A MONTI È TOCCATO IL FASCIO-FOTOGRAFO DI FINI - COMMISSIONE D’INCHIESTA SU LIGRESTI? - MONTI APRIRÀ IL MEETING DI COMUNIONE & FATTURAZIONE - GIORNALISTI CONTRO PREZIOSI - SOLO 2 SU 47 DEL GOVERNO HANNO PUBBLICATO I REDDITI COMPLETI - IL GAS DI PASSERA - RENZI DAL BIG BANG AL BIG STOP - URANIO IMPOVERITO, RISARCIMENTI IN VISTA - VINO TOGLIATTI - ADDIO PIANO CASA, ARRIVA IL PIANO CITTÀ? - CRAC DEIULEMAR - LUCIANI SI È DIMESSO IL 5 MAGGIO, GIORNO DELLA MORTE DI NAPOLEONE…

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - FOTOGRAFI ISTITUZIONALI - TARGATO MUSSOLINI
Benito Mussolini meglio di San Cristoforo, protettore degli automobilisti. Enrico Para, il fotografo ufficiale del presidente della Camera Gianfranco Fini, ma anche del premier Mario Monti e del ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, viaggia in compagnia del Duce. Sulla targa della sua Audi (nera, naturalmente) fa bella mostra di sé un'immagine autoadesiva di Benito Mussolini. Para, titolare della società "Impero Fotografico" (stemma, l'aquila imperiale) è stato fotografo ufficiale del Msi e di Giorgio Almirante.

L'ingresso dei post-fascisti nelle istituzioni è stata la sua fortuna, e lo ha portato alla provincia di Roma (Moffa presidente), alla Regione Lazio (Storace presidente), ai dicasteri delle Politiche Agricole e degli Italiani nel Mondo (Alemanno e Tremaglia ministri) fino ad arrivare alla Camera e a Palazzo Chigi, con Fini e Berlusconi. Dal sito del governo risulta che Para ha fotografato Monti durante le cerimonie del 25 aprile, dalle Fosse Ardeatine al Museo della Resistenza di via Tasso. Evidentemente, non è servito e qualche rigurgito di fascismo è restato, come l'immagine sulla targa dimostra. A. Ro.

2 - MONTECITORIO - INDAGINE SU LIGRESTI
Il Parlamento pensa a una commissione di indagine sul collasso del gruppo assicurativo di Salvatore Ligresti. La commissione Finanze della Camera presieduta da Gianfranco Conte (Pdl) sta valutando tempi e modi di un'eventuale indagine conoscitiva sul caso Premafin-Fonsai, dopo quelle svolte in passato su Cirio e Parmalat. I vertici della commissione hanno già sondato in maniera informale Palazzo Chigi, compreso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e Giancarlo Giannini, il presidente in scadenza dell'Isvap, l'authority che vigila sul comparto assicurativo. M. A.

3 - FUGHE D'AMORE - CANTINA TOGLIATTI
Dopo gli schizzi di fango di Daniela Santanchè ("La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera"), c'è chi pensa di dedicare il proprio vino all'ex leader del Pci. È Enrico Giannellini, titolare con Laura Topi, di un'azienda vinicola a Suvereto, un piccolo borgo a due passi da Piombino. "Se fosse possibile, mi piacerebbe dedicare un vino a Togliatti e alla Iotti, che furono una grande coppia di amanti. Altro che Minetti e olgettine", polemizza Giannellini.

Nel suo podere c'è ancora la stanza, oggi ribattezzata Cantina Togliatti, dove l'ex segretario del Pci soggiornò nell'ottobre del 1949 assieme alla giovane Nilde. Un luogo cult dove sono passati in molti, a cominciare da Sergio Staino, affascinati da quella lontana fuga d'amore del Migliore (la coppia andò anche all'Elba) in cui, come ha ricordato l'ex sindaco di Rio nell'Elba Elvio Diversi, "Nilde stava in disparte, a 5-6 metri da Palmiro, sorridente ma riservata". M. La.

4 - CONTESTAZIONI RAI - SILENZI POCO PREZIOSI
Giornalisti contro il direttore di Radio Uno e del Giornale Radio, Antonio Preziosi. Con un documento di fuoco hanno annunciato lo stato di agitazione e invitato Preziosi ad uscire, scrivono, dall'immobilismo in cui ha gettato la testata: gli chiedono di occuparsi di più di quello che va in onda, da loro giudicato spesso di scarsa qualità. Il direttore, accusano, non dà risposte su molte questioni poste negli ultimi mesi, dal rilancio del prodotto al problema degli ascolti.

