CHE PAPOCCHIO IN MEDIORIENTE! - GLI AMERICANI ESCLUDONO DI AVERE COORDINATO LA LORO AZIONE CON ASSAD IL QUALE, INVECE, SOSTIENE DI ESSERE STATO INFORMATO - L’IRAN ATTACCA WASHINGTON E DIALOGA CON IL “NEMICO” SAUDITA

Bernardo Valli per “la Repubblica

 

obama assadobama assad

Era prevista da tempo. Ad affrettarla deve avere contribuito la pessima situazione militare in Iraq. Adesso l’estensione dell’offensiva aerea americana alla Siria dà al tentativo di contenere e col tempo distruggere l’autoproclamato Stato islamico tutti gli attributi di una guerra vera. La durata?

 

Sarebbe azzardato fare pronostici. Barack Obama si è ben guardato dal farne. In quanto agli sviluppi il presidente americano non sembra invece avere dubbi. Lui non lascerà un solo “santuario” ai terroristi. Ma l’impresa chiede tempo e rischia di finire nella mani del prossimo inquilino della Casa Bianca.

il presidente iraniano rohani  si gode l iran ai mondialiil presidente iraniano rohani si gode l iran ai mondiali

 

Un intervento più ampio, sostenuto anche da paesi arabi, comunque si imponeva. Era urgente. Sul piano politico e militare. L’allargamento del conflitto a gran parte della regione del Tigri e dell’Eufrate, la Mezza Luna Fertile degli storici, un tempo “culla di civiltà” diventata valle di tragedie, non riesce tuttavia a dissipare la confusione creata da un groviglio di alleanze e di doppi giochi.

 

L’appoggio aereo degli Stati Uniti nelle ultime sei settimane ha consentito alle forze armate irachene e alle milizie curde alleate di fermare la marcia su Bagdad delle truppe del “califfato”, ma non ha evitato pesanti sconfitte nel resto dell’Iraq. Al punto che il governo nazionale perde terreno, non controlla più circa un quarto del paese. Nelle province a maggioranza sunnita, in particolare quella di Anbar, attigua alla capitale, intere unità sono state circondate e decimate. Anche con esecuzioni sommarie.

 

La passività della popolazione sunnita, o addirittura la sua collaborazione, hanno favorito e favoriscono le forze jihadiste del califfato espressione dell’estremismo sunnita. La solidarietà più comunitaria che religiosa, gestita da un mosaico di tribù e dai residui dell’esercito di Saddam Hussein ansiosi di una rivincita sugli sciiti, è un’arma efficace nelle mani dello Stato islamico. Nella stessa Siria settentrionale quest’ultimo ha guadagnato terreno provocando l’esodo della popolazione curda verso la Turchia.

usa, attacco all'isis usa, attacco all'isis

 

Era dunque indispensabile colpire al più presto l’avversario nella sua tana siriana, nella provincia settentrionale di Raqqa, la “capitale” dello Stato islamico. Da dove arrivano ordini e aiuti. Ed era altrettanto urgente coinvolgere nell’operazione i paesi arabi sunniti, per chiarire il loro fermo desiderio, armi alla mano, di distinguersi dall’estremismo sunnita. Dichiarandosi un califfato esso si è posto al di sopra di tutti gli Stati musulmani, e ne ha abolito virtualmente i confini poiché l’autorità del califfo abbraccia l’intero Islam.

 

L’autoproclamazione ha urtato tradizioni e suscettibilità. In molte capitali è apparsa un’usurpazione. Una bestemmia. La partecipazione di Bahrein, della Giordania, del Qatar, degli Emirati arabi uniti e soprattutto dell’Arabia saudita alle incursioni sulla Siria è stata un’aperta dichiarazione di guerra a chi esercitando il terrorismo si è dichiarato successore del Profeta, e quindi si è collocato in una posizione di superiorità rispetto agli stessi custodi della Mecca e di Medina.

 

isis in siriaisis in siria

La dignità offesa di presidenti, sovrani ed emiri al potere è tuttavia estranea al sentire di parte delle popolazioni, attente ai più azzardati richiami religiosi. Da qui il cospicuo numero di partecipanti alla grande coalizione promossa dagli americani desiderosi di non esporsi troppo. Barack Obama è stato garbato, ha detto che sono una quarantina, senza nominarli. I cinque paesi che hanno mandato i loro aerei sulla Siria sono un’avanguardia di non poco conto, ma gran parte del mondo arabo non ha osato andare oltre le dichiarazioni di principio o gli aiuti indiretti e il più possibile anonimi. La loro riservata solidarietà è in tutti i modi preziosa.

