ODO AUGELLO FAR FESTA: “PER LA DECADENZA DI BERLUSCONI SERVE TEMPO, LA LEGGE SEVERINO NON È CHIARA”

Dino Martirano per il "Corriere della Sera"


«Non ho alcun coniglio nel cilindro, e forse non ho neanche il cappello... Ma, vedrete che gli argomenti che esporrò nella mia relazione in giunta al Senato non sono neanche stati sfiorati dai giornali». Sabato pomeriggio, anche in casa del senatore-relatore Andrea Augello (Pdl) piomba la notizia del ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo (Cedu) presentata da Silvio Berlusconi a Strasburgo:

«Ecco, ne sto acquisendo una copia. Il ricorso è una parte importante e annunciata, per l'esercizio dei diritti di difesa, e quindi è ovvio che il relatore abbia il dovere di includere nella sua relazione la valutazione che dà di questo nuovo elemento. La Cedu si rifà al diritto internazionale ma dal trattato di Lisbona in poi la Convenzione, che poi è la fonte della Cedu, fa parte del diritto comunitario. Per questo io devo leggere il ricorso per capire in che misura i legali di Berlusconi hanno utilizzato la leva del diritto internazionale o la leva del diritto comunitario».

Senatore Augello, la sua relazione diventa sempre più complessa. In principio era di 25 cartelle...
«In realtà ora sono arrivato a 130 pagine più gli allegati che ovviamente non leggerò. Per esigenze di sintesi cercherò di contenere il tutto in 90 e 95 cartelle per non sembrare dispersivo».

Tra le questioni pregiudiziali, proporrà alla giunta anche un ricorso alla Corte europea di giustizia del Lussemburgo (Unione Europea)?
«Da agosto a oggi mi è stato attributo di tutto. Mancano solo le Nazioni Unite.In ogni caso solo gli Stati possono ricorrere alla Corte di giustizia».

I «falchi» del Pdl gradirebbero una sua proposta netta sulla decadenza di Berlusconi, prendere o lasciare, per portare acqua all'ala dura che vuole fare saltare il tavolo del governo. È uno scenario che lei contempla?
«Il mio compito è quello di affrontare nella relazione l'intero apparato di argomenti portato dalla difesa. Chiedendo di approfondire quelli che ritengo fondati e, nello stesso tempo, escludendo quelli che reputo infondati. Quello che non può succedere è che si avvii la discussione di merito in giunta senza aver fatto questo lavoro in maniera approfondita. Il lavoro della giunta è quello di comparare la normativa vigente con le eccezioni presentate dalla difesa».

Giriamo sempre intorno alla legge Monti-Cancellieri-Severino che prevede la decadenza anche dei parlamentari che hanno subito condanne superiori ai due anni?
«Ecco, bisogna capire bene cosa dice questa norma. Chi proponesse un automatismo per la decadenza fa un'operazione che neanche la legge immagina. E poi c'è una cosa curiosa di cui si parla poco: in quella legge non c'è neanche una riga in cui si affermi che deputati e senatori decadono. La legge Severino è fatta talmente bene che la parola "decadenza" accanto a "deputato" e "senatore" non c'è mai. C'è la decadenza del parlamentare europeo, dell'assessore, del consigliere regionale e via dicendo, ma arrivati ai parlamentari nazionali si tira in ballo l'articolo 66 della Costituzione ("Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti"). C'è una situazione di straordinaria confusione dovuta forse al fatto che la legge è stata fatta frettolosamente».

Il ricorso a Strasburgo punta sulla non retroattività della legge Cancellieri-Severino, sia che essa produca effetti penali, afflittivi o amministrativi . Che ne pensa?
«Nella legge non c'è scritto nulla sulla sua retroattività. Nell'esercitare la delega, il ministro ha sostenuto che "la presente legge non si applica retroattivamente ai cittadini che abbiano attivato il patteggiamento". Ecco, la retroattività della legge per tutti gli altri si dedurrebbe per esclusione leggendo la norma transitoria...».

L'iter in giunta, dunque, si allunga a dismisura.
«Noi dobbiamo seguire la linea che viene data dalle richieste della difesa. Dobbiamo verificare se i pareri dei costituzionalisti abbiano o meno un fondamento. Ove non ce lo avessero vanno respinti, ove ce lo avessero si andrebbe verso un'eccezione di costituzionalità».

Da sollevare quando, semmai fosse necessario?
«La giunta dovrebbe decidere se sollevarla subito, nella fase istruttoria, oppure successivamente quando verrebbe aperta la procedura di contestazione. Nel primo caso sarebbe tutto più veloce, nel secondo i tempi si allungherebbero».

Lei poi potrebbe puntare sulla compatibilità della legge Cancellieri-Severino con il diritto Ue.
«Potrebbe succedere che qualcosa che è in linea con la Costituzione non lo sia con l'ordinamento comunitario. E questo non è secondario perché potrebbe portare a conseguenze assolutamente inimmaginabili nel dibattito attuale».

Decadenza sì o decadenza no? C'è forse una terza via?
«Be', decadenza-forse non è possibile. Però per arrivare a questo sì o a questo no dobbiamo includere o escludere delle questioni poste dalla difesa. Ecco, io farò delle proposte che per la legge sono obbligatorie».

Se qualcuno arrivasse da Marte ne dedurrebbe che lei è contrario alla decadenza di Berlusconi?
«Questo si potrebbe affermare alla fine di un processo ma non certamente all'inizio. Qui si tratta di applicare le leggi. Applichiamole e troveremo la risposta alla nostra domanda».