La redazione si dice allarmata dalle rilevazioni di alcuni istituti, rilanciate nei giorni scorsi, che danno Radio Uno in caduta libera con un crollo dal primo al quarto-quinto posto nella classifica delle reti nazionali. La goccia che ha fatto traboccare il vaso: la richiesta di chiarimenti da parte dei giornalisti sulla proposta di ingaggio che Preziosi avrebbe fatto ad Emilio Fede dopo l'uscita da Mediaset. La risposta di Preziosi? "No comment". L. R.

5 - MONTI 1 - TUTTI AL MEETING CON MARIO
Dopo Giorgio, dai ciellini va anche Mario. Dovrebbe toccare al presidente del Consiglio Mario Monti la relazione di apertura del Meeting di Comunione e Liberazione, nel 2011 svolta invece da Napolitano. Il Professore sarebbe stato già contattato dagli organizzatori della settimana riminese del movimento di don Giussani, che quest'anno andrà dal 19 al 25 agosto ed avrà per tema "La natura dell'uomo è il rapporto con l'infinito".

Monti aprirebbe, dunque, la passerella di politici italiani e stranieri ed esponenti del mondo economico nazionale che rappresenta tradizionalmente la "ripresa" dopo la pausa estiva dei lavori parlamentari. Oltre a lui, a Rimini è atteso anche il presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. B.C.

6 - MONTI 2 - CHE PIZZA, PRESIDENTE
Dopo aver ascoltato la relazione Giarda sulla spending review e aver dato le direttive sui tagli da fare, Mario Monti ha voluto inaugurare la nuova era nel modo più sobrio. Terminato il Consiglio dei ministri di lunedì 30 aprile,il premier è andato infatti a mangiare una pizza in un noto ristorante napoletano in zona Sant'Andrea della Valle, a Roma. Fatto piuttosto inconsueto per lui. Il capo del governo è rimasto sorpreso dal fatto che attorno a mezzanotte alcuni ragazzi gli chiedessero di farsi fotografare con lui.

Stupiti invece i camerieri e i titolari della pizzeria che avevano già ospitato una volta un presidente del Consiglio, ma in quel caso Silvio Berlusconi chiese ed ottenne una saletta riservata e, nonostante ciò, venne fischiato e insultato da un gruppo di giovani schierati sulla strada. V. D.

7 - FALLIMENTO DEIULEMAR - CACCIA AL VIP
Niente da fare. I 13 mila obbligazionisti Deiulemar rivedranno ben poco dei circa 800 milioni di euro investiti nelle obbligazioni semiclandestine emesse per decenni dalla compagnia di navigazione di Torre del Greco. Martedì 2 maggio, la proposta di concordato è stata respinta e Deiulemar è finita in fallimento, al termine di una vicenda (vedi il n. 14 de "l'Espresso") che segna la débâcle clamorosa degli organi di vigilanza, Consob in testa. La parola passa ora ai tre curatori fallimentari ma appare scontato che si vada verso una bancarotta fraudolenta.

La Procura di Torre Annunziata, che aveva già aperto un'inchiesta con cinque avvisi di garanzia, dovrà verificare se proprio a ridosso del fallimento alcuni obbligazionisti "di peso" della Deiulemar, cioè vip ed esponenti del crimine organizzato, siano stati favoriti con una liquidazione pronta cassa delle somme dovute. Una delle società della galassia Deiulemar che sarebbe stata usata per i pagamenti è la Setsea, i cui azionisti sono protetti da schermi fiduciari. È da circa quattro anni che il sistema Deiulemar può contare su una rete di società estere, svizzere e lussemburghesi, utilizzate per fare sparire i soldi dei risparmiatori. G. T.

8 - 2 SU 47 (4,25%) - PARLAMENTO IN CIFRE
sono i membri del governo che hanno pubblicato la propria dichiarazione patrimoniale rispettando pienamente le linee guida individuate da Mario Monti. Infatti, solo lo stesso presidente del Consiglio e Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, hanno incluso nella propria documentazione sia i depositi bancari che la situazione patrimoniale relativa al coniuge. a cura dell'associazione Openpolis

9 - POLITICA ENERGETICA - PASSERA VA A GAS
Indicazioni chiare per il futuro in continuità con il passato. È la strategia energetica anticipata dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, in un'audizione parlamentare. Passera ha elencato tre priorità per il paese: mantenere gli alti standard raggiunti per la qualità del servizio; continuare a migliorare la nostra sicurezza e indipendenza di approvvigionamento; ridurre i costi dell'energia per i consumatori.

Per quanto riguarda le novità, Passera ha detto che l'Italia deve senz'altro incrementare la produzione di idrocarburi, dall'attuale 10 al 20% dei consumi (rendendo di fatto meno rigide le autorizzazioni e le concessioni) e diventare un hub sud-europeo del gas. L'unica vera critica ai suoi predecessori è stata quella di aver favorito troppo le energie rinnovabili elettriche (come il solare), "che hanno un'efficacia inferiore rispetto alle rinnovabili termiche". M. A.

