VENDETTA! NAPOLITANO REGOLA I CONTI CON DI PIETRO “BENEDICENDO” LA DIASPORA DEI TRANSFUGHI DONADI E FORMISANO - COLLOQUIO PER RIMARCARE LE DISTANZE DA TONINO E LE SUE CRITICHE AL COLLE - GRUPPO AUTONOMO A RISCHIO - I FUORIUSCITI AL BIVIO: FORMARE UN PARTITINO CHE “SCOLLINI” IL 2% O CHIEDERE OSPITALITA’ AL PD PER ESSERE RIELETTI IN PARLAMENTO?...

Ettore Colombo per Il Messaggero

Segnerà, a partire dai prossimi giorni, un altro meno due il tabellino delle doglianze di Di Pietro. Il gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati dell'Idv, infatti, sta per continuare a perdere pezzi. Starebbero per andarsene, infatti, David Favia, che è anche segretario regionale Idv delle Marche, e Giovanni Paladini, che è toscano ma è stato eletto in Liguria, regione di cui è il segretario locale. Il tracollo, per la pattuglia parlamentare dei dipietristi, oggi ferma a quota 19, sarebbe esiziale: il gruppo già oggi, dopo le uscite di Massimo Donadi e Nello Formisano per ora transitati nel Misto, è sul filo della quota minima (20) indispensabile per mantenere un gruppo autonomo.

Stavolta però, gli scandali, a partire dall'arresto del consigliere regionale Vincenzo Maruccio (rispetto al cui caso, se si andrà a processo, «il partito si costituirà parte civile perché dalle sue azioni siamo i primi danneggiati», annuncia il capogruppo dell'Idv alla Camera, Antonio Borghesi) non c'entrano nulla. C'entra, invece, la politica. L'ex capogruppo Donadi e l'ex responsabile Sud, Formisano, ieri mattina sono saliti al Colle per rendere visita, e omaggio, al presidente Napolitano. Tre le questioni affrontate da Donadi e Formisano con il Capo dello Stato: il netto distinguo dall'Idv di Di Pietro, il riconoscimento del «lavoro straordinario» fatto da Napolitano in questi sette anni, l'assicurazione che, nel corso dei lavori parlamentari (dalla legge di Stabilità alla riforma elettorale) il mini-gruppo che si è costituito all'interno del gruppo Misto (Donadi, Formisano, Ria, presto altri) «valuterà i provvedimenti del governo atto per atto e senza pregiudiziali».

Il duo Donadi-Formisano sta anche alacremente lavorando a nome, simbolo e programma della nuova formazione politica che starà a pieno titolo dentro il centrosinistra e lavorerà a stretto contatto con il Pd di Bersani da un lato e i Moderati del deputato piemontese Giacomo Portas e delle sue tante liste civiche dall'altro. Obiettivo: dare vita a una lista vicina al Pd nel caso in cui resti in vigore il Porcellum (e, dunque, la soglia di sbarramento interno alle coalizioni sia del solo 2%) oppure a entrare in un listone con il Pd e altri soggetti minori ove passi la riforma elettorale in discussione in queste ore al Senato. Altri arrivi e innesti, dentro la nuova formazione dei Riformisti e moderati per il Centro-sinistra, però, arriveranno sempre dall'Idv, ma lato dei consiglieri regionali.

Alla porta di Donadi e Formisano stanno bussando in parecchi esponenti locali idivvini di Campania, Veneto, Marche, Liguria. In via di superato anche, infine, il problema che obbliga i consiglieri regionali dell'Idv dover versare, come i parlamentari, 1500 euro mensili al partito fino a fine legislatura. Se, infatti, i consiglieri (o i deputati) dell'Idv passeranno alla formazione di Donadi-Formisano e solo ad essa verranno sollevati dall'onere purché continuino a versare il contributo all'Idv fino allo scadere dell'attuale mandato. In questo caso, si è trattato di un gentlemen agreeement tra Di Pietro da un lato e Donadi dall'altro.

 

giorgio napolitano ANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpeglapresse massimo donadiNELLO FORMISANOANTONIO BORGHESI

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…