 

 

Andrea Augello ANDREA AUGELLO RENATO POLVERINI BERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALIVIDEO MESSAGGIO DI BERLUSCONI DOPO LA CONDANNA DELLA CASSAZIONE Cancellieri e Severino

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…

roberto vannacci - giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI OSSERVERÀ CON MOLTA ATTENZIONE I RISULTATI DELLE ELEZIONI IN TOSCANA, LA PROSSIMA SETTIMANA. NON PERCHÉ SPERA DI STRAPPARE LA REGIONE ROSSA AL CENTROSINISTRA (LA VITTORIA DI GIANI È QUASI CERTA), QUANTO PIUTTOSTO PER “PESARE” LA LEGA DI SALVINI – LA TOSCANA È DIVENTATA TERRA DI CONQUISTA DELLE TRUPPE DEL FASCIO-LEGHISTA VANNACCI. DAL NUMERO DI VOTI CHE PRENDERÀ L’EX PARA' DELLA FOLGORE DIPENDONO LE SORTI DI SALVINI ALLA GUIDA DEL CARROCCIO, E DI CONSEGUENZA IL FUTURO DEL GOVERNO CHE SENZA L'8% DELLA LEGA NON REGGE NON SUPERANDO IL 40%  – FIN QUANDO LA STATISTA DELLA SGARBATELLA NON HA DAVANTI I NUMERI DELLA REALE CONSISTENZA DEL FU TRUCE DEL PAPEETE, CONTINUERA' A SCHIERARSI CON TRUMP E NETANYAHU PER COPRIRSI A DESTRA DALLE MATTANE DEL "CAPITONE" (SI SA CHE GLI ANIMALI FERITI SONO I PIU' PERICOLOSI...)... 

a lume di candela andrea giambruno pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PER L’EX SIGNOR MELONI, L'ARZILLO ANDREA GIAMBRUNO, SI AVVICINA IL RITORNO IN VIDEO ALLA CONDUZIONE DI "STUDIO APERTO" – UN BEL PASSO INDIETRO PER IL FANATICO DELL'AMMUCCHIATA CHE ORA SARÀ BEN "INGABBIATO", LIMITANDOSI A LEGGERE LE NOTIZIE SUL "GOBBO, EVITANDO COSI' QUEI COMMENTI E OPINIONI PERSONALI A CUI CI AVEVA SOLLAZZATO DURANTE LA CONDUZIONE DI "DIARIO DEL GIORNO" - IL CASO "TG2POST" CHE AFFONDA IL PRIME TIME DI RAI2  – ENZO MICCIO E IL VECCHIO POST DI GIORGIA MELONI DEDICATO AL NUOVO CO-CONDUTTORE DI "DOMENICA IN" - BOLLE IN RAI IL RITORNO DI FLAVIO INSINNA - INDOVINELLO: IL GIORNALISTA LUDOPATICO HA ACCUMULATO DEBITI PER IL POKER. DI CHI SI TRATTA? - VIDEO

benjamin netanyahu donald trump hamas

DAGOREPORT: BYE BYE “BIBI” – I CEFFONI RIFILATI DA TRUMP A NETANYAHU SONO IL SEGNALE CHE IL PREMIER ISRAELIANO È AL CAPOLINEA POLITICO: COME I MILIZIANI DI HAMAS, OTTERRÀ UN SALVACONDOTTO (LA GRAZIA DAI SUOI PROCESSI) E POI SARÀ SPEDITO AI GIARDINETTI. NON SARÀ LUI A GESTIRE IL LUNGO PROCESSO DI PACE CHE SEGUIRÀ AL CESSATE IL FUOCO – L’ERRORE DI “BIBI” È STATO BOMBARDARE IL QATAR, CHE HA PRETESO DAGLI USA UN SIMIL-ARTICOLO 5 (CHI COLPISCE DOHA, COLPISCE L’AMERICA) – I PRESUNTI DOSSIERINI SU TRUMP BY EPSTEIN, IN MANO A ISRAELE? DISINNESCATI DAL TYCOON: DI FRONTE ALLA PACE, COS’È MAI UN’AMMUCHIATINA DI TRENT’ANNI FA? – IL SÌ DEI PAESI MUSULMANI, CHE SOGNANO UN PEZZO DELLA RICCA TORTA DEGLI INVESTIMENTI SU GAZA, IL RITORNO DEGLI USA SULLA SCENA MEDIORIENTALE, LE RICHIESTE DI HAMAS E I CONSIGLI DI TRUMP A NETANYAHU: “VOGLIONO BARGHOUTI? DAGLI BARGHOUTI. AL MASSIMO, L’AMMAZZI DOPO…”

donald trump zohran mamdani

FLASH – TRUMP HA VISTO I SONDAGGI SULLE ELEZIONI PER IL SINDACO DI NEW YORK ED È TRASECOLATO. IL MILLENNIAL ZOHRAN MAMDANI, CHE HA TRIONFATO ALLE PRIMARIE DEMOCRATICHE E VELEGGIA SERENO VERSO LA VITTORIA (SECONDO I SONDAGGI, SFIORA IL 50% E DOPPIEREBBE L’EX GOVERNATORE ANDREW CUOMO). IL TYCOON NON SI È PERSO D’ANIMO: HA SGUINZAGLIATO L’FBI PER SCAVARE A FONDO SUL PASSATO DEL SOCIALISTA MUSULMANO. COME PER IL FINTO CERTIFICATO DI NASCITA DI OBAMA, QUALCOSA SI TROVA SEMPRE. ALTRIMENTI SI CREA…