giorgia meloni al tavolo con von der leyen, michel, macron, orban e scholz viktor

ORBAN HA ABBASSATO LA CRESTA, MA COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO DELL’OK AGLI AIUTI DELL’UE ALL’UCRAINA? – IL PRIMO MINISTRO UNGHERESE HA VOTATO A FAVORE DEL BILANCIO PLURIENNALE, CHE PREVEDE 50 MILIARDI PER KIEV, DOPO AVER MINACCIATO E STREPITATO. DA PALAZZO CHIGI RIVENDICANO IL RUOLO DA “PROTAGONISTA” DI GIORGIA MELONI, MA IL COMPROMESSO FINALE È STATO IDEATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO, CHARLES MICHEL, E DA EMMANUEL MACRON – L’UE AVEVA MINACCIATO LO STOP AI FONDI A BUDAPEST. E ADESSO?

CONSIGLIO EUROPEO, C’È L’ACCORDO SU BILANCIO E AIUTI A KIEV

Estratto da www.editorialedomani.it

 

GIORGIA MELONI - VIKTOR ORBAN

A Bruxelles l’accordo sui fondi all’Ucraina e sulla revisione del quadro finanziario pluriennale c’è. […] Arriva già a metà mattinata, tra i capi di stato e di governo europei riuniti per sciogliere gli ultimi nodi. Che l’accordo ci sia, significa anche che il premier ungherese ha dovuto ritrarre il suo veto. C’era infatti Viktor Orbán a ostruire la strada verso i cinquanta miliardi.

 

[…] Serviva un via libera dei leader alla revisione del quadro finanziario pluriennale anche per poter aiutare con cinquanta miliardi l’Ucraina, ma anzitutto per le politiche comuni; la premier italiana ad esempio contava sui dieci miliardi previsti sul versante migratorio.

 

GIORGIA MELONI AL TAVOLO CON VON DER LEYEN, MICHEL, MACRON, ORBAN E SCHOLZ

[…] A metà dicembre il premier ungherese aveva consentito, con una assenza concordata, il via libera ai negoziati per l’ingresso dell’Ucraina in Unione europea, ma non aveva sbloccato i soldi.

 

Negli ultimi giorni ci sono state pressioni da Bruxelles, e poi la sera prima del vertice ci sono stati incontri bilaterali con Orbán. La premier italiana Giorgia Meloni ha dialogato con lui nel suo hotel ieri sera tardi. Pare che anche Emmanuel Macron abbia fatto leva sul premier ungherese con un incontro a margine.  Gli incontri coi leader hanno sbloccato un accordo finale.

 

C’È L’ACCORDO AL CONSIGLIO EUROPEO SULL’UCRAINA, 50 MILIARDI A KYIV. ORBAN CEDE DOPO IL PRESSING MELONI-MACRON-SCHOLZ.

Estratto da www.lastampa.it

 

VIKTOR ORBAN - 2

Alle 11,26 è stato un tweet del presidente del Consiglio europeo Charles Michel ad annunciare che c’è l’accorso sull’Ucraina: «Abbiamo un accordo. #Unità. Tutti i 27 leader hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l'Ucraina all'interno del bilancio dell'UE. Questo garantisce all'Ucraina un finanziamento costante, a lungo termine e prevedibile. L'UE sta assumendo la leadership e la responsabilità del sostegno all'Ucraina; sappiamo qual è la posta in gioco».

 

Da Palazzo Chigi filtra «grande soddisfazione» […]. […] Giorgia Meloni «è stata protagonista in prima persona delle mediazioni che hanno consentito di arrivare alla soluzione che ha messo d'accordo tutti».

 

giorgia meloni emmanuel macron meme by edoardo baraldi

Orban dunque cede. La pressione su di lui era stata fortissima. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni era arrivata all'Europa Building di Bruxelles per il Consiglio europeo straordinario […], dopo che già ieri notte in un hotel situato nel cuore di Bruxelles, c’era stata una lunga trattativa tra con il capo del governo di Budapest che aveva incontrato anche il presidente francese Emmanuel Macron.

 

Poi di prima mattina Meloni, con il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, hanno avuto un incontro con il premier ungherese, Viktor Orban, prima dell'avvio dei lavori del vertice. All'incontro hanno partecipato anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la Segretaria generale del Consiglio, Therese Blanchet. L'obiettivo del meeting era convincere Orban a ritirare il suo veto contro l'approvazione della revisione del bilancio Ue che stanzia 50 miliardi di euro per l'Ucraina. Alla fine ce l’hanno fatta, annuncia Michel.

