OLIMPIADI DEGLI APPALTI - DOPO IL LAZIO, L’EMILIA-ROMAGNA E LA LOMBARDIA, TOCCA AL PIEMONTE - LA GIUNTA DI FASSINO TREMA DOPO CHE LA PROCURA HA APERTO UN’INDAGINE SUGLI APPALTI FACILI ASSEGNATI DAL COMUNE DURANTE LE OLIMPIADI DEL 2006 - PER LE MANI DEL DIRETTORE DELLA COMUNICAZIONE ANNA MARTINA SONO PASSATI 437 APPALTI, PER UN 18 MLN € - TRA QUESTI, ALCUNI INCARICHI LI HA AFFIDATI ALLA SOCIETÀ DEL FIGLIO, E ALTRI A QUELLA DEL MARITO...

Andrea Costa per "Il Giornale"

Non ci sono ipotesi di reato, e neppure una virgola da far pensare a imminenti avvisi di garanzia, nel fascicolo aperto dalla procura della Repubblica di Torino sullo scandalo degli appalti diretti assegnati dal Comune senza gara che fa tremare la giunta rossa di Piero Fassino.

Eppure l'elenco di determine dirigenziali contenuto in un cd in mano alla Procura (i pm sono gli stessi che indagano sui rimborsi facili alla Regione Piemonte) è una specie di Google map del potere, una lista di aziende che hanno lavorato a chiamata senza gara dai tempi dei Giochi olimpici quando bastava la parola magica, «urgenza», per far scattare la ragion di Stato.

In questo caso bastava osservare la legge, la fatidica soglia dei 20mila euro al di sotto della quale gli enti pubblici non sono tenuti a bandire le gare. E allora eccoci: bar, ristoranti, copisterie, cooperative, stazioni radio, aziende di produzione musicale, professionisti chiamati a cucire su misura il vestito per il Comune. In fretta, veloce, velocissimo. Purché sotto i 20mila euro. Hai bisogno di un bar? Eccolo. Hai bisogno di un ufficio stampa? Pronti. E la fioriera? Subito il vivaista. Adesso che le toghe vogliono vederci chiaro sul tramestìo di dirigenti che hanno sputato centinaia di delibere per milioni di euro, a Palazzo civico scoppia la sindrome da trasparenza. Che cosa contiene il cd che contiene la documentazione sugli appalti? Per scoprirlo la Lega ha chiesto una commissione di indagine.

I grillini l'hanno sbattuto sul web per la serie «se qualcuno ci vede qualcosa di strano parli adesso», arruolando anche decine di simpatizzanti per incrociare nomi e cognomi degli amministratori delle società con quello dei dirigenti.
Anna Martina, direttore della Comunicazione nel mandato di Sergio Chiamparino, per adesso è l'unica a essere finita nel tritacarne. Giustiziata sui giornali e in consiglio comunale dal sindaco Fassino, che l'ha scaricata spianando la strada alle sanzioni: «Se ha infranto il regolamento etico dei dirigenti, le sanzioni saranno inevitabili».

I grillini però hanno pizzicato anche il nome della moglie di un parlamentare del Pd tra i soci della cooperativa Solidarietà che negli anni ha ricevuto appalti dal Comune per 13 milioni di euro. Il caso più eclatante comunque rimane quello della Martina. Tra le sue mani in sei anni sono passati più di 18 milioni di euro. Affidamenti diretti, forniture assegnate da lei o dai dirigenti della sua divisione. Sulla sua scrivania sono passati 437 appalti, tra affidamenti fino a 20mila euro, trattative private «in economia» fino a 200mila, ed estensioni di forniture già assegnate con gara, per lavori che superano la soglia dei 200mila. Solo l'anno delle Olimpiadi il settore ha sfornato la bellezza di 176 affidamenti, per un valore di 10,3 milioni di euro.

Tra il 2008 e il 2009 Martina ha anche affidato quattro incarichi pubblici alla Punto Rec Studio, una delle società più rinomate del settore dei servizi audio, ma la stessa di cui è socio il figlio, Marco Barberis, come anticipato dal Giornale lunedì scorso. Gli incarichi anche in questo caso sono stati dati senza una gara d'appalto. Secondo Martina si sarebbe trattato solamente di un errore e non si sarebbe accorta che gli appalti li aveva affidati alla società del figlio. Ma in realtà non le si contestano solo i quattro «lavori» dati alla Punto Rec Studio, ma anche altri dati per le celebrazioni di Italia 150, in cui, in occasione della mostra «Fare gli italiani» alle ex Ogr, rientrava tra gli organizzatori Walter Barberis. Costui, oltre ad essere segretario dell'Einaudi, è anche suo marito.

L'altro filone che la magistratura seguirà è quello delle 38 fondazioni di cui è socio il Comune. In particolare quella sulle attività musicali (Fam) che recentemente ha inviato una lettera al San Paolo chiedendo la sponsorizzazione in forma diretta di alcuni eventi senza passare attraverso il Comune, una procedura inedita per l'amministrazione subalpina. Tutto regolare?

 

ANNA MARTINAANNA MARTINAFASSINO VITTORIOSOL IMPIANTO DI BIATHLON SEPOLTO SOTTO LA NEVEL ALBERGO DA 120 POSTI AI PIEDI DEI TRAMPOLINIh olimpiadi torino2006 villaggioIL POLIGONO DEL BIATHLON SEPOLTO DALLA NEVE

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...