LA MALEDIZIONE DI PANSA: “COMUNQUE VADA A FINIRE LA SUA AVVENTURA A PALAZZO CHIGI, RENZI VERRÀ RICORDATO IN UN SOLO MODO: IL PREMIER CHE NON SEPPE PREVEDERE LO TSUNAMI MIGRATORIO DALL’AFRICA, NON SE NE OCCUPÒ E LASCIÒ CHE DEGENERASSE NEL CAOS”

Giampaolo Pansa per “Libero quotidiano”

 

giampaolo pansa - copyright Pizzigiampaolo pansa - copyright Pizzi

Comunque vada a finire la sua avventura a Palazzo Chigi, Matteo Renzi verrà ricordato in un solo modo: ecco il premier che non seppe prevedere lo tsunami migratorio dall’Africa alle coste italiane, non se ne occupò e lasciò che degenerasse nel caos incontrollato. Per sostenere, infine, che la colpa non è mai stata sua, ma di qualcun altro.

 

Dell’Europa che rifiuta di aiutare l’Italia, dei diavoli leghisti Salvini e Maroni, di quel che rimane della destra, dei gufi e dei rosiconi che desiderano la morte del governo. Una sommaria cronologia degli eventi mette in luce la vergogna del comportamento tenuto dal Chiacchierone fiorentino. Renzi va al potere fra il 2013 e il 2014. Prima come segretario del Partito democratico e poi come capo del governo, dopo aver strozzato Enrico Letta, al grido bugiardo: «Stai sereno!».

 

renzi  prime minister of italy right matteo renzi has asked for an extr a 7 1429476903949renzi prime minister of italy right matteo renzi has asked for an extr a 7 1429476903949

In quel momento gli sbarchi sono cominciati da parecchio tempo. La strage di Lampedusa ha spinto Papa Francesco a recarsi in pellegrinaggio nell’isola e a pregare per quei morti. È l’8 luglio 2013, una data da ricordare perché farà da spartiacque fra il prima e il dopo tsunami. Non appena arrivato al governo, siamo nel febbraio 2014, Renzi mostra un attivismo frenetico. Tutto mirato a conquistare posti di potere e collocarvi gente disposta a obbedirgli senza discutere.

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 3stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 3

Il primo atto è di tagliare la testa ai manager che guidano le grandi società partecipate dallo Stato, presidenti e amministratori delegati, considerati troppo indipendenti. Poi s’inventa una serie di riforme epocali che, a sentir lui, dovrebbero cambiare in meglio l’esistenza degli italiani. Nei momenti liberi, boicotta i giornalisti che non si inchinano. E chiede ai direttori di non farli più scrivere. Qualcuno si piega e obbedisce. Forse il Chiacchierone sta mettendo a cuocere troppe pentole. Ma lui se ne infischia dei consigli, anche di quelli amichevoli.

 

Diventa sempre più spavaldo e sbruffone. Con il petto in fuori, si presenta ai grandi dell’Europa: la cancelliera Merkel, il presidente Hollande, il capo del governo britannico Cameron. Crede di essere arrivato al loro livello. E non si accorge di contare meno del due di picche. Il semestre europeo a guida italiana, dal giugno al dicembre 2014, dovrebbe lasciare il segno. Lo staff renzista promette grandi cose, ma in realtà non accade nulla. Nessuno ricorda iniziative, azioni, discorsi memorabili.

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 4stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 4

 

Renzi non ha la stoffa dello statista. Guidare il municipio di Firenze è stato un gioco da boy scout, se confrontato a centri di potere algidi come Strasburgo e Bruxelles. Morale: a Natale avrà la gerla vuota. Tuttavia il semestre di Matteo è utile per insegnarci qualcosa sul suo conto. Il nostro premier mostra una furbizia volpina nell’evitare le questioni scivolose, quelle che non si risolvono con un’intervista televisiva o in una battuta di twitter. E garantiscono soltanto grane.

 

migranti alla stazione tiburtina  8migranti alla stazione tiburtina 8

La più evidente tra queste, la più drammatica in prospettiva, è la fiumana migratoria dall’Africa. Che cosa fa Renzi per affrontarla? Nulla. Che cosa dice agli italiani per prepararli a un’emergenza continua e molto pericolosa? Di nuovo nulla. Nel frattempo gli sbarchi si succedono a ritmo incessante. Il premier riesce soltanto a ottenere che la missione Mare nostrum, poi Triton, si allarghi ad altri Paesi europei. Ma il loro impegno è limitato ai salvataggi, mentre l’accoglienza rimane soltanto un problema italiano. Un esempio? Una nave da guerra di Sua Maestà britannica prende a bordo i migranti di uno o più barconi che stanno per affondare.

