joe biden

"MI RITIRO SOLO SE ME LO CHIEDE DIO" - L'81ENNE JOE BIDEN NON HA INTENZIONE DI FARSI DA PARTE, NONOSTANTE I GRANDI FINANZATORI CHIUDANO I RUBINETTI E LE PRESSIONI SEMPRE PIÙ FORTI DAL PARTITO - IL POTENTE SENATORE DELLA VIRGINIA, MARK WARNER, STA CERCANDO DI FORMARE UN GRUPPO DI COLLEGHI CHE VENGA ALLO SCOPERTO PER CHIEDERGLI DI RITIRARSI DALLA CORSA PER LA CASA BIANCA - GARY HART, AMICO DEL PRESIDENTE: "JOE È PEGGIORATO, SOFFRE DI QUALCHE DISTURBO COGNITIVO. TROVARE UN SOSTITUTO? DIFFICILE. MA LA STAMPA DOVREBBE..."

1."MI RITIRO SOLO SE ME LO CHIEDE DIO" BIDEN RESISTE MA PERDE ALTRI DONATORI

Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per "La Repubblica"

 

i meme sul confronto tv tra biden e trump 7

Joe Biden dice che si ritirerà dalla corsa presidenziale solo se glielo chiederà Dio. Ma è quanto potrebbe accadere, in senso figurato, se continueranno le defezioni di parlamentari democratici e finanziatori, mentre il New York Post rivela che il suo medico personale aveva incontrato alla Casa Bianca uno specialista di Parkinson.

 

È difficile dire se il presidente abbia aiutato la propria causa, con l'intervista rilasciata venerdì sera a George Stephanopoulos della Abc, oppure abbia definitivamente convinto gli scettici di aver perso il contatto con la realtà. Biden si è seduto per 22 minuti con l'ex portavoce di Bill Clinton, che ha inutilmente cercato aperture sull'ipotesi del ritiro, dopo il disastroso dibattito: «Se il Signore Onnipotente scendesse giù e mi dicesse: Joe, ritirati, lo farei. Ma non scenderà». [...]

 

copertina the economist - elezioni americane 2024

Biden non ha ammesso di essere in svantaggio rispetto a Trump:«Non prendo per buoni i sondaggi». Quindi ha ripetuto che i critici dovrebbero guardare ai suoi risultati, come il rilancio dell'economia o l'allargamento della Nato, per trovare la conferma che è nel pieno delle sua capacità: «Chi altro è in grado di fare lo stesso?». Altrettanto dovrebbero fare gli elettori per confermarlo: «Sono la persona più qualificata per affrontare Trump, un bugiardo congenito».

 

[...] Il presidente spera che questa intervista, insieme al comizio di venerdì in Wisconsin e quelli di oggi in Pennsylvania, mettano a tacere le voci sulla sostituzione, ma per ora non sta accadendo. Il Washington Post ha scritto che il potente senatore della Virginia Mark Warner sta cercando di formare un gruppo di colleghi che venga allo scoperto per chiedergli di farsi da parte, mentre ieri Angie Craig del Minnesota è diventata la quinta parlamentare a sollecitare un passo indietro. Oggi il leader dei deputati democratici Haakem Jeffries terrà un incontro con i colleghi, per decidere se alzare la pressione. [...]

 

2.«IN 60 GIORNI JOE È PEGGIORATO TROVARE UN SOSTITUTO? DIFFICILE»

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

donald trump durante il dibattito con biden alla cnn

Quando a settembre alcuni ex parlamentari democratici del Colorado gli chiesero di firmare una lettera per invitare Joe Biden a non candidarsi a un secondo mandato, Gary Hart rifiutò. «Dissi che non potevo per via della mia amicizia con il presidente», spiega al Corriere, parlando al telefono dalle montagne del Colorado.

 

Ex senatore, una delle menti politiche più lungimiranti della sua generazione — che ammonì sulla minaccia del terrorismo prima dell’11 settembre e sul bisogno di riconvertire l’economia industriale sulla base delle nuove tecnologie — era il candidato favorito alla nomination democratica per la Casa Bianca nel 1988, ma la sua corsa deragliò per le accuse su una relazione extraconiugale e si ritirò. [...]

 

Pensa che Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa?

«Siamo vecchi amici, fummo colleghi al Senato per 12 anni. Ho viaggiato con lui in Irlanda diversi mesi fa. Siamo rimasti in contatto anche se sto a 1.500 miglia da Washington. Ma devo confessare di essere ambivalente.

