paolo ruffini con valeria fedeli

CAZZO, CHE BULLO! - PAOLO RUFFINI PRESENTA UN EVENTO SULLA ‘COMUNICAZIONE NON OSTILE’ CON SUORE, PRESIDI, PROFESSORI, LA MINISTRA FEDELI E 30MILA STUDENTI IN STREAMING, E INANELLA UNA SERIE DI PAROLACCE (VIDEO) - A UNO CHE SI CHIAMA LUCA, CHIEDE ‘MA LUCAZZO MIO?’ E ALTRE AMENITÀ. QUANDO LO RIMPROVERANO, REPLICA: ‘ASSURDO NON DIRLE, VOI LE DITE E METTERE UNA DISTANZA TRA NOI MI PARE UNA STRONZATA’

 

 

 

Da www.ilmessaggero.it

 

Trentamila studenti collegati in streaming da mille scuole di tutta Italia per quattro eventi in contemporanea a Milano, Trieste e Matera in cui si spiegava "Condivido-Il Manifesto della comunicazione non ostile nelle scuole", un progetto educativo promosso da Parole O Stili: la community di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti e comunicatori nata per contrastare il cyberbullismo. Un evento che, però, rischia di essere oscurato dalle polemiche scaturite dalla «parolacce» dell'attore e conduttore Paolo Ruffini, livornese verace (già autore di apprezzamenti 'hot' per Sophia Loren al David di Donatello).

 

paolo ruffini con gli studentipaolo ruffini con gli studenti

Parolacce che, sentite in streaming a Trieste, hanno scatenato le ire degli insegnanti presenti in sala con trecento ragazzi. Collegamento interrotto, quindi, anche su richiesta dell'assessore all'Istruzione del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, e sostituito con un dibattito fra alunni e professori.

 

Ruffini, dopo che un giovane sul palco aveva detto una parolaccia, ha dato la stura alle sue: «Non fatemi dire parolacce, perché ci sono questi signori in giacca e cravatta che non vogliono dica parolacce, ma mi sembra assurdo non dirle, perché voi le dite e mettere una distanza tra me e voi mi sembra una stronzata». «Chiedo scusa alla suora, al preside e alle istituzioni, al ministro, a tutti, ma fatemi dire le parolacce - ha proseguito -. Fatemele dire. Posso dire un'altra cosa? La volgarità non è dire cazzo, ma la violenza».

 

La discussione era nata da un ragazzo che, sollecitato a dire chi gli dava fastidio aveva detto «i gay». Discussione ruvida tra i ragazzi e Ruffini: «Posso dire che ci sono della parolacce tese ad offendere e altre tese a scherzare e quindi a creare empatia? Posso dire che ci sono dei politici che hanno un linguaggio ben peggiore e non dicono mai cazzo?».

 

paolo ruffini  con valeria fedelipaolo ruffini con valeria fedeli

Parole accolte con risate e applausi, ma anche con qualche perplessità nell'aula milanese, apprezzate per la sincerità sul web ma che, rimbalzate a Trieste, hanno avuto ben altro effetto. Lo stesso ministro, pur dicendo che Ruffini era stato bravo ha detto: «Quando diceva parolacce mi tappavo le orecchie». Con lei a Milano, all'UniCredit Pavilion e hanno partecipato la cantante Chiara, la bandiera del Milan Franco Baresi e Gianluca Di Marzio, giornalista sportivo. Parole grevi, deve aver pensato Ruffini, ma dette in faccia e non sul web, anche perché la discussione tra i ragazzi era in slang giovanile.

 

«Ci dispiace sinceramente se qualcuno a Trieste si è sentito spiazzato dall'ironia, a volte spigolosa di Paolo Ruffini. Siamo, però, convinti che tutti i ragazzi che hanno partecipato oggi siano tornati a casa arricchiti da un'esperienza sicuramente diversa ma bella e ricca di contenuti. E con una consapevolezza maggiore dell'importanza di usare e scegliere - online come offline - le parole con cura».

 

paolo ruffini con valeria fedelipaolo ruffini con valeria fedeli

Lo scrive Rosy Russo, promotrice dell'iniziativa che aggiunge: «Oggi è stata una giornata straordinaria: 30.000 studenti collegati in tutta Italia, migliaia di messaggi pieni di entusiasmo arrivati su whatsapp da ragazzi di ogni regione, l'hashtag #ParoleOstili al primo posto per buona parte della giornata su Twitter». «L'Italia digitale e 1000 scuole in tutta la penisola - aggiunge Rosy Russo - oggi hanno parlato, si sono confrontate e hanno condiviso i principi del Manifesto della Comunicazione non Ostile. Questo è un risultato che ci riempie di orgoglio e ci dà ancora maggiore fiducia per il futuro».

 

«Il sistema educativo e formativo è decisivo se vogliamo davvero cambiare i modi con cui dialoghiamo, ci relazioniamo, ci informiamo, superando parole d'odio, diffusione delle fake news, cyberbullismo», ha rimarcato il ministro. Da domani, con una circolare ministeriale, si comincerà la diffusione del manuale nelle scuole.

 

 «Io credo - ha osservato ancora il ministro Fedeli - che questa sia una scelta molto importante: il fenomeno ha avuto una larga diffusione negli ultimi anni perché non c'è consapevolezza di che cosa significa stare sulla rete».

paolo ruffini  paolo ruffini

 

«Bisogna dare gli strumenti alle ragazze e ai ragazzi per stare sulla rete - ha aggiunto -. La rete non è un luogo anonimo, tu devi sapere che quello che metti in rete, anche se usi degli pseudonimi, in realtà sono parole che restano, parole che fanno male, parole che spingono a volte a forme estreme di dolore e a volte anche al suicidio. Pensiamo a cosa è successo a Carolina Picchio». Carolina Picchio, 14 anni, si uccise a Novara nel gennaio 2013 dopo essere stata vittima di un episodio di cyberbullismo.

 

paolo ruffini sotto le lenzuola (11)paolo ruffini sotto le lenzuola (11)

«Quello che si sta facendo nelle scuole contro il cyberbullismo è un lavoro capillare ma allo stesso tempo penso sia indispensabile che anche gli adulti siano consapevoli altrimenti i ragazzi vivranno a scuola una realtà e a casa un'altra», ha sottolineato poi a Sky il ministro all'Istruzione. Il ministro ha anche insistito sull'importanza della presa in carico del tema del cyberbullismo da parte di tutte le agenzie formative e informative, dei media e dei responsabili delle reti.

 

Allo stesso tempo il ministro ha sottolineato il rischio delle fake news spiegando che «risalire alla certificazione della fonte è un elemento importante dell'educazione degli studenti. L'importante è - ha aggiunto il ministro - non fermarsi alla prima informazione ma risalire alle fonti che vanno certificate».

VALERIA FEDELIVALERIA FEDELI

 

Il manifesto contro il cyberbullismo è promosso dalla Università Cattolica del Sacro Cuore e dall'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo, che in dieci principi si propone di contrastare gli hate speech, soprattutto tra i ragazzi.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…