 

Barack Obama ha potuto affermare che nella battaglia non ci sono soltanto gli Stati Uniti. Ha aggiunto che farà di tutto per garantire la sicurezza dei membri della grande coalizione, della regione e «del mondo intero». Sebbene ambizioso l’impegno doveva essere esplicitato. Il conflitto non è limitato al campo di battaglia iracheno-siriano. Le ramificazioni dello Stato islamico sono larghe e imprevedibili.

il mondo secondo l'isis  2il mondo secondo l'isis 2

 

Lo ha rivelato nelle ultime ore la presa dell’ostaggio francese in Algeria da parte di un’organizzazione che si dice ispirata dal remoto califfato di Raqqa. Il gruppo originario, il «califfato», può essere eliminato o indebolito dalle bombe guidate dei droni e dai missili della US Navy, ma per neutralizzare la patologia micidiale dell’islamismo ci vorranno altre armi e tempi più lunghi. Il terreno di scontro è più vasto della Mezza Luna Fertile, cosi battezzata per la sua forma geografica e la generosità dei suoi raccolti, nel frattempo sfumata e sostituita dal petrolio. Insieme allo Stato islamico gli Stati Uniti hanno bombardato il gruppo armato Khorasan composto da ex militanti di Al Qaeda.

nazisis  nazisis

 

Il suo capo, Muhsin al-Fadhli, era giovane, aveva 19 anni, l’11 settembre del 2001, ma ebbe un ruolo, pare, nell’organizzare l’attacco alle Torri gemelle. La guerra civile ha creato in Siria un imprecisato numero di movimenti islamisti. Spesso in concorrenza. Tutti sostengono di opporsi alle forze governative di Damasco, e considerano Bashar el Assad, il loro principale nemico, ma al tempo stesso si scontrano, nell’ambito della ribellione, con quelli di cui non condividono le idee. La mischia è feroce. La più presa di mira è la Coalizione nazionale, considerata laica, alla quale gli americani hanno deciso di fornire delle armi.

 

ABDALLAH DI GIORDANIAABDALLAH DI GIORDANIA

Si è cosi creata una situazione in cui gli Stati Uniti bombardano e al tempo stesso aiutano l’opposizione. Le bombe sono per le forze jihadiste e l’appoggio per i moderati. I quali si uccidono tra di loro, jihadisti contro laici, e simultaneamente combattono ognuno per conto proprio contro Bashar al Assad.

 

Gli americani escludono di avere coordinato la loro azione con il presidente siriano. Rifiutano di collaborare con lui. Barack Obama l’ha accusato di torturare la sua gente e gli ha negato ogni legittimità. Ma Damasco assicura di essere stato informato da Washington dell’attacco allo Stato islamico e Bashar al Assad dice di essere favorevole ad «ogni sforzo contro il terrorismo internazionale». Si dichiara insomma soddisfatto delle incursioni americane contro il califfato.

dopo gli scontri tra l esercito iracheno e i terroristidopo gli scontri tra l esercito iracheno e i terroristi

 

Bashar al Assad, in quanto alawita appartenente a una comunità dell’area sciita, ha come principale alleato l’iraniano Hassan Rohani. Il quale è però più realista del re. Denuncia infatti l’azione militare degli Stati Uniti in Siria come illegale, perché avviene senza l’autorizzazione di Damasco. Le contraddizioni, i doppi giochi, le false dichiarazioni sono frequenti.

 

L’Iran è in apparenza esclusa dai giochi, ma le milizie sciite sotto la sua influenza o i suoi ordini, si battono sul terreno contro lo Stato islamico e con il «non concertato» appoggio aereo americano. E in apparente sintonia con l’Arabia saudita. Quest’ultima notizia, se confermata, sarebbe una grande novità mediorientale. I sauditi, campioni dei sunniti, collaborano con gli iraniani, campioni degli sciiti. Due acerrimi nemici si parlano sottobanco, per eliminare il califfato.

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...