 

JOE BIDEN E DONALD TRUMP

Per il suo bene, penso personalmente che sarebbe meglio se si ritirasse, ma sono molto preoccupato per il Paese e in particolare per un altro mandato di Trump e non vedo, se dovesse ritirarsi, un sostituto che automaticamente sarebbe competitivo contro Trump. Perciò provo sentimenti che vanno in entrambe le direzioni».

 

Immagino che sia difficile discutere di queste cose, ma quando l’ha visto in Irlanda (aprile 2023) ha notato un declino nella salute del presidente?

«Era molto in forze, ha fatto diversi discorsi in un solo giorno, incluso quello nella cittadina di suo nonno, e ha parlato molto, molto bene. Si sentiva a casa, penso fosse molto rilassato, per niente sotto pressione, nonostante un programma intenso. Sono rimasto colpito dalla sua salute e dalla sua forza a quel punto».

 

trump biden

La performance di Biden al dibattito contro Trump è un «episodio» o un problema più ampio?

«Detesto doverlo dire ma penso che stia soffrendo di un qualche declino cognitivo e la maggior parte delle persone che lo hanno osservato da vicino pensano che sia qualcosa di relativamente recente, avvenuto negli ultimi 30 o 60 giorni. Il presidente ha 81 anni e io 87, ho una certa familiarità con problemi cognitivi, perdita di memoria a breve termine, ma penso che al confronto il mio stato cognitivo sia piuttosto buono, anche se l’udito non è ottimo».

 

joe biden durante il dibattito con trump alla cnn

Se Biden non si ritira ritiene probabile che Trump vinca?

«Se il presidente Biden resta in corsa la stampa ne farà una questione ogni volta che apre bocca. Non scomparirà e lui ne è ben consapevole. Se Biden riuscisse a superare le critiche della stampa, penso che sarebbe un’elezione di strettissima misura. Penso che la stampa in America dovrebbe fare un piccolo passo indietro e riconoscere due cose: la prima è che qualunque cosa stia succedendo nella mente di Biden bisogna aspettarselo da una persona della sua età;

 

la seconda è che questo non è solo un problema politico, è un problema fisico e i giornalisti dovrebbero parlare con i medici anziché esprimere le loro opinioni sugli errori che sta commettendo. Inoltre Trump ha problemi cognitivi ogni giorno: i media ne parlano a volte, ma nulla al paragone delle critiche che sta ricevendo il presidente Biden. Abbiamo bisogno di esaminare con più cura Trump e le sue qualifiche, e di guardare meno a ogni piccolo errore di Biden: non penso che le regole del gioco siano eque».

donald trump al dibattito con biden

 

[...] È troppo tardi per candidare Gavin Newsom o Gretchen Whitmer?

«Alcuni dei miei ex colleghi al Congresso e leader del partito sono entusiasti per la nuova generazione di governatori. Ma essere governatore non ti dà l’esperienza che la presidenza richiede, e voglio sottolineare i viaggi all’estero, conoscere i leader stranieri, gli alleati della Nato ed europei, capire quel che può accadere con Taiwan, le dinamiche relative a Russia e Cina… Quindi dal mio punto di vista la vicepresidente parte in vantaggio».

 

Com’è possibile che un Paese come gli Stati Uniti si ritrovi con due candidati così anziani?

«È un’ottima domanda, me lo chiedo spesso. Penso sia il risultato delle circostanze: Trump ha trasformato il partito repubblicano che ho conosciuto per 12 anni al Senato in qualcosa di completamente diverso e pericoloso; Biden ha passato tutta la sua vita a Washington e in politica, quando arrivai io nel 1974 era già là, ed è accaduto che è invecchiato nel frattempo.

Gary Hart

 

Qualunque cosa succeda nel 2024, chiaramente il partito democratico dovrà portare avanti una nuova generazione di leader: oltre a Harris, alcuni governatori e probabilmente persone di cui non abbiamo nemmeno parlato». [...]

 

Ai suoi tempi ogni piccolo scandalo costringeva a ritirarsi da una corsa. Come è possibile che Trump sfidi ogni regola?

«L’informazione è cambiata: è meno controllata da tre o quattro grossi giornali, ci sono i social media, nel 1987 è nata Fox News , prima i media non erano così politicamente schierati. E poi c’è un movimento verso destra in molte democrazie, inclusa l’Italia e in altri Paesi dell’Europa occidentale.

 

Non sono responsabile del modo in cui la stampa fa il suo lavoro... ma abbiamo ora un candidato alla guida di uno dei principali partiti che è stato condannato per 34 capi di imputazione e potrebbe in teoria andare in carcere: è un cambiamento piuttosto profondo».

Gary Hartkamala harris joe bidenkamala harrisgavin newsom jennifer siebel

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO