MOVIMENTO 5 METEORE: NEL SOLLIEVO GENERALE ROBERTA LOMBARDI PASSA LA MANO E SVELENA

Andrea Malaguti per La Stampa

I Cinque Stelle e la Comunicazione. Capitolo uno: Roberta Lombardi. Apparentemente incapace di liberarsi da un atteggiamento da mercato rionale, ferita dalla loquacità a suo dire irrispettosa dei colleghi, comprensibilmente fiaccata da quasi tre mesi passati a fare da portavoce del Movimento, la capogruppo grillina alla Camera - donna che pure ha una sua forza evidente - decide di concludere la sua esperienza di megafono parlamentare con una mail di saluti dal tono inequivocabilmente amaro.

Una riflessione che, presumibilmente, si aspetta di ritrovare sui media. Il testo? «Volevo scrivervi qualcosa per condividere con voi questa specie di assedio a cui siamo sottoposti, ma grazie allo stronzo/i che fanno uscire tutto quello che ci scriviamo o diciamo sui giornali, mi è passata la poesia. Grazie per averci tolto anche la possibilità di parlarci in libertà. Sei un merda, chiunque tu sia. R.».

Le è passata la poesia. Geniale. Click. Messaggio circolare inviato martedì sera alle 22.30 e finito sui siti - a partire da quello di «Europa» - già nel tardo pomeriggio. C'è una discutibile armonia nella sofisticata élite grillina. L'aria di Montecitiorio evidentemente incattivisce. E così i compagni di viaggio, gli eroi della cavalcata di febbraio, diventano all'improvviso monatti senza dignità. Una pubblica ordalia. Solo i fedelissimi resteranno in piedi.

Capitolo due: la televisione. In questo marasma quotidiano, in cui è impossibile distinguere le cose buone (oggi il Movimento presenterà una mozione per rompere i contratti sugli F35 assieme a Sel e a una parte del Pd) da quelle meno buone, Grillo e Casaleggio prendono una decisione sorprendente. Da domani daranno lezioni di televisione a un gruppo di deputati e senatori inequivocabilmente ortodossi.

L'idea è quella di estendere poi questi seminari da Grande Fratello all'intera compagnia parlamentare. Si ritorna in tv. Niente talk show, naturalmente, ma tutto il resto sì. D'altra parte se hai intenzione di chiedere la presidenza della Vigilanza Rai per il deputato Roberto Fico, è difficile limitarsi a dire - come fa l'ex comico nel suo ultimo post - che la televisione pubblica è diventata una «fogna».

E che «la Rai va riformata al più presto, tolta al controllo dei partiti. Serve una sola rete nazionale, multimediale, senza pubblicità, svincolata dalla politica. A via Mazzini i nominati dalla politica comincino a preparare gli scatoloni, con calma.». Il diavolo catodico. Che ora è il caso di ricominciare a frequentare.

Del primo gruppo faranno parte Roberto Fico, Laura Castelli, Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio per la Camera, Nicola Morra, Paola Taverna e Vito Crimi per il Senato. Che cosa gli insegneranno? Come affrontare le domande, che cosa rispondere, quando sorridere, quando negare, quali concetti fare passare.

Su alcuni ci sarà da lavorare parecchio. Di Battista, per esempio, uno dei grillini potenzialmente più promettenti. La sua ultima apparizione a Piazza Pulita (in collegamento esterno) è sembrata deludente. Secondo alcuni esperti consultati per valutare l'effetto video prodotto in queste settimane dai nuovi testimonial, muoveva troppo la testa. «E diceva cose banali tipo: la perfezione non è di questo mondo». Già.

Non tutti i parlamentari sono stati messi al corrente dell'iniziativa. Nessun problema. Grillo e Casaleggio proseguono per la loro strada, evidentemente convinti che sia ormai impossibile aggrapparsi alla vita prima che intervenga la narrativa. O, forse, lo sapevano da un pezzo e in questi due mesi hanno solo scritto copioni sbagliati.

Capitolo tre: l'addio di Salvo Mandarà. Il mitico videomaker di Grillo, l'inventore della diretta streaming per lo Tsunami Tour, sceglie la via dell'esilio. Ma non per colpa dell'ex comico, che continuerà ad amare con tutto se stesso. Perché, allora? La spiegazione la offre lui stesso in un video in cui sembra sfinito, come se da un istante all'altro potesse chiudere gli occhi e addormentarsi per mille anni.

«Lascio il Movimento e l'Italia perché sono stanco, sono un vigliacco e non ho intenzione di continuare a lottare (...). Non rimango in questo Paese di merda, prevalentemente popolato da gente di merda». Neanche il testo glielo avesse scritto Roberta Lombardi. Affinità elettive.

 

beppe grillo e roberta lombardi roberta lombardi in versione signorina rottermeierRoberta Lombardi capogruppo alla Camera del Movimento Cinque Stelle arriva in Senato per il vertice tra il Movimento e il Pd jpegVITO CRIMI CON IL MEGAFONO roberta lombardi con vito crimiRoberto Fico alla Camera jpegalessandro di battistaroberto-ficoALESSANDRO DI BATTISTA

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