10 - URANIO IMPOVERITO - RISARCIMENTI IN VISTA
Siamo ormai a quota 3.761. È il numero di militari che si sono ammalati a causa di una probabile contaminazione da uranio impoverito. La cifra è riportata nella mozione depositata, a fine aprile, alla Camera dal deputato dell'Idv Augusto Stanislao. Di questi casi, 678 riguardano il personale che ha preso parte alle missioni all'estero, mentre 3.063 si riferiscono a militari che non hanno invece mai effettuato attività fuori area. "Dati scioccanti", afferma Di Stanislao, "se si considera che sono parziali, perché riferiti alle missioni all'estero dal 1991 al 2012 e perché riguardanti solo militari in servizio, visto che i civili sono esclusi dal conteggio".

Nella mozione si impegna il governo a riempire il vuoto normativo che si è creato dopo l'abolizione nel 2010 della legge del 1981 che prevedeva un risarcimento per i militari che si sono ammalati a causa dell'uranio impoverito. La risposta è attesa a breve: entro giugno la mozione dovrebbe infatti essere discussa e votata in aula. M. G.

11 - ROTTAMAZIONI IMMOBILIARI - AVANTI PIANO
Addio piano casa, avanti con il piano città. È il senso delle 35 pagine che i costruttori dell'Ance hanno consegnato al governo. Visto che le Regioni non sempre hanno dato seguito alle indicazioni del governo Berlusconi sull'incremento delle volumetrie, e che l'edilizia è un volano per invertire la tendenza alla decrescita, l'Ance presieduta da Paolo Buzzetti ha spedito al governo un "piano città": non solo meno Iva su cessioni e locazioni di case, o più agevolazioni per le ristrutturazioni che puntino al risparmio energetico, ma anche una "campagna di rottamazione dell'usato": permute di vecchi fabbricati per costruirne nuovi ad alta efficienza energetica.

Come? Con la riduzione al minimo delle imposte a carico delle imprese che acquistano i fabbricati "usati" dati in permuta e una detrazione fiscale all'acquirente del "nuovo" fabbricato. M. A.

12 - SAN MARINO - ANTIMAFIA A RISCHIO
Pochissimo tempo dopo la sua istituzione, la Commissione antimafia della Repubblica di San Marino rischia una fine ingloriosa. Marco Gatti, che è il segretario della Dc sammarinese ma anche commercialista, è stato costretto alle dimissioni dalla presidenza dell'organismo istituito pochi mesi fa dal Parlamento della Repubblica del Titano. Gatti, che non lascia la guida del partito, era infatti il contabile di Seven Eleven, la società sammarinese indagata dalla Procura di Forlì per una frode milionaria con reati che vanno dalla frode fiscale alla falsa fatturazione alla interposizione fittizia. B. C.

13 - CANDIDATURE - RENZI HA UN DUBBIO
Matteo Renzi sfoglia la margheritina: mi candido a premier o è meglio stare fermi un giro? Dilemma che il Rottamatore spera di sciogliere in occasione della convention degli amministratori locali renziani (dal sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio al consigliere regionale siciliano Davide Faraone), in programma il 22 e il 23 giugno a Firenze o a Rimini, come vorrebbe il presidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna Matteo Richetti. In realtà, l'indecisione è non solo di Renzi, ma di tutto il vertice del "Big Bang", la kermesse tenutasi a Firenze nell'autunno scorso.

Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e di Magnolia, neo iscritto al Pd di Bergamo, capeggia l'ala di chi preme perché il sindaco di Firenze scenda in campo e sfidi Bersani per la leadership del centrosinistra alle prossime elezioni. Renzi, invece, in assenza di una nuova legge elettorale e in una fase politica incerta, sembra orientato a rimanere a Palazzo Vecchio, aspettando qualche anno per la scesa in campo a livello nazionale. M. La.

14 - NUOVE AGENZIE PARLAMENTARI - HABEMUS PAPI
Dalle mazzette di Tangentopoli ai vertici delle istituzioni. A volte ritornano, più forti di prima. È il caso di Enzo Papi, ex manager Fiat Allis, Teksid, Cogefar Impresit, indagato e incarcerato intorno al 1992 dall'allora pm milanese Antonio Di Pietro e condannato in una lunga serie di processi per tangenti. Resuscitato a nuova vita imprenditoriale - si occupa di banche, energia elettrica, gas, immobili, aeroporti e depuratori - Papi sta adesso mettendo radici addirittura in Parlamento attraverso una nuova agenzia di stampa Public Policy con la quale propone "un approccio innovativo all'informazione parlamentare e non solo".