 

migranti alla stazione tiburtina  7migranti alla stazione tiburtina 7

Li scarica sulla costa siciliana, dicendo alle autorità portuali: i profughi sono un affare vostro, arrangiatevi. Si arriva ai giorni nostri e il problema dei migranti diventa irrisolvibile. Molti centri siciliani, per primo Pozzallo in provincia di Ragusa, sono al collasso. Emergono affari loschi a proposito di altre strutture di accoglienza, come il Cara di Mineo, in provincia di Catania. Gli altri Paesi europei rifiutano di ospitare i migranti sbarcati in Italia.

 

migranti alla stazione tiburtina  6migranti alla stazione tiburtina 6

Alla frontiera di Ventimiglia il francese Hollande schiera la polizia per impedire ogni passaggio. Comunque sia, cinquantamila profughi si rendono irreperibili. È probabile che molti di questi fuggitivi si raccolgano nella stazione Tiburtina di Roma e alla stazione Centrale di Milano. Nelle case italiane si accende la tivù e si constata inorriditi quello che accade. A Roma esplode una guerriglia di strada per impedire che i profughi si disperdano nella capitale. Ma è a Milano che si assiste alle scene più tragiche. Nel mezzanino della stazione Centrale si ammassano centinaia di disperati africani.

 

migranti alla stazione tiburtina  10migranti alla stazione tiburtina 10

Dormono per terra, mangiano quel poco che viene offerto dai volontari, nessuno è in grado di censirli e di decidere quale deve essere la loro sorte. Si scopre che molti di loro hanno la scabbia, malattia contagiosa. Compaiono anche i primi casi di malaria. Che cosa fare? A cominciare dall’amministrazione comunale ambrosiana, nessuno lo sa. Nel frattempo Renzi rivela di essere un premier incapace di arginare il caos. La Lega di Salvini e Maroni fa il proprio mestiere di partito politico.

 

Molti comuni, non soltanto leghisti, rifiutano di ospitare i migranti. Tre regioni, il Veneto, la Lombardia e la Liguria, dichiarano che non accetteranno nessuno. Poi tutto si complica per un’incauta dichiarazione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, siciliano di Agrigento. La sua è la gaffe dell’anno. Sostiene che dietro il rifiuto delle tre regioni di accogliere i clandestini, c’è soltanto l’odio verso il Sud. A questo punto l’Italia di Renzi dimostra di essere davvero una nazione in frantumi. Il Nord contro il Sud. I giovani contro gli anziani. I caritatevoli contro gli egoisti.

 

migranti alla stazione tiburtina  1migranti alla stazione tiburtina 1

I favorevoli all’euro contro i fautori del ritorno alla lira. I difensori dell’Europa contro chi vuole la secessione. I populisti contro i tifosi della Casta partitica. E naturalmente la sinistra contro la destra. Il Chiacchierone gigliato si rende conto che gli umori del Paese stanno cambiando? Forse sì, e comincia ad avere un po’ di strizza. Tre giorni fa, nella solita conferenza stampa al termine di un consiglio dei ministri, per la prima volta Renzi non si fa vedere. Al suo posto manda Maria Elena Boschi, placida e ilare ragazzona. Il premier rimane chiuso nella propria stanza a leggere gli ultimi sondaggi che lo danno in picchiata. A peggiorare il meteo provvedono fatti orrendi.

 

A Torino tre clandestini africani violentano una ragazza disabile. In Lombardia due extracomunitari tagliano un braccio a un capotreno, usando il machete. Nelle regioni del nord le cronache registrano storie di truffe, scontri, litigi, vandalismi, insofferenze e un’infinità di soprusi, tutti dovuti alla presenza di clandestini, trasferiti dal governo persino in località turistiche. E mister Renzi che fa?

migranti alla stazione centrale a milano  9migranti alla stazione centrale a milano 9

 

Si limita a strillare che non bisogna instillare la paura nell’animo degli italiani. Imitando le prediche del cardinal Bagnasco, che non risulta essere diventato un ministro ombra del governo. Nessuno ha intenzione di erigersi a gufo o a rosicone contro il potente premier nostrano. Ma il Bestiario non può esimersi dal mettere in guardia il Chiacchierone italico. Illustre mister Renzi, stia attento a quel che può accadere. Si prepari al peggio. Quando se lo troverà di fronte, potrà almeno bluffare, gridando: «Io ve l’avevo detto».

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)