beppe grillo raggi codice

PANICO SUL BLOG DI GRILLO: ''ORA POSSO DIRE 'LADRO' A UN PIDDINO INDAGATO?''. IL NUOVO CODICE GARANTISTA (NEL SENSO CHE DECIDE SOLO IL GARANTE, BEPPE), MANDA IN TILT LA BASE - MOLTI SONO FAVOREVOLI ALLA ''SVOLTA'', ANCHE PERCHÉ CONVINTI DI UN ACCANIMENTO (CHE C'È) CONTRO LA RAGGI, ALTRI TEMONO DI FARE LA FINE DEI PURI CHE VENGONO EPURATI - TRANQUILLI: COME SANNO QUELLI SILURATI PERCHÉ APPARSI IN TV, O PERCHÉ INDAGATI (VEDI QUARTO E PIZZAROTTI) LE REGOLE SERVONO PER TUTELARE GLI AMICI E CACCIARE I NEMICI

 

1. TUTTI I DUBBI SUL BLOG: POTREMO DIRE LADRI AI PD INQUISITI?

Mauro Favale per ''la Repubblica''

 

GRILLO RAGGIGRILLO RAGGI

Se io ora volessi dare del ladro e farabutto ad un "piddino", come mi devo comportare? Devo attendere che sia condannato in primo grado, oppure posso dargli del ladro appena riceve l' avviso? Posso subito urlare chiedendo le sue dimissioni, o devo pazientare fino alla sentenza? Sono confuso. L' utente "Ian Solo" si è scelto il nome dell' indimenticato personaggio di Guerre Stellari e, sul blog di Beppe Grillo, commenta il "Codice di comportamento del M5S in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie".

 

Un regolamento che, in alcuni casi, ha spiazzato gli attivisti a 5 Stelle, solitamente in linea con le direttive del fondatore. Ieri, però, tra i numerosi pareri favorevoli alla "svolta garantista" necessaria, secondo diversi commentatori, in presenza di procure politicizzate e di chi vuole mettere fuori legge l' M5S, sul blog sono comparse critiche e appunti espressi non solo da utenti esplicitamente schierati contro il Movimento.

RAGGI GRILLORAGGI GRILLO

 

Questa vi sembra una "legge uguale per tutti"? - scrive un attivista - A seconda della gravità, il garante e i probiviri faranno le loro valutazioni in totale autonomia? Ma cosa state dicendo?. L' utente Gianni Baglioni, da San Donato Milanese, è un nostalgico dei "vecchi tempi": Non si può cambiare adesso la politica del movimento. Le regole devono rimanere come erano. Cambiare adeso sembra opportunismo . Lo dice anche Filippo Burgio nel suo commento: Noi del M5S dobbiamo rimanere quelli che eravamo e quelli che siamo "intransigenti sulle questioni etiche e morali" .

 

Persino i più allineati non lesinano suggerimenti e pure qualche dubbio sul nuovo regolamento. Specie sulla parte che assegna al "garante" del M5S e ai probiviri la valutazione discrezionale degli avvisi di garanzia: Avrei lasciato più spazio alla rete e meno a quattro o cinque soggetti in croce con larghe possibilità decisionali, scrive Renato M. da San Mauro Pascoli. Un altro si chiede se questi benedetti avvisi di garanzia non si potrebbero proprio evitare?.

 

BEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGIBEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGI

Anche perché, si rischia di essere equiparati agli altri politici contro cui si puntava il dito fino all' altro ieri: Se decidiamo di volta in volta chi sì e chi no, a questo punto dobbiamo tollerare anche gli avvisi a persone di altri partiti. Un bel cambio rispetto al passato. Lo sa Raffaella Paita, candidata alle Regionali in Liguria nel 2015, allora indagata, che oggi dice: Io me li ricordo il garante Beppe, Alice Salvatore e compagnia bella gridarmi "Paita ritirati" sui loro blog in cui cacciano le streghe. Poi sono stata assolta e tutti muti. Ora cambiano linea: l' avviso di garanzia è una condanna solo per chi decidono loro.

 

 

2. UNO SCUDO IN MANO AL CAPO "COSÌ GESTIREMO IL CASO RAGGI QUALUNQUE COSA ACCADA"

Tommaso Ciriaco per ''la Repubblica''

 

virginia raggi luigi di maiovirginia raggi luigi di maio

Vedrete le nuove regole, ci permetteranno di gestire la Raggi qualsiasi cosa accada. E noi potremo dividere la nostra strada dalla sua in qualsiasi momento . La svolta era nell' aria, anticipata da Beppe Grillo ai big che l' avevano raggiunto al telefono per i tradizionali auguri di Natale. Un codice etico cucito su misura per la sindaca di Roma. O, meglio ancora, una camicia di forza in grado di soffocare ogni mossa autonoma di Virginia, soprattutto se la situazione dovesse sfuggire di mano.