Per realizzare l'impresa, Papi ha creato un'apposita società, Infoedizioni srl, capitale iniziale 100 mila euro, e ha scelto come direttore Mario Nanni, un giornalista parlamentare in pensione. T. M.

15 - FATTI, NON PAROLE

I quiz per tenere allenata la memoria e il consueto appuntamento con "l'antologia del buonumore". Ma, soprattutto, i messaggi delle massime autorità, dal presidente della Repubblica al governatore di Bankitalia. Edito da AdnKronos Libri, è in libreria "Il libro dei Fatti 2012", con le "informazioni sugli avvenimenti più importanti dell'anno" e una "ricostruzione ragionata dell'attualità".

16 - MALEDETTO NAPOLEONE
Che infausta coincidenza, per Telecom Italia. Luca Luciani, già a capo di Tim Brazil, si è dimesso il 5 maggio da tutte le cariche nel gruppo in seguito all'inchiesta italiana su un trucchetto per gonfiare il numero di sim attive. Già, il 5 maggio: il giorno della morte di Napoleone, che è anche il nomignolo con cui da tempo Luciani è noto ed è sbeffeggiato; dai tempi di un suo discorso, famosissimo in Rete, nel quale spronava i suoi uomini chiedendo di ispirarsi alla "grande vittoria" di Napoleone a Waterloo (sic). Insomma, destino beffardo fino alla fine per l'ex top manager e non è ancora finita: il suo rinvio a giudizio è ora considerato molto probabile. A. L.

17 - CI VUOLE PIÙ EDUCAZIONE
All'europarlamentare Pd Gianni PIttella la riforma Gelmini non deve essere piaciuta, se ha deciso, tramite Prima persona, associazione che presiede, e la fondazione Angelo Vassallo, di lanciarsi nella crociata per l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole medie inferiori e superiori. In realtà, la materia è già presente nell'orario delle lezioni delle scuole di ogni ordine e grado, ma - proprio in seguito alla riforma voluta dall'ex ministro dell'Istruzione - non ha il vecchio nome, voluto da Aldo Moro, ma la denominazione di "Cittadinanza e Costituzione".

Oltre ai temi dell'educazione civica, la materia comprende l'educazione ambientale, stradale, alla legalità e ai valori del volontariato. "Un insegnamento di fatto disatteso, nel tempo dedicato e nei contenuti", attacca Pittella. Che, con una petizione popolare, chiede adesso al ministro Profumo di reintrodurre la vecchia materia, con in più una forte impronta europeista. C.C.

18 - FARNESINA - STAGE SÌ, MA NIENTE RIMBORSI
Mai più stage gratuiti, aveva promesso Elsa Fornero. E l'ha anche scritto, all'articolo 12 della riforma del mercato del lavoro, spedito al Parlamento dopo l'approvazione di tutti i ministri. Anche di Giulio Terzi di Sant'Agata, titolare degli Esteri. Peccato che proprio dalla Farnesina siano appena usciti un paio di bandi di opposto tenore: quelli per un migliaio di posti da stagista presso le ambasciate in tutto il mondo. Posti ambiti, per i neolaureati che sognano carriere diplomatiche. Ma costosi.

Infatti, "il progetto non prevede alcun rimborso spese". Così, i ragazzi dovranno pagarsi viaggi, alloggi e tutto il resto. "Non li condanniamo certo alle miniere, hanno tempo per fare altro", la risposta della Farnesina alle proteste de larepubblicadeglistagisti.it. Vadano a lavare i piatti, quando escono dall'ambasciata, dunque. È sempre stato così, del resto: solo che stavolta il governo aveva promesso di finirla con gli stage gratis. R. C.

19 - ASSOLTO L'ESPRESSO
Il pubblico ministero aveva chiesto 8 mesi di reclusione per l'inviato de "l'Espresso", Fabrizio Gatti, e 6 mesi per l'allora direttore, Daniela Hamaui. Il giudice del Tribunale di Roma, Raffaele Gargiulo, venerdì scorso ha invece assolto dall'accusa di diffamazione sia Gatti "perché il fatto non costituisce reato", sia il direttore Hamaui "perché il fatto non sussiste". I due giornalisti erano difesi dall'avvocato Paolo Mazzà. Il processo contro "l'Espresso" era stato intentato dalla Confraternita della misericordia di Isola Capo Rizzuto dopo l'inchiesta di Gatti pubblicata nel novembre 2005 sulle pessime condizioni nel centro per immigrati di Crotone.

 

LA TARGA DEL FOTOGRAFO ENRICO PARA CON MUSSOLINIGIANFRANCO FINI Salvatore LigrestiDANIELA SANTANCHE Palmiro Togliatti e Nilde Iotti durante una vacanza Olycom antonio preziosi MARIO MONTIFABRIZIO BARCA CORRADO PASSERA renzi matteo luca luciani

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