 

morawiecki meloni

[…] Meloni aveva anche incontrato l'ex premier polacco Mateusz Morawiecki, stamani a Bruxelles, all'hotel Amigo, dove alloggiano entrambi, prima del Consiglio europeo straordinario. Un incontro politico, visto che Meloni è anche presidente dell'Ecr, il partito dei Conservatori e Riformisti Europei, e Morawiecki fa parte del Pis, il principale partito del gruppo Ecr.

 

FONTI UE, PRIMA TRANCHE AIUTI A KIEV ATTESA AI PRIMI DI MARZO

(ANSA) - L'Ue, dopo l'intesa tra i 27 raggiunta oggi al vertice straordinario, conta di versare la prima tranche di aiuti all'Ucraina ai primi di marzo. E' quanto si apprende da fonti qualificate Ue secondo le quali, de lunedì il trilogo - ovvero il negoziato tra le istituzioni comunitarie - dovrebbe concludersi con una fumata bianca i testi del nuovo fondo per l'Ucraina e del bilancio pluriennale approderanno per l'approvazione final alla Plenaria dell'Eurocamera nell'ultima settimana di febbraio.

 

UE: TAJANI, 'MODO DI FARE ORBAN NON MI CONVINCE AFFATTO'

volodymyr zelensky discute con viktor orban al giuramento di javier milei

(Adnkronos) - Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, "sta giocando una partita su due fronti, utilizza il suo potere per avere tutti i fondi del Pnrr visto che non gli sono stati dati tutti. Sta usando il suo potere, bloccando i fondi all'Ucraina, come aveva cercato di fare sulla politica migratoria: è il suo modo di fare, a me non convince affatto, non mi piace. Se fosse più disponibile forse otterrebbe anche di più". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a 'Restart' su Rai 3, mentre proseguono le trattative con il leader ungherese in vista del Consiglio europeo.

 

UCRAINA: FONTI UE, NESSUN VETO PER ORBAN SU AIUTI, DUE PUNTI IN CONCLUSIONI SUMMIT

GIORGIA MELONI - VIKTOR ORBAN

(Adnkronos) - L'accordo a 27 trovato nel Consiglio Europeo sull'assistenza macrofinanziaria all'Ucraina da 50 mld di euro, compresi nella revisione di medio termine dell'Mff 2021-27, è stato reso possibile da un compromesso, che sarebbe stato ideato dal presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e dal presidente francese Emmanuel Macron, basato sull'inserimento di due punti nelle conclusioni del summit.

 

Lo spiegano fonti Ue, a margine della riunione, che si è chiusa con la rimozione del veto posto dall'Ungheria di Viktor Orban ad un accordo, dopo gli incontri di ieri sera del premier magiaro, anche con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e le telefonate che si sono susseguite nella notte.

 

Il compromesso è stato proposto nella riunione prima del Consiglio Europeo stamani, dopodiché Michel in sala lo ha letto e ha chiesto se c'erano obiezioni, che nessuno ha sollevato. L'Ungheria non ha ottenuto "alcun veto", sottolineano le fonti. Nel primo punto, "se necessario", il Consiglio Europeo invita la Commissione a presentare una proposta di revisione, entro due anni, dell'Mff 2021-27.

Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki

 

La decisione di invitare la Commissione a presentare questa proposta, verosimilmente, dovrebbe essere presa all'unanimità, anche se questo dettaglio non c'è ancora certezza assoluta (occorre aspettare il testo). Nel secondo, il Consiglio Europeo ricorda le proprie conclusioni del dicembre 2020, quando l'allora cancelliera Angela Merkel riuscì a convincere Viktor Orban e Mateusz Morawiecki a rimuovere il veto sull'Mff 2021-27, che avevano posto in ragione del meccanismo di tutela del bilancio Ue dalle violazioni dello Stato di diritto.

 

In quelle conclusioni, che oggi vengono richiamate formalmente, il Consiglio Europeo sottolineava due cose, in particolare. Primo, "l'applicazione del meccanismo di condizionalità (...) sarà obiettiva, equa, imparziale e basata sui fatti, garantendo il giusto processo, la non discriminazione e la parità di trattamento degli Stati membri".

 

volodymyr zelensky discute con viktor orban al giuramento di javier milei 5

Secondo, "le misure previste dal meccanismo dovranno essere proporzionate all'impatto delle violazioni dello Stato di diritto sulla sana gestione finanziaria del bilancio dell'Unione o sugli interessi finanziari dell'Unione". Inoltre "il nesso causale tra tali violazioni e le conseguenze negative sugli interessi finanziari dell'Unione dovrà essere sufficientemente diretto e debitamente stabilito. La semplice constatazione di una violazione dello Stato di diritto non è sufficiente per attivare il meccanismo". L'Ungheria ha ancora circa 20 mld di fondi Ue congelati dalla Commissione per vari motivi, tra i quali il meccanismo di condizionalità dello Stato di diritto.

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