carlo calenda maurizio martina

NOTTE DA INCUBO, MARTINA DA PANICO - IL DISASTRO DEL PD SCATENA CALENDA, CHE HA APPENA PRESO LA TESSERA E GIÀ VUOLE LIQUIDARE IL PD: ''LA NAVIGAZIONE A VISTA STA PORTANDO IL CENTRO SINISTRA ALL'IRRILEVANZA. RIPENSARE TUTTO. ANDARE OLTRE IL PD. SUBITO!'' - E IL MOSCIO REGGENTE REPLICA: ''SÌ A UN RIPENSAMENTO, NO AL SUPERAMENTO DEL PARTITO'' 

  1. COMUNALI: MARTINA, CAMBIAMENTO RADICALE, PD VA RICOSTRUITO

carlo calenda tessera pd con maurizio martina

 (ANSA) - "Anche i risultati delle amministrative dimostrano che c'e' stato un cambiamento radicale, ora bisogna lavorare per costruire tutto di noi e ripartire, c'e' una nuova destra in campo aggressiva e radicata". Lo afferma il reggente del Pd Maurizio Martina parlando a "Circo Massimo" su Radio Capital.

 

  1. CALENDA, STOP IRRILEVANZA, ANDARE SUBITO OLTRE IL PD

 (ANSA) - "Navigazione a vista sta portando il centro sinistra all'irrilevanza proprio quando l'Italia ne avrebbe più bisogno. Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito! #fronterepubblicano". Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, ex ministro ed esponente Pd, all'indomani dei ballottaggi per le comunali.

 

  1. MARTINA A CALENDA,SI RIPENSAMENTO NO A SUPERARE PD

 (ANSA) - "Sono d'accordo sul ripensamento complessivo, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d'accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro".Così Maurizio Martina risponde a Carlo Calenda, parlando a "Circo Massimo", sul futuro del Pd.

 

carlo calenda maurizio martina paolo gentiloni

  1. MARTINA,SEGRETARIO SCELTO CON PRIMARIE MA PRIMA PROGETTO

 (ANSA) - Il segretario del Pd sarà scelto con lo strumento di partecipazione delle primarie, ma a questa scelta si dovrà arrivare con un certo percorso, primo obiettivo è individuare e avviare il progetto. Lo afferma Maurizio Martina parlando a Circo Massimo. Circa le voci che il Partito democratico sia ancora in mano a Matteo Renzi, il segretario reggente chiede di "uscire da questa discussione" perchè ora la necessità è di fare tutti un passo avanti per rifondare.

 

 

  1. MARTINA, FLOP CLAMOROSO AI BALLOTTAGGI. E AL NAZARENO PARTE LA RESA DEI CONTI

maurizio martina tra i colleghi pd

Ettore Maria Colombo per www.quotidiano.net

 

La batosta è brutta, dolorosa, urticante. Il Pd, non più solo quello dell’ex segretario, Matteo Renzi, ma anche quello del "nuovo corso" del segretario reggente, Maurizio Martina, è tramortito, sbandato, atterrito. Le ex roccaforti delle ex regioni rosse sono cadute, non solo ieri, ma in tutti questi lunghi anni, una dopo l’altra. In Emilia-Romagna ora capitola anche Imola, dove il centrodestra fa volare il candidato grillino.

 

maurizio martina 4

In Umbria, già al primo turno, era caduta Terni. In Toscana, con le brucianti sconfitte di ieri (Pisa, Massa Carrara, Siena, dove i dem locali hanno sperato fino all’ultimo), il Pd ora governa solo Firenze, e Lucca. Nardella, sindaco del capoluogo, medita di non ricandidarsi più e la Lega ha preso la rincorsa per sperare l’impensabile: vincere le regionali in Umbria e Piemonte nel 2019 e quelle in Toscana nel 2020. Resterebbero, appunto, l’Emilia-Romagna e le Marche, in teoria.

 

graziano del rio e maurizio martina

 

L’aver nascosto Renzi non è servito. La presenza in massa, nelle città al voto, dell’ormai ex premier Gentiloni, del padre fondatore Veltroni e di tanti ex ministri, non ha spostato che pochi voti. Gli appelli al 'Fronte repubblicano', invocato da tanti (dall’ex ministro Calenda agli ex di Leu), per unire ciò che sempre Renzi sembrava avesse disunito (il vecchio centrosinistra formato 'extra-large') non sono bastati.

 

Le piccole consolazioni, sotto forma di vittoria, a Brindisi e Teramo, la riconferma di Ancona sono rondini che non fanno primavera. Il centrosinistra regge in qualche zona (i centri storici) delle principali città italiane e poco più. In intere regioni, specie al Nord, ma anche nel profondo Sud, è di fatto cancellato. Solo per restare a questi ballottaggi, è vincente in cinque sfide, ma perde nove capoluoghi a fronte del più sei del centrodestra.

 

martina renzi

Al Nazareno il clima è plumbeo, l’aria umida come la notte romana, l’afa irrespirabile. Martina non parla, farà oggi una conferenza stampa. Matteo Ricci, responsabile degli Enti locali del Pd e sindaco di Pesaro, prende il coraggio a due mani e dice: "Quella in Toscana è una brutta sconfitta. Bene i risultati di Ancona, Brindisi, Teramo e altre città, ma la sconfitta in Toscana pesa tanto anche rispetto ai risultati, in chiaroscuro, altrove".

 

RENZI MARTINA

Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato e toscano doc, prova a spiegare: "In Toscana il risultato è senza dubbio negativo e il vento del 4 marzo non si è attenuato. Ci servirà una riflessione molto profonda, ma da fare in tempi brevi, per ripartire. L’M5S determina una svolta a destra, votando in blocco i candidati della Lega. Dobbiamo ritornare nei territori con proposte concrete. In Parlamento l’opposizione al governo di destra deve diventare una proposta credibile e totalmente alternativa".

 

RENZI MARTINA GENTILONI LINGOTTO

Lorenzo Guerini, vicesegretario dem in predicato di diventare presidente del Copasir (sempre che la Lega non regali a Fd’I una presidenza che deve andare all’opposizione ed essere di reale garanzia) prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: "Dopo i buoni risultati del Pd al primo turno, con una nostra tenuta, oggi i ballottaggi sono in chiaroscuro, tra sconfitte che bruciano e vittorie importanti. Se governiamo bene e abbiamo coalizioni unite vinciamo, dove ci siamo caratterizzati per litigi e divisioni perdiamo, ma siamo in piedi e possiamo ripartire". Sarà. Prima occasione, per la "ripartenza", sarà l’assemblea del 7 luglio che dovrebbe incoronare Martina segretario fino a un congresso da spostare ben più al di là nel tempo, forse nel 2019. Non sarà, a occhio, una ripartenza indolore.

matteo renzi carlo calenda

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