudiziari possono certo essere criticati. I magistrati italiani non sono chiusi alla critica anche severa ma rispettosa del loro ruolo". L'Anm ha anche parlato di "manifestazioni di dichiarata insofferenza nei confronti di una funzione che risponde soltanto alla legge e in alcune materie, come l'immigrazione, prioritariamente al diritto sovranazionale ed europeo in particolare.

 

Stefano Musolino

L'auspicio - conclude la nota - è che si prenda tutti consapevolezza che primo interesse della collettività intera è la salvaguardia della credibilità delle sue Istituzioni. Le ricorrenti accuse di politicizzazione in danno di quei magistrati che assumono decisioni sgradite alla Politica offendono, prima ancora che i magistrati e la Magistratura, il Paese e il suo assetto democratico".

 

2. "NOI MAGISTRATI NON STAREMO ZITTI IL RISCHIO È FINIRE COME L'UNGHERIA"

Estratto dell’articolo di Grazia Longo per “La Stampa”

Marco Patarnello

 

«Questo è un governo sovranista che non rispetta le leggi europee e punta a zittire la magistratura. Non resteremo in silenzio e difenderemo la nostra autonomia e indipendenza. Non vogliamo fare la fine di Ungheria e Polonia».

 

Stefano Musolino, procuratore aggiunto a Reggio Calabria e segretario nazionale di Magistratura Democratica, assicura che non faranno sconti ai mille attacchi del governo.

 

In che modo potrete reagire?

«È nostro dovere fare moral suasion per spiegare ai cittadini gli interessi in gioco anche in virtù di una certa stampa che […] fa […] solo l'interesse del governo, come chi ha pubblicato le email della chat di Anm, documenti riservati che sono stati strumentalizzati».

 

MAGISTRATI

Si riferisce alla email del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello dove la premier Meloni veniva definita «un pericolo più forte di Berlusconi»?

«Quella frase è stata estrapolata da un contesto più ampio e più approfondito dove il collega ribadiva peraltro che noi magistrati "non dobbiamo fare opposizione politica". Ma queste parole non sono state riprese dalla presidente del consiglio ed è emersa una verità distorta. Non dovrebbe accadere che da un'email si prendano solo alcune frasi e si costruisca una narrazione diversa dal testo completo».

 

Il vicepremier Matteo Salvini sostiene che Patarnello dovrebbe essere licenziato.

MATTEO SALVINI AL TG1

«Purtroppo non è la prima volta che Salvini anziché discutere di temi a lui sgraditi attacca le persone. […]  Ora si scaglia contro chi difende i giudici di Roma che si sono espressi contro il rimpatrio dei 12 migranti dall'Albania all'Egitto e al Bangladesh. Paesi che la Corte di giustizia europea ritiene non sicuri. Ma Salvini, da buon sovranista, è allergico all'Europa».

 

Anche Giorgia Meloni è stata dura. Ha detto che i giudici stanno all'opposizione.

«Trovo ancor più grave l'affermazione che i giudici non collaborano con il governo. C'è un errore di fondo nell'idea di Meloni in merito ai rapporti istituzionali, lei vuole una magistratura servente. Dovrebbe invece tenere conto della separazione dei poteri garantita dalla Costituzione».

 

stefano musolino

Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa è pronto a cambiare la Costituzione a sfavore della separazione dei poteri. Cosa ne pensa?

«Secondo La Russa quando il governo vuole applicare una norma la magistratura deve stare zitta. Non lo faremo, perché un Paese con una magistratura non indipendente è un Paese più povero. L'esecutivo vuole indebolirci anche con la separazione delle carriere che rientra nel più vasto progetto del premierato».

meloni la russaLA MAIL DI MARCO PATARNELLO GIORGIA MELONI E LA MAGISTRATURA BY ALTANMAGISTRATI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)