MINISTRA ABUSIVA - PALESTRA COME PRIMA CASA (A SUA INSAPUTA!) E IMU NON PAGATA: LA IDEM È CAMPIONESSA DI SLALOM TRA LE NORME FISCALI

Maurizio Belpietro per "Libero"

Da quando è stata nominata ministro delle Pari opportunità e dello Sport, non è passato giorno che non abbia esternato. Sui programmi di educazione fisica nella scuola elementare, sugli insulti a Balotelli durante una partita, sugli spot sessisti che vengono mandati in onda dalle tv e perfino sulla cittadinanza, che vorrebbe automatica, ma non in base allo ius soli bensì per meriti sportivi. Insomma, dal 28 aprile ad Josefa Idem, olimpionica tedesca naturalizzata italiana dopo aver sposato l'allenatore romagnolo, non ci ha fatto mancare il suo parere.

Eppure da ieri la canoista che ha appeso le pagaie al chiodo per diventare onorevole del Pd tace. L'unica dichiarazione che le agenzie di stampa le hanno attribuito dopo che è scoppiata la storia di una palestra fatta passare per prima casa, è una frase di una riga: «Su tutta la vicenda ho dato tutte le carte ai miei avvocati che spiegheranno tutto». Oltre tutto per dire niente. La storia è nota perché l'abbiamo raccontata ieri in prima pagina, decidendo di dedicarvi il titolo principale del giornale.

La ministra Idem è proprietaria insieme con il marito di un paio di immobili a Santerno, dalle parti di Ravenna. In uno di questi edifici abitano il coniuge e i due figli. Nell'altro invece vi risiede la signora. O meglio: vi risiedeva, perché da febbraio Josefa (...) segue a si è ricongiunta al resto della famiglia, trasferendo la residenza nell'abitazione di via Argine Destro Lamone. Ma dal 2008 e fino all'inizio di quest'anno la campionessa ha abitato da sola, in quella che in seguito ad un controllo è risultata essere una palestra.

O quanto meno così ha dichiarato. Perché il sospetto è che moglie e marito abbiano sempre vissuto sotto lo stesso tetto e la residenza collocata fra tapis roulant e macchine per tenersi in forma servisse soltanto a non pagare le tasse. Un caso di furbizia fiscale di una parlamentare e ministra del Pd che avrebbe usufruito di una legge dell'odiato Silvio Berlusconi?

La cosa è molto probabile perché nel 2008, dopo la vittoria del centrodestra, l'Ici sulla prima casa era stata abolita e dunque dichiarare di abitare nella palestra invece che con il proprio coniuge e i figli poteva servire a risparmiare qualche centinaia di euro. Del resto, che ci siano di mezzo dei soldi, cioè imposte non pagate, lo ha praticamente ammesso la stessa responsabile delle pari opportunità, che un paio di settimane fa si è affrettata a versare ciò che non aveva versato in precedenza, approfittando del ravvedimento operoso.

Peccato che il pagamento sia avvenuto dopo un controllo dei vigili del Comune e dopo che i giornali locali avevano iniziato a interessarsi alla strana faccenda della campionessa che viveva "separata" dalla famiglia. Insomma, il ministro si sarebbe ravveduto, correggendo la distrazione della residenza in case diverse, solo dopo essere stato beccato.

Il marito ha cercato di spiegare il pasticcio sostenendo che l'anomalia sarebbe frutto di un trasloco: cambiando casa lui e i figli avrebbero notificato all'anagrafe il nuovo indirizzo ma non quello della moglie, di qui la necessità di correggere, anche se in ritardo. La ministra, al contrario del coniuge finora ha preferito non parlare "per non essere male interpretata". Ovvio: lei che parla di tutto, quando c'è qualcosa che la riguarda si mette in silenzio stampa, affidando i chiarimenti ai legali. Certo, la presunta "evasione" di Josefa è poca cosa rispetto a quella di stilisti come Dolce e Gabbana, i quali ieri sono stati condannati in primo grado a un anno e otto mesi di reclusione per avere sottratto al Fisco un miliardino tondo tondo. Nel caso della signora siamo di fronte a spiccioli, non a milioni.

Ciò non toglie che avere un ministro delle pari opportunità che ha approfittato dell'opportunità di far fessi gli uomini dell'agenzia delle entrate, non è di buon esempio. Soprattutto se si fa parte di un governo che dell'evasione ha fatto un suo punto d'orgoglio. Non c'entra quanto si è evitato di versare, c'entra il principio.

Anche perché, oltre alla furbizia di fingere di vivere in palestra, a quanto pare esiste un altro abuso: quello di non aver comunicato correttamente al catasto il cambio di destinazione di quella che da abitazione è stata trasformata in una palestra. In pratica, la più tedesca dei nostri ministri, pur essendo in Italia da non moltissimi anni eda pochissime settimane in politica, avrebbe già imparato le abitudine diffuse fra i nostri onorevoli: farsi furbi e soprattutto farsi gli affari propri.

Come abbiamo detto non si tratta di grandi cifre. Ciononostante farsi dare lezione sulle pari opportunità e altro da una campionessa di slalom tra le norme fiscali non ci pare il caso. Meglio perciò che la signora si dimetta. Prima che la dimetta qualcun altro. Ps. In serata, prima che chiudessimo il giornale, Iosefa ha ritrovato la favella e contrariamente a quanto annunciato ha deciso di parlare. Bene, ce ne rallegriamo.

Ma quanto ha detto è peggio del silenzio.La Idem infatti ha dimostrato di essere degna di un Claudio Scajola, il ministro passato alla storia per essersi fatto pagare una casa a sua insaputa. Anche la responsabile delle Pari opportunità avrebbe imbrogliato il Fisco a sua insaputa. Colpa dei consulenti che l'avrebbero costretta ad avere la residenza in una palestra senza che lei ne fosse a conoscenza.

La Idem dovrebbe però sapere com'è finito l'uomo da cui ha provato a prendere ispirazione. Dopo aver tentato di giustificare che qualcuno avesse pagato per lui l'apparta - mento di fronte al Colosseo, alla fine Scajola si dimise. Dunque, fatta la dichiarazione, la signora faccia anche il resto. Possibilmente informandosi su quel che sta facendo.

 

IDEM E CARROZZA IN RITIROidem josefaLA CASA E PALESTRA DI JOSEFA IDEMbelpietro idem letta foto mezzelani gmt

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