davide casaleggio di maio

UN PARTITO DI DESTRA NATO PER ANDARE AL GOVERNO: QUESTO È IL M5S DI CASALEGGIO (E DI MAIO) - IACOBONI: ''LA CONVERGENZA CON LA LEGA ERA TOTALE, MENTRE IL PD È UN CORPO ESTRANEO, CHE SI È ARRESO SU TUTTO: TAGLIO DEI PARLAMENTARI, ILVA, DECRETI SALVINI, QUOTA 100 - IL M5S NASCEVA COME PARTITO DEL NORD ANTI-TASSE, ORA È DIVENTATO NEO-BORBONICO - CASALINO NON HA PIÙ RAPPORTI COI MINISTRI''

Alessandra Ricciardi per www.italiaoggi.it

 

iacoboni

Un partito nato per andare al governo. E che ha un cuore che batte saldamente a destra. Questo è il Movimento5stelle. «La convergenza con la Lega non è stata dettata solo dalle contingenze». L'alleanza con il Pd? «Non credo che diventerà mai strutturale come invece vorrebbe Dario Franceschini. Quella del Pd è una vera resa, dal caso Ilva allo ius soli».

 

Jacopo Iacoboni, giornalista de La Stampa, ha seguito da vicino negli ultimi anni la nascita e l'evoluzione del Movimento5stelle, L'esecuzione- 5stelle da Movimento a governo è il suo ultimo libro (ed. Laterza). Chi comanda oggi nel Movimento5stelle? «Sempre Davide Casaleggio. E Luigi Di Maio che è il suo esecutore».

 

Domanda. Da movimento di protesta al governo, con la Lega prima e il Pd adesso, che partito è diventato il Movimento5stelle?

Risposta. Sgombriamo il campo da un luogo comune che vuole che il Movimento 5stelle nasca come fenomeno di protesta allergico al governo. Il Movimento5stelle è invece stato concepito come strumento neutro per la conquista del governo. L'ispirazione di Gianroberto Casaleggio era il governo a ogni costo. E governista è il figlio Davide.

 

davide casaleggio luigi di maio

D. Gianroberto Casaleggio diceva anche mai al governo con il Pd.

R. Qui entrano in gioco le sue inclinazioni personali, le sue simpatie per la prima Lega di Umberto Bossi. Di certo non era un uomo vicino alla sinistra. Casaleggio senior immaginava una rivoluzione nordista contro le tasse e a favore delle imprese, maggiori controlli e rigore sugli immigrati, l'uscita dall'euro.

D. Sembra il programma della Lega.

R. Esatto, per questo sostengo che la convergenza con Matteo Salvini per il governo Conte 1 non sia stata solo dettata dalla congiuntura politica che si è creata dopo il voto di marzo 2018. Il Movimento nasce come un partito nazionalista e populista con una forte connotazione anti establishment. Per eterogenesi dei fini, M5s è diventato il partito del Sud, molto forte nelle regioni dove vince l'assistenzialismo.

Iacoboni

 

D. Nicola Morra, potente capo corrente dei pentastellati, dice: rischiamo di diventare un partito borghese.

R. Sono sempre stati un partito borghese, piccolo borghese, che vince tra i dipendenti pubblici. Io dico che ora sono un partito neo borbonico.

D. Che si allea con il nemico storico del Pd pur di restare al governo.

R. In questi anni hanno fatto una propaganda sovrapponibile a quella della Lega, il precedente governo era frutto di questa convergenza. Ora il governo è allo sbando perché il Pd per i 5stelle è un corpo estraneo.

 

D. Questo spiega perché a Zingaretti che dice facciamo lo ius soli Di Maio replichi dicendo che se vogliono fare cose di sinistra c'è la crisi?

R. Di Maio sugli immigrati e anche il fondo salva stati ha preso la stessa posizione della Lega. Probabile che lo faccia anche strumentalmente per frenare le ambizioni e il potere di Giuseppe Conte. Ma i cardini del programma di questi anni erano di senso opposto a quelli del Pd. Il programma dei 5stelle è costruito sui sondaggi, sugli analytics dei social. Che dicono che la linea severa contro l'immigrazione è premiante.

gianroberto casaleggio

D. E però dal punto di vista elettorale i 5stelle continuano a perdere consensi.

R. Nei primi due mesi di governo con la Lega, elettori pentastellati si sono spostati sulla Lega. Il travaso dei voti verso il Pd non c'è invece stato nei primi due mesi del governo giallorosso.

 

D. La costante è che Di Maio perde consensi.

R. Dal punto di vista dei voti, il governo con il Pd non gli fa bene. Invece gli fa benissimo dal punto di vista della battaglie culturali, il Pd sta cedendo su tutto. È passata la linea grillina che voleva il taglio dei parlamentari, senza riforma della Costituzione. I decreti Salvini stanno ancora lì. Così come quota 100, sempre della Lega. Sull'Ilva, finora è stato il Movimento5stelle, con le istanze delle regioni del Sud portate avanti da Barbara Lezzi, che vogliono la chiusura dello stabilimento, a prevalere. Il risultato è un disastro industriale ed economico. Culturalmente per il Pd è la resa al casaleggismo, prevale la linea populista del Movimento.

luigi di maio dario franceschini

 

D. Una volpe della Prima repubblica, e playmaker dell'attuale governo, Dario Franceschini, continua a pensare a un'alleanza strutturale tra Pd e M5s.

R. Io penso che nel Movimento non sia per niente in vista un'alleanza strategica con il Pd. Il Partito democratico va bene per governarci, non per farci un fronte culturalmente unico.

 

D. Se continua l'emorragia di voti, M5s se lo scorda di essere primo partito al prossimo giro.

R. E però in un sistema elettorale più proporzionale, verso il quale pare si stia andando, anche con il 10% M5s può essere determinante. Il Movimento non è concepito come un partito normale, ma è un virus. Può infettare anche se a dosi più basse.

D. Chi comanda oggi nel Movimento?

GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO

R. Sempre Casaleggio, e Di Maio che è il suo esecutore. Non vedo uomini in grado di essere una vera alternativa a Di Maio

 

D. E Rocco Casalino, oggi responsabile della comunicazione di Palazzo Chigi?

R. Non ha più rapporti con molti ministri pentastellati. A partire da Di Maio. Ormai è in partita con Giuseppe Conte.

D. Il punto di rottura del governo quale può essere?

R. Se riescono a superare la manovra e il caso Ilva, e il Pd dovesse vincere in Emilia, moriranno di lento logoramento. Questo governo è nato senza nessuna capacità propulsiva.

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

 

zingaretti di maio

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…