IL MINISTRO NERO RISVEGLIA I NAZI-PIRLA: “KYENGE ZULÙ, SCIMMIA CONGOLESE”

1 - BORGHEZIO CONTRO KYENGE LA REPLICA PD: «SVEGLIATELO»
Dal "Corriere della Sera"

«La scelta di Cécile Kyenge? Mi sembra una scelta del cazzo, un elogio all'incompetenza». Così Mario Borghezio ieri a Un Giorno da Pecora su Radio2. L'eurodeputato leghista ha anche aggiunto che il primo ministro di colore della storia italiana avrà pure i suoi titoli ma non li dimostra: «So che è un medico oculista, ma a me è parso avesse l'aria di una casalinga».

Gli risponde Edo Patriarca, deputato del Pd e presidente del Centro nazionale per il volontariato: «Borghezio si svegli, l'Italia è cambiata. C'è poco da fare, l'esponente del Carroccio è sempre più la caricatura di se stesso, smentito pure dai suoi. E il ricorrere alle offese personali è il segno che è a corto di argomenti».

2 - "KYENGE ZULÙ": INSULTI RAZZISTI SUI SITI DELLA GALASSIA NAZI
Paolo Berizzi per "la Repubblica"

«Scimmia congolese». «Governante puzzolente». «Negra». «Negra anti-italiana». «Vile essere». «Faccetta nera». E poi: «Il giorno Nero della Repubblica», con sotto la sua foto. Fino a un «ministro bonga bonga» (il copyright è del fine pensatore leghista Mario Borghezio che Cécile l'ha già ribattezzata «faccia da casalinga», «scelta del cazzo», una che è arrivata lì «perché si sarà arruffianata qualche gerarca del Pd»).

Sembra il triste copione di un film già visto: in piazza, a scuola, negli stadi. In osteria. Ma siccome l'odio becero e razzista non dorme mai - richiede solo tempi tecnici per sedimentarsi contro Cécile Kyenge, neoministro della Repubblica italiana per l'Integrazione, arriva ora l'anatema della rete nazifascista. Non la storia, non la capacità e le competenze. Il colore della pelle.

La discriminante razziale che muove la follia formato web dei "leoni della tastiera". Sul profilo Fb del "Movimento nazional socialista dei lavoratori" (il clone del partito di Hitler, 1.002 fan), tra un'immagine delle SS e il monito "l'Europa è bianca", campeggia la foto del medico oculista di origini africane. «La congolese offende l'Italia: dice che la nostra "è ormai una società meticcia, e bisogna prenderne atto". Noi invece - recita un post firmato
Mcm - prendiamo atto della dichiarazione di guerra verso la nostra identità e diciamo a questi vili esseri che noi non ci arrenderemo...».

Un altro link rimanda al portale "Identità.com". A un altro raffinato ragionamento. «Era inevitabile che il punto più basso della storia repubblicana fosse segnato dalla presenza del primo ministro non-italiano e negro della Storia d'Italia».

In principio era stato il "niet" della Lega contro «il ministro che favorisce i clandestini». Ma la deriva razzista doveva ancora esplodere. Eccola. E' vero, è affidata alla caducità stupida della rete: però è un segno del clima d'odio diffuso (che non fermenta solo nella mente del disoccupato Luigi Preiti, è anche razziale). La «scimmia congolese», come la chiama "Gamma camicia nera" sul forum "il Duce.net", aprirà la strada a «tanti nuovi fratelli d'Italia, ben abbronzati. Ma che cazzo è successo al Paese?». Risponde il
"soldato San Marco". «Uno schifo... ci mancava la negra». «Ricordiamoci faccetta nera», è il consiglio di un altro utente del forum "benitomussolini.com" .

L'assioma del dibattito ospitato da "termometropolitico" è «il governo Letta è un vero
lettamaio». La colpa è sua, della Kyenge. «Negra e anti-italiana». «Zulù». «Governante puzzolente». A tal punto che c'è chi sta già «preparando i biglietti per la Russia ». Solo temporaneamente inaccessibile il sito della sezione italiana di "Stormfront" (il movimento che inneggia alla superiorità della razza bianca, quattro militanti nostrani condannati per istigazione all'odio razziale) tra i più scatenati ci sono i seguaci del "Movimento fascista italiano".

«Che sia stata nominata come ministro di questo cosiddetto ministero una negra sposata con un italiano (deve essere un disperato) la dice lunga...», scrive sul
suo blog (pezzo "linkato" dal Mfi) il professor Pietro Melis. Che va in affondo mettendo in dubbio, per supposta inferiorità razziale, la professionalità del neoministro. «Vi fareste operare da questa oculista 'di colore'?», si chiede l'autore del testo "Scontro tra culture e metacultura scientifica".

Il pezzo forte, si fa per dire, è la chiosa finale, anticipata da una personale interpretazione della fotografia del giorno del giuramento nella quale «la ministra negra si trova coccolata e privilegiata tra Letta e Napolitano e ha la precedenza su tutti gli altri ministri». «Questa folle» - la bolla il Melis -, «è venuta a comandare in casa altri... Perché non è rimasta nel suo Congo in mezzo alla guerra civile?... ». Ce n'è abbastanza per chiedere l'intervento della polizia, fa notare Gennaro Gatto dell'Osservatorio sulle nuove destre.

 

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