OBAMA PORTA YELLEN - LE BORSE GIOISCONO: LA FED CONTINUERÀ A STAMPARE DENARO FINCHÉ NON TORNERÀ L’OCCUPAZIONE (QUINDI FOREVER?)

1. OBAMA HA SCELTO IL DOPO BERNANKE
YELLEN SARÀ NOMINATA A CAPO DELLA FED
Tonia Mastrobuoni per www.lastampa.it

È ufficiale: oggi alle 15 (ora di Washington) il presidente americano Barack Obama nominerà Janet Yellen, dunque la prima donna della storia, a capo della Federal Reserve. È quanto trapelato da fonti della Casa Bianca. Il sito del Wall Street ricorda giustamente che «l'annuncio arriva nel cuore di una crisi politica» a Washington, all'ottavo giorno di shutdown, di blocco delle attività statali, e la sua conferma al Senato potrebbe avvenire dunque «nel mezzo di battaglie tra Democratici e Repubblicani».

L'agenda per il voto è quindi «incerta». Yellen subentra a Ben Bernanke (che lascerà il 31 gennaio) ed è vicepresidente della Fed dal 2010. E' considerata, nell'ornitologia applicata alla politica monetaria, una «colomba», cioè un'economista propensa a mosse accomodanti e tese ad favorire la ripresa dell'economia e dell'occupazione.

La scelta della Yellen era quasi scontata dopo il "gran rifiuto" dell'altro candidato superfavorito e molto vicino ad Obama, Larry Summers. L'ex banchiere si è ritirato a metà settembre anche a causa delle resistenze che provenviano dallo stesso partito democratico. Con l'arrivo di Yellen è probabile che si allontanerà il momento di politiche restrittive e di rialzi dei tassi di interesse.


2. LA COLOMBA CHE PIACE A BROKER E LIBERAL - WALL STREET HA FESTEGGIATO IL SUO ARRIVO
Paolo Mastrolilli per www.lastampa.it

Alle tre di oggi pomeriggio, quando in Italia saranno le nove di sera, Janet Yellen diventerà la prima donna a guidare la Federal Reserve. Il presidente Obama ha sciolto le riserve e ha deciso di nominarla come successore di Ben Bernanke, proprio nella giornata in cui il suo braccio di ferro con i repubblicani per lo shutdown e la potenziale crisi del debito ha raggiunto l'apice dello scontro verbale. Per una curiosa coincidenza, tanto Wall Street, quanto gli economisti dell'ala più liberal, festeggiano la nomina.

La Yellen, fino a ieri vice presidente della banca centrale americana, è sposata con il premio Nobel George Akerlof e ha un figlio che fa il professore di economia. Da quando Bernanke aveva fatto intendere che era pronto a lasciare l'incarico, e Obama non aveva fatto nulla per trattenerlo, lei era naturalmente entrata nella "short list" dei candidati.

Le voci di corridoio, però, dicevano che il capo della Casa Bianca era più incline a scegliere Larry Summers, il suo ex consigliere economico, ex ministro del Tesoro nell'amministrazione Clinton, ed ex presidente dell'università di Harvard. Summers dava più sicurezza ad Obama, insieme alla garanzia di essere un falco, incline ad interrompere progressivamente gli stimoli all'economia varati da Bernanke per fare fronte alla crisi iniziata nel 2008.

Intorno al nome di Summers, però, si era costruita in fretta una coalizione di oppositori, che andava da un folto gruppo di senatori come la rappresentante del Massachusetts Elizabeth Warren, fino al premio Nobel per l'economia Stiglitz. Il motivo era che queste persone dell'ala liberal democratica consideravano Summers troppo vicino alle banche e al mondo della finanza, che dopo la crisi aveva aiutato, invece di far pagare loro il prezzo degli errori commessi. Con Larry, invece, si era schierato tutto il clan Clinton, incluso l'ex segretario al Tesoro Rubin.

La pressione degli oppositori è cresciuta, fino a quando tre senatori della Commissione che avrebbe dovuto approvare la nomina hanno annunciato che avrebbero votato contro. A quel punto Summers si è arreso, aprendo la strada alla Yellen.

Wall Street festeggia perché prevede che il nuovo presidente, molto attento all'occupazione, sarà prudente nella eliminazione dei sussidi all'economia. Quindi lascerà più a lungo i tassi bassi, favorendo gli operatori finanziari. Questa, però, è una prospettiva che piace anche alla sinistra del partito democratico, che vede in lei un'alleata fondamentale, ora che il braccio di ferro sul debito minaccia di riportare l'America verso la recessione.

Proprio di ciò Obama ha accusato ieri il Gop, dicendo che sta usando l'estorsione per costringerlo a bloccare la riforma sanitaria, in cambio del rifinanziamento delle leggi di spesa e il via libera ad alzare il tetto massimo di fondi che lo stato può prendere in prestito. Il presidente ha definito il comportamento del Gop un ricatto, "ma io non intendo pagare riscatti".

Quindi ha aperto alla possibilità di dialogare con i repubblicani, ma solo se prima riattiveranno tutti i fondi governativi senza condizioni. Se non ci saranno compromessi, il 17 ottobre gli Stati Uniti entreranno in default, quando ormai la Yellen sarà la nuova guida della Fed.

 

BARACK OBAMA GIOCA A GOLF A MARTHA S VINEYARD barack obama e huma abedin BARACK OBAMA SI TOGLIE LA GIACCA janet yellen janet yellen larry summers draghi bernanke ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK

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