 

DI MAIO RAGGI 2DI MAIO RAGGI 2

Da settimane, nella galassia cinquestelle si rincorrono voci non confermate su almeno un avviso di garanzia in arrivo a carico della sindaca. Forse già nei prossimi giorni, comunque prima dell' avvio della campagna elettorale per le politiche. Soltanto veleni o spettri in carne ed ossa? Comunque un incubo, per chi ambisce a issare la bandiera del Movimento su Palazzo Chigi. L' unica via d' uscita, allora, è quella che sfoggia il marchio della Casaleggio associati, dopo un puntiglioso check legale con un team di avvocati.

DI MAIO RAGGIDI MAIO RAGGI

 

Toccherà al comico decidere se lasciar correre un' indagine nei confronti di un grillino, se pretendere invece l' autosospensione o spingersi addirittura verso una clamorosa cacciata. Vale per tutti, anche per Raggi. E d' altra parte - continua a ripetere in privato il leader - questa discrezionalità l' ho voluta io. La mia sarà una scelta morale e politica . Di certo, regalerà ai cinquestelle tempo prezioso, mettendo in cassaforte due obiettivi vitali: non mostrarsi inerti di fronte alla inchieste e rimandare a dopo le elezioni la resa dei conti con l' avvocatessa che si è fatta le ossa nello studio Previti.

 

PIZZAROTTIPIZZAROTTI

E' l' anno zero del grillismo, necessario dopo il caso Quarto e l' inciampo del livornese Filippo Nogarin. Un frullato di garantismo e giustizialismo in cui l' unico punto fermo si chiama Grillo: decide tutto lui. Dovevamo essere più chiari dall' inizio sugli avvisi di garanzia, è stato il ragionamento del Fondatore. Lo stesso condensato in un recente post voluto da Davide Casaleggio, in cui si affermava clamorosamente: Ci stanno combattendo con tutte le armi, comprese le denunce facili che comunque comportano atti dovuti come l' iscrizione nel registro degli indagati o gli avvisi di garanzia.

 

Nessuno pensi di poterci fermare così. Il vero motore dell' accelerazione è però Luigi Di Maio. Fu il primo a intuire la portata del problema, profetizzando davanti al suo studio di Montecitorio: Siamo a un passo dal conquistare Roma e vicini al governo del Paese. Diciamo che esiste una questione di garantismo che dobbiamo affrontare. L' obiettivo è trovare le soluzioni migliori, caso per caso .

 

Ecco, qual è la via d' uscita meno impervia per un eventuale caso Raggi? Grillo pretende mani libere, innanzitutto. Per questo si attribuisce un potere pressoché assoluto. E intanto elabora la strategia: non muoverà un dito contro la sindaca di fronte a eventuali accuse legate a vicende minori, a meno che una feroce campagna mediatica non la travolga. Ma non si accontenterà dell' autosospensione di fronte a circostanze inopportune o, peggio, gravi.

beppe grillo davide casaleggiobeppe grillo davide casaleggio

 

Basterà questo prontuario a fronteggiare d' ora in avanti avvisi di garanzia e prescrizioni? Forse. I grillini, intanto, devono fare i conti con le accuse degli avversari. Per uscire dall' angolo, allora, studiano una campagna anti dem. L' idea è di rilanciare la foto di un indagato pd per gravi reati, accompagnata da uno slogan che suona più o meno così: Con noi sarebbe già stato espulso.

 

E già, perché proprio l' accusa di mostrarsi cedevoli rispetto ai fasti giustizialisti del passato tiene in allarme il quartier generale milanese. Non a caso, dopo essersi consultati Grillo e Di Maio hanno deciso di mettere in votazione il codice proprio durante la pausa festiva, in modo da aggirare i mal di pancia degli ortodossi meno inclini al garantismo.

Indietro non si torna, questo è certo. Lo si intuisce scorrendo i commenti sul blog e le feroci accuse di chi già domanda preoccupato: E adesso se arriva un avviso di garanzia a uno del Pd non possiamo più chiamarlo ladro?.

 

A ben guardare, però, la direzione era già chiara alcuni mesi fa.

BEPPE GRILLO GINO PAOLIBEPPE GRILLO GINO PAOLI

Fu quando Gino Paoli, amico personale del comico, si ritrovò indagato per evasione fiscale. Grillo prese subito le sue difese, pubblicamente. Sbatti il mostro in prima pagina, denunciò. In privato, riferiscono, fu ancora più esplicito: Non staremo sbagliando, a cavalcare questi avvisi di garanzia?.

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...