MUFFA EDITORIALE - LE FRASI DI ADRIANO SOFRI SU “REPUBBLICA” CONTRO BEPPE GRILLO FANNO RABBRIVIDIRE - “ANNUNCIA IL BAGNO DI SANGUE”: NON MALE COME FRASE DETTA DAL MANDANTE DELL’ASSANIO DI CALABRESI - LE BALLE DI GIANNINO E QUELLE DI FORMIGONI, CHE GRANDE BINOMIO PSICO-CROMATICO - BAMBINI CORRETE, C’È CASINI SUL ‘’MESSAGGERO’’ CON LE COMICHE GIRAVOLTE SULLA “GOVERNABILITA’”…

1-IL MANDANTE CHE DÀ DELL'IMPOSTORE A GRILLO
Da Il Fatto quotidiano

Ieri, in un editoriale di Repubblica, si elogiava "il senso di responsabilità di Bersani" e "la sua competente misura", mentre si scomunicava Rivoluzione civile di Ingroia, "assembramento di pubblici ministeri e di partiti residui perlopiù autoritari" (Idv, Verdi, Rifondazione di Ferrero e Pdci, notoriamente guidati da Mussolini, Hitler, Stalin e Pol Pot), che si fingono "la vera sinistra" ma altro non fanno se non il gioco della "peggiore destra".

Quanto a Grillo, "non è un comico: è un grosso impostore", che "fa la guerra" (anche se invoca l'articolo 11 della Costituzione contro tutti i partiti che han fatto la guerra chiamandola pace, in Afghanistan e Iraq) e addirittura "annuncia il bagno di sangue".

Interessante la firma dell'editoriale: Adriano Sofri, condannato definitivamente a 22 anni di carcere in quanto mandante dell'assassinio del commissario Luigi Calabresi. Il che rende comprensibile la sua allergia ai magistrati, ma non troppo credibile il pulpito della sua intemerata a Grillo: non è il bue che dà del cornuto all'asino, è il mandante che dà dell'impostore al comico.


2-LE ANALOGIE CROMATICHE TRA OSCAR E FORMIGONI
Pino Corrias per Il Fatto quotidiano

Il personale dileggio che si è inflitto Oscar Giannino, vendendosi una intera fontana di Trevi per poi ammirarsi mentre precipita nel labirinto di specchi che ogni mattina lucida con l'ostinata energia dei folli quando si credono Napoleone o almeno il suo cappello, ha un solo corrispettivo nella disgraziata attualità che ci assedia: Formigoni. Il quale ogni giorno emerge dalla sua personale catastrofe morale e giudiziaria, politica ed esistenziale, con un inspiegabile sorriso che suscita laico furore, ma anche cristiana compassione, configurandosi come un nodo scorsoio che il lieto Formigoni si aggiusta davanti ai 161,3 metri del suo specchio privato, costato 609 milioni di euro pubblici.

Certo le bugie di Giannino che fanno danni al suo piumaggio hanno un calibro perfino risibile, rispetto alle cannonate che Formigoni esplode coadiuvato dall'operosa artiglieria di Comunione e Liberazione che da una trentina d'anni lo allena e lo copre. Ma ci deve essere per forza un nesso tra gli arcobaleni cromatici che i nostri due campioni di furbizia italiana indossano in pubblico e quella oscura pulsione che li tinteggia in nero. Uno psichiatra saprebbe spiegarcelo. Oppure un imbianchino.

3-BAMBINI CORRETE, C'È CASINI SUL MESSAGGERO
Il Fatto quotidiano

Giornale fortunato, Il Messaggero: ha sotto mano un bel politico, Pier Ferdinando Casini, che è anche marito della padrona, Azzurra Caltagirone. Così può intervistarlo quando vuole, fargli dire tutto e il contrario di tutto e non farglielo notare, così il leader si sputtana. Ieri la lenzuolata di fine campagna elettorale era intitolata "Ingovernabilità, un rischio che non possiamo permetterci". Svolgimento: votate Casini per "continuare sulla strada delle riforme indicata dal governo Monti".

Beninteso, gli italiani sono stronzi, per cui "la verità, la responsabilità, la serietà non fungono mai da richiamo elettorale. Quindi le elezioni le vincerà qualcun altro, metti Bersani. E allora? "Nessuno ci può chiedere, in nome della governabilità, di fare da stampella a esecutivi che non condividiamo". Ma non ha appena detto che "l'ingovernabilità mette a repentaglio tutto ciò che di buono è stato fatto"? No, questa domanda i perfidi dipendenti di sua moglie non gliel'hanno fatta.

 

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