nunzia catalfo

NUNZIA VOBIS L'USCITA DALL'EURO - LA CATALFO, NEO-MINISTRA DEL LAVORO, AVEVA FIRMATO PER CHIEDERE UN REFERENDUM CONSULTIVO SULL'USCITA DALL'EURO (PERALTRO UN'ABERRAZIONE GIURIDICA) E AVEVA STILATO UN DECALOGO IN CUI DIMOSTRAVA (?) CHE L'ITALEXIT NON AVREBBE CREATO GROSSI PROBLEMI A MUTUI, STABILITÀ DEI PREZZI, INFLAZIONE ECC. - AH, POI E' L'ARTEFICE DEL REDDITO DI CITTADINANZA, CHE PER IL PD...

Marco Nepi per www.tpi.it

 

nunzia catalfo no euro

Nunzia Catalfo è il nuovo ministro del Lavoro. Nel nuovo esecutivo M5S-PD guidato da Giuseppe Conte, è la senatrice e presidente della Commissione lavoro del Senato che prenderà il posto di Luigi Di Maio in questo complesso dicastero.

 

Catalfo, tra le altre cose, è nota per essere stata la prima firmataria (nel 2013) di un disegno di legge sul reddito di cittadinanza. In questo senso, è una figura che garantirà continuità rispetto alle politiche messe in campo da Di Maio, passato al ministero degli Esteri.

 

E tuttavia, in queste ore stanno emergendo alcune posizioni controverse della neo-ministra, in particolare per quanto riguarda l’eventuale uscita dell’Italia dall’euro.

 

Nel 2014, il Movimento Cinque Stelle raccolse le firme per un referendum (di natura solo consultiva) sull’uscita dell’Italia dalla moneta unica. Come si comportò Nunzia Catalfo? Andando a ripescare i suoi post dell’epoca, emerge come la neo-ministra del Lavoro fosse un’accanita sostenitrice dell’Italiexit.

nunzia catalfo giuseppe conte

 

Proprio così: Catalfo sosteneva che “uscire dall’euro si può, nonostante questi gufetti disinformati dicano il contrario”, e rivendicava con orgoglio il suo voto sovranista e anti-europeo.

 

 

 

Catalfo, in altri post, elencava anche una serie di “paure infondate” sull’uscita dell’Italia dalla moneta unica. La neo-ministra sosteneva ad esempio che con l’Italiexit i cittadini avrebbero avuto benefici sul fronte dei mutui, il cui tasso sarebbe comunque rimasto stabile anche con un ritorno alla Lira.

 

nunzia catalfo firma uscita euro

E ancora, il timore dell’inflazione sarebbe stato anch’esso infondato, perché “un  po’ di inflazione è necessaria per far girare l’economia”. Sebbene troppa inflazione sia dannosa, con il ritorno alla Lira “questo non succederà perché i prodotti italiani diventeranno più competitivi rispetto agli esteri”.

 

Insomma, Nunzia Catalfo nel 2014 aveva le idee chiare, e le espresse in maniera altrettanto chiara con la sua firma per il referendum consultivo dei Cinque Stelle e le sue dichiarazioni pubbliche. Chissà se la pensa ancora così.

 

 

 

Da www.liberoquotidiano.it

 

nunzia catalfo

Nunzia Catalfo, grillina, madrina del reddito di cittadinanza è il nuovo ministro del Lavoro. Prende quindi il posto di Luigi Di Maio un'altra pentastellata. La Catalfo, di Catania, classe '67, è stata la prima firmataria della proposta di legge sul reddito di cittadinanza nel 2013 e sul salario minimo nella scorsa legislatura. Per quasi 30 anni si è occupata di formazione, dispersione scolastica e aiuto all'inserimento in collaborazione con i centri per l'impiego e i servizi per l'impiego in generale. Dal 2008 è attivista del Movimento 5 Stelle "per portare avanti una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini", come si legge nel suo profilo sul blog delle stelle.

 

Senatrice dal 2013, a gennaio scorso scriveva: "Per quasi 6 anni mi sono battuta in prima persona per il reddito. Oggi insieme a tutto il Movimento 5 Stelle vinciamo questa battaglia, introducendo una misura che dà dignità alle famiglie italiane e che investe sul lavoro, sulle politiche attive e sulla formazione. Il Decreto approvato dal Consiglio dei ministri ricalca quanto di buono ho inserito nel disegno di legge depositato in Senato nel 2013 a mia prima firma, dando inoltre il via al ricambio generazionale".

nunzia catalfo

Una nomina che lascia sgomenta Maria Giovanna Maglie che sul suo profilo Twitter commenta: "Al Lavoro diventa ministro la Catalfo, 5stelle, autrice del progetto del reddito di cittadinanza che fino a ieri il Pd indicava come causa principale della stagnazione economica. Tutto chiaro? Vi propongo un hashtag per i prossimi giorni #ilnordallopposizione". 

di maio catalfo

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