berlusconi paperone

PAPERON DE’ BERLUSCONI E' SEMPRE IL PIU' RICCO DEL PALAZZO, RENZI HA GUADAGNATO DI MENO DELL’ANNO SCORSO E VIENE SUPERATO DA LETTA, DRAGHI COME PREMIER NON PERCEPISCE COMPENSO – LA CLASSIFICA DEI GUADAGNI DEI POLITICI RELATIVI ALL’ANNO SCORSO: SALVINI FANALINO DI CODA TRA I LEADER DI CENTRODESTRA, CINGOLANI IL MINISTRO PIU’ RICCO. E L’AVVOCATO DI BERLUSCONI, NICCOLO’ GHEDINI, E’…

Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera

 

BERLUSCONI PAPERONE 4

Il più ricco è Silvio Berlusconi , con 50 milioni 661mila 390 euro dichiarati al Fisco. E questa non è una novità. Anche se rispetto al 2020 il Cavaliere ha guadagnato 3 milioni di euro in più. Molto distante da Matteo Salvini, fanalino di coda nella classifica dei leader di centrodestra con 92.568 mila euro. Ma c'è chi sale e chi scende nelle dichiarazioni patrimoniali dei parlamentari pubblicate sui siti di Camera e Senato. Eccole. Un balzo all'ingiù lo fa Matteo Renzi.

 

Rispetto all'1,1 milioni di euro del 2019, quest' anno ha dichiarato un imponibile di 571mila 391 euro. Con una partecipazione di 10mila euro della Ma. Re (le sue iniziali) Consulting srl: società specializzata nelle consulenze d'impresa, da lui fondata lo scorso anno. Il leader di Italia viva finisce così dopo quello del Pd, Enrico Letta, che dichiara un imponibile di 621.818 euro.

 

BERLUSCONI PAPERONE

La presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni è molto più in basso, con i suoi 127.057 euro. Poi c'è Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 Stelle (ora sospeso dal Tribunale di Napoli) che ha dichiarato un imponibile di 100.927 mila euro. E ancora più giù il leader Leu e ministro della Salute, Roberto Speranza , con un reddito di 89.631 euro. Meno di Renzi ha guadagnato il premier Mario Draghi che specifica «di non percepire alcun compenso di qualsiasi natura connesso all'assunzione della carica», e dichiara di avere un reddito complessivo di 527.319 euro. Più 16 immobili tra terreni e fabbricati tra cui un appartamento a Londra e varie proprietà tra Roma, Anzio, provincia di Venezia e Città della Pieve.

 

Sale invece, da 2 milioni a 2 milioni 402 mila euro, il reddito della senatrice della Lega Giulia Bongiorno (Lega) che, come penalista, fa parte di quel drappello di avvocati ben piazzato nella fascia alta della classifica. Il primo è Niccolò Ghedini, senatore FI e difensore di Berlusconi, con 2 milioni 689 mila euro. La sfida tra i presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama la vince la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati , con un reddito imponibile di 255.970 euro. Il presidente della Camera, Roberto Fico , ha dichiarato 98.471 euro.

 

BERLUSCONI PAPERONE

Tra i ministri, il più ricco risulta quello della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, con un reddito imponibile pari a 543.952 euro. A seguire il ministro dell'Economia, Daniele Franco , che ha dichiarato 383.406 euro. Terza viene Marta Cartabia , ministra della Giustizia, con 313.794 euro.

 

Quindi il titolare della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta (282.211), la ministra dell'Interno , Luciana Lamorgese (230.331), il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini (227.803), Mara Carfagna , ministra per il Sud (136.112). E ancora: la ministra dell'Università Maria Cristina Messa (124.531), il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini (121.463), il titolare della Scuola , Patrizio Bianchi (114.969), la ministra Erika Stefani (111.045).

mario draghi in conferenza stampa 3

 

Ci sono poi il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (109.847) e il titolare del Lavoro Andrea Orlando (103.511). Seguono Elena Bonetti e Giancarlo Giorgetti , (99.864 e 99.169), il titolare della Farnesina Luigi Di Maio (98.471) e Stefano Patuanelli (98.398). Infine, il titolare del Turismo Massimo Garavaglia (97.885), il ministro dei rapporti con il Parlamento D'Incà (95.811) e la ministra Mariastella Gelmini (92.814). Tra i senatori a vita il più ricco è l'archistar Renzo Piano.

 

Ha denunciato al fisco francese 1 milione 860 mila 382 euro, mentre l'imponibile italiano ammonta a 372 mila 167 euro. Seguono Liliana Segre con 247 mila 274 euro, Carlo Rubbia con 226 mila 804 euro, Giorgio Napolitano con 120 mila 353 ed Elena Cattaneo con 98 mila 403 euro. La posizione di Mario Monti è ferma al 2020 e ai 405 mila 827 euro. Non disponibile quella di Vittorio Colao.

letta renziLETTA RENZI

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...