IL PDL RINGRAZIA MAGO ORFEO: AL TG1 BANANA'S ALLA RISCOSSA!

Marco Castoro per "la Notizia"

1 - IL CENTRODESTRA RECUPERA LA PAROLA AL TG1
Il mese di giugno ha segnato il grande trionfo del Pdl sui tiggì nel tempo di parola. In pratica i microfoni dei telegiornali delle tv generaliste si sono aperti molto di più per gli esponenti del centrodestra rispetto a quelli del centrosinistra. Il Tg1 di Mario Orfeo, a esempio, ha ribaltato l'andamento di maggio. Secondo i dati pubblicati dall'Agcom il tempo di parola del Pd è passato dal 42,79% di maggio al 33,04% di giugno.

Per contro il Pdl ha invertito la rotta, passando da un 29,46% a un 34,23%. Discorso inverso per il Tg2. Nel tiggì diretto da Marcello Masi è cresciuto il Pd di 9 punti (38,04%) mentre il Pdl è calato di 7 (32,34%). Due punti e mezzo a favore del Pd è invece la forbice tra i due partiti nel Tg3. Clamoroso il dato di Rainews trasmesso su Raitre: 45,28% il tempo di parola concesso al Pd contro il 26,08% del Pdl.

Ovviamente quelli Rai sono dati che con il tempo di notizia recuperano in gran parte gli squilibri. E alla fine il tempo di antenna registra dati più o meno equilibrati. Discorso a parte per i tiggì di Mediaset, nei quali il Pdl spopola con percentuali quasi bulgare al Tg4 e a Studio aperto diretti da Giovanni Toti (rispettivamente 61% e 77% lo spazio a microfoni aperti).

Più equilibrato il Tg5 di Clemente Mimun (54%). Con l'unica differenza, rispetto ai tiggì Rai, che gli squilibri restano netti anche sul totale tempo di antenna. I politici del Pdl hanno chiacchierato molto di più anche sul tiggì di Enrico Mentana (33% contro 22% del Pd). Ma La7 ha concesso ampi spazi anche a Lega e grillini (17% ciascuno).

Chi veramente spacca il capello nel tempo di parola, con la massima par condicio è il telegiornale di Mtv News che dedica al Pd il 33,79% e il 34,65% al Pdl. Ai grillini un ottimo 22,75%. Molto equilbrato anche il Tgcom 24 del nuovo direttore Alessandro Banfi (circa il 31% del tempo di parola per entrambi i partiti più votati). Più sbilanciato verso il Pd (anche se non in maniera netta) SkyTg24.

Sempre se si tengono in considerazione i minuti con i microfoni aperti, mentre il Pdl recupera con le notizie e alla fine supera il Pd nel tempo totale. L'ultimo dato è per il tiggì di RepubblicaRadio Tv-LaF. Qui non c'è nessun dubbio su a chi vengono aperti i microfoni: 87,10% per gli esponenti del Pd; 12,90% per quelli del Pdl. A Grillo e i suoi niente tempo di parola ma tante notizie, tanto che alla fine nel tempo di antenna sia il Movimento 5 Stelle sia il Pdl riescono a superare il Pd. Nonostante non parlino mