
NON AVENDO OTTENUTO NIENTE PER I LAVORATORI, LANDINI SI BUTTA SU GAZA – IL SOCIOLOGO LUCA RICOLFI: “LA METAMORFOSI DELLA CGIL IN SOGGETTO POLITICO È FRUTTO DEGLI INSUCCESSI COME ATTORE ECONOMICO. UN SINDACATO CHE ORMAI È FATTO SOPRATTUTTO DI PENSIONATI, E CHE È SOSTANZIALMENTE ASSENTE NEI TEATRI PIÙ DIFFICILI (LAVORO NERO E PICCOLE AZIENDE), È NATURALMENTE PORTATO A REINVENTARSI, CERCANDO VIE DI SOPRAVVIVENZA” – LA SPARATA DI MELONI SUL “WEEKEND LUNGO E RIVOLUZIONE”? “UN SENTIMENTO PIUTTOSTO DIFFUSO NELL’ELETTORATO”
Estratto dell’articolo di Luca Ricolfi per “il Messaggero”
Ha creato qualche malumore il sarcasmo con cui Giorgia Meloni ha stigmatizzato lo sciopero generale di ieri a sostegno della flottiglia. Notando che "week end lungo e rivoluzione non stanno insieme" ha messo il dito sulla piaga: è anni che gli scioperi vengono indetti a ridosso del fine settimana, una pratica che stride con gli appelli alla "rivolta sociale".
[…] Prendendo una posizione netta contro lo sciopero proclamato dalla Cgil di Landini e dalla Usb (Unione sindacale di base) credo che la premier abbia ritenuto di interpretare un sentimento piuttosto diffuso nell'elettorato, ma che resta per lo più allo stato latente.
Può sembrare strano, se non contraddittorio, ma a mio parere il severo giudizio che l'opinione pubblica ha maturato su Israele (3 italiani su 4 condannano l'intervento a Gaza) non convive con un corrispondente sostegno a tutto ciò che partiti, sindacati e movimenti stanno facendo contro Israele stesso.
Un conto, infatti, è l'empatia per il popolo palestinese […], […] un conto è l'approvazione per il ricorso sistematico allo strumento dello sciopero, in modalità più o meno selvagge ma sempre foriere di disagi (e qualche volta di violenze e danni materiali ingenti) a scapito di chi vuole o deve viaggiare, lavorare, studiare, curarsi.
Forse è venuto il momento di prenderne atto: il ricorso eccessivo e improprio all'arma dello sciopero la sta rendendo sempre più obsoleta come strumento di lotta, un po' come è successo per l'istituto del referendum […].
[…] In Italia […] è lecito chiedersi se a minare il successo degli scioperi non agiscano anche altri fattori, non solo economici. Un primo fattore è la concentrazione delle astensioni dal lavoro nel settore dei trasporti pubblici, il più capace di propagare disagi […]
maurizio landini sciopero generale per gaza a roma foto lapresse
Ma il fattore più importante, probabilmente, è un altro: l'estrema e talora del tutto irragionevole politicizzazione degli scioperi.
Sempre più sovente lo sciopero viene proclamato contro il governo, o comunque non su temi specifici, che hanno a che fare con la condizione dei lavoratori (salari, occupazione, sicurezza sul lavoro).
E questo vale in special modo per il maggiore sindacato italiano, la Cgil, il cui leader si muove da tempo come un vero e proprio soggetto politico, con un'agenda in materia di immigrazione (referendum di maggio sulla cittadinanza) e persino di politica internazionale (scioperi pro Gaza).
La vocazione a trasformarsi in soggetto politico è, almeno in questo momento, così forte da trascinare la Cgil in azioni contra legem, come lo sciopero di ieri nei servizi pubblici.
attivisti pro pal bloccano le strade a roma foto lapresse 3
Quello sciopero è stato proclamato violando l'obbligo legale di preavviso di almeno 10 giorni, previsto dalla legge 146 del 1990. E la giustificazione addotta è illuminante: invocando la "difesa dell'ordine costituzionale" (uno dei pochi casi in cui la legge permette di scioperare senza preavviso) il sindacato non fa che confessare la propria trasformazione in soggetto politico, che non solo pretende di scioperare su questioni genuinamente politiche, ma pretende persino di fornire la corretta interpretazione della Costituzione, come se un indirizzo di politica estera sgradito al sindacato potesse essere considerato eversivo dell'ordine costituzionale.
maurizio landini sciopero generale per gaza a roma foto lapresse
Perché questa deriva, che fortunatamente non trascina tutte le sigle sindacali? I maligni da tempo suggeriscono: perché Landini, in vista delle prossime elezioni politiche, aspira a prendere il posto di Schlein e Conte come leader del centro-sinistra. Da sociologo, mi sento di avanzare un'ipotesi più terra terra: la metamorfosi in soggetto politico è frutto degli insuccessi come attore economico. Un sindacato che ormai è fatto soprattutto di pensionati, e che è sostanzialmente assente nei teatri più difficili (lavoro nero e piccole aziende), è naturalmente portato a reinventarsi, cercando vie di sopravvivenza: la politicizzazione è una di queste.
PS. Le ultime notizie segnalano scontri, devastazioni e violenze. È paradossale per uno sciopero proclamato a sostegno della Flottiglia, la quale comunque la si pensi un grandissimo merito l'ha avuto: aver condotto un'azione assolutamente pacifica, in perfetto spirito gandhiano.
attivisti pro pal bloccano le strade a roma foto lapresse
milano, sciopero per gaza foto lapresse 12
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pro pal sciopero per gaza foto lapresse
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E LA FLOTILLA
IL POST DI ARIANNA MELONI SULLO SCIOPERO PER GAZA
attivisti pro pal bloccano le strade a roma foto lapresse