berlusconi renzi

IL MIRACOLO DEL CAV: RENDERE RENZI PIU’ VECCHIO DI LUI – HA IL DOPPIO DELL’ETA’, MA IL DUCETTO VIENE INTERPRETATO COME UN PRODOTTO DELL’ESTABLISHMENT. E STA SULLE PALLE A VECCHI E GIOVANI – SILVIO HA CAMBIATO LO SCHEMA DI GIOCO ED E’ DIVENTATO CENTRALE SULLA SCENA POLITICA 

 

Giovanni Orsina per la Stampa

 

RENZI BERLUSCONI

Berlusconi è tornato. Anzi, visto che non è mai davvero andato via, è più corretto dire ch' è uscito dall' ombra e si sta riscaldando alle luci della ribalta. Appare in forma smagliante e si diverte, come di consueto, a far battute. In alcuni casi, come di consueto, di cattivo gusto. Allo stesso tempo però - e per la terza volta: come al solito - sembra pure assai lucido nel valutare la situazione politica e nel calcolare in quale modo potrà massimizzare la propria rilevanza nel prossimo parlamento.

 

berlusconi dimagrito

Questo signore di ottantun anni, così - presidente del Consiglio per la prima volta più di due decenni fa; colpito a fondo dal modo in cui è caduto il suo ultimo governo nel 2011; condannato e decaduto da senatore; passato attraverso seri problemi di salute -, questo signore, dicevamo, continua a essere uno dei quattro protagonisti principali della scena pubblica italiana. E se non ne è, né sarà mai più il protagonista indiscusso, non è invece affatto impossibile che, dei quattro, un domani quello con più carte da giocare sia proprio lui.

 

renzi con la bandana in testa come berlusconi

Le pagine più recenti della già straordinaria biografia di Berlusconi ci insegnano ancora qualcosa su di lui. Prima di aprire quel capitolo, però, vale la pena leggere ciò che quelle pagine ci dicono delle condizioni in cui versa la politica italiana. Pessime da tanti punti di vista, e destinate con ogni probabilità a peggiorare dopo le prossime elezioni, quelle condizioni lo sono anche perché è venuto meno qualsiasi meccanismo di riproduzione ordinata del ceto politico.

 

Nel nostro spazio pubblico si muove un numero sempre crescente di politici giovani, scarsi o del tutto privi d' esperienza, disancorati da qualsiasi retroterra storico e culturale, ma capaci di calamitare i voti di legioni d' elettori inferociti e convinti (ahinoi, quanto erroneamente) che peggio di come va non possa andare. E si muovono poi alcuni politici «vecchi». Quelli che, quando li si vede in tv, fanno esclamare un affranto «Oddio, ancora lui!» - ma in fin dei conti rassicurano la parte del Paese che teme invece il salto nel buio.

 

berlusconi dimagrito

Gli unici due veri partiti rimasti in Italia, il Partito democratico e la Lega, hanno in verità provato a rinnovarsi nella continuità. Ma ne è uscita fuori una sorta di emulsione rissosa di vecchio e di nuovo, più che un vero e proprio processo di rigenerazione. Nel caso del Pd, poi, l' emulsione è pure impazzita. Fra l' altro, anche perché Renzi è riuscito a trasformarsi nel brevissimo giro di tre anni da giovane rottamatore a emblema dell' establishment, rendendosi inviso così agli «anziani» come ai «giovani».

 

Matteo Renzi

Il fallimento del processo di ricambio del ceto politico ha reso possibile la risurrezione dell' ottantunenne Berlusconi. Di quest' opportunità il Cavaliere ha saputo approfittare in maniera magistrale. Ha potuto giovarsi naturalmente delle risorse mediatiche e finanziarie di cui dispone, e far forza sul proprio consenso politico personale. Ha aspettato che il giovane che aspirava a riempire il suo vecchio posto, ormai vuoto, al centro del sistema politico - Renzi, ovviamente - fallisse. Aiutandolo a fallire.

 

la forma fisica di matteo renzi 5

Ha capito prima e meglio del leader del Pd che, se al centro non c' è più nessuno, allora bisogna cambiar schema di gioco. E da ultimo - complice una riforma elettorale della quale il Partito democratico sopporterà il prezzo politico - sta lavorando a un' alleanza competitiva con la Lega che avvantaggerà entrambi.

 

Non mi meraviglierei affatto se alle prossime elezioni Berlusconi prendesse parecchi più voti di quanti non gliene diano i sondaggi, staccando significativamente la Lega. Per i milioni di elettori moderati che non intendono schierarsi coi «giovani» Di Maio e Salvini né optare per la sinistra, del resto, l' unica alternativa a Berlusconi è Renzi. Che per tanti versi, paradossalmente, rischia di apparire ancora più vecchio e meno rassicurante.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…