meloni bonaccini salvini

STATE BONI, ANZI BONACCINI- LA PARTITA DEL COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE IN EMILIA-ROMAGNA SI INGARBUGLIA. LA MELONI DEVE FARE I CONTI COL FRONTE DEL NO A BONACCINI CHE COMPRENDE NON SOLO SALVINI MA ANCHE UN PEZZO DI FRATELLI D’ITALIA (BIGNAMI E FOTI) E PRENDE TEMPO – SI GUARDA AL MODELLO FIGLIUOLO: UN TECNICO ESTERNO COME COMMISSARIO - LE IPOTESI CURCIO E DELL'ACQUA

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo per la Stampa

 

 

giorgia meloni ursula von der leyen stefano bonaccini

Gli abbracci, le strette di mano, tra Giorgia Meloni, Ursula Von der Leyen e Stefano Bonaccini, con i piedi nel fango della Romagna, erano solo la fotografia della perfetta collaborazione istituzionale. Tra Europa, governo e Regione. Niente di più, secondo Galeazzo Bignami e Tommaso Foti, le guardie emiliano-romagnole di Fratelli d'Italia, i nemici giurati del governatore del Pd. Il primo è viceministro ai Trasporti, con l'ambizione di essere il futuro candidato della destra alla guida dell'Emilia-Romagna. Il secondo è il capogruppo alla Camera di FdI, una vita all'opposizione nella Regione più rossa d'Italia.

 

Sono loro, assieme ai leghisti, a spingere Meloni verso un'alternativa, per non lasciare nelle mani di Bonaccini la gestione di una quantità di euro, necessari alla ricostruzione post-alluvione, che potrebbe sfiorare i dieci miliardi. A Palazzo Chigi e nel partito studiano i modelli adottati per le tragedie del passato, anche i più recenti.

 

ursula von der leyen stefano bonaccini raffaele fitto

L'idea che si fa largo in queste ore è di trovare una figura terza, super-partes, un tecnico, che sottragga alla competizione politica l'enorme mole di investimenti che andranno messi a terra nei prossimi anni. Si lavora su uno schema e una serie di ipotesi.

Una è quella plasmata sull'esempio di Francesco Figliuolo, il generale nominato da Mario Draghi commissario straordinario all'emergenza Covid nel 2021. Nessuno è in grado di offrire nomi certi, al momento ci sono solo suggestioni. Una riguarda Fabrizio Curcio, dal febbraio 2021 a capo del dipartimento della Protezione civile.

 

Un'altra, sostenuta dalla Lega, porta a Nicola Dell'Acqua, da poco nominato commissario alla siccità.

 

giorgia meloni ursula von der leyen stefano bonaccini

Poi c'è il precedente di Giovanni Legnini. Uomo di partito, sottosegretario in diversi governi del Pd, è stato vicepresidente del Csm e dal 2020 al 2022 commissario straordinario del governo per la ricostruzione dei territori delle quattro regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016. Un modello che, per Fratelli d'Italia, prova come anche la sinistra scelse un esterno ed evitò di affidare a un solo governatore l'intera gestione dei miliardi destinati alla rinascita dopo i disastri naturali.

 

Non a caso, il governo Meloni ha esteso lo stato di emergenza anche ad alcuni Comuni della Toscana e alle Marche. Allargare ad altri territori colpiti dalle piogge dell'alluvione è un modo per indebolire la legittimità delle richieste di Bonaccini, e di chi lo sostiene, i sindaci dell'Emilia-Romagna, ma anche tanti colleghi governatori, molti di centrodestra. La decisione, comunque, non arriverà a brevissimo. Il decreto di nomina non è previsto per questa settimana, né probabilmente per quella dopo.

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN STEFANO BONACCINI

 

L'intenzione di Meloni è di prendere tempo. A confermarlo, ieri, è stato anche Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri: «Ci sarà un commissario al momento opportuno, adesso serve affrontare il tema emergenza». Il bilancio dei danni è ancora da completare. E, secondo la premier, senza prima avere il conteggio esatto dei miliardi necessari, «è inutile parlare di chi farà il commissario».

 

bonaccini meloni

(...)

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE PER SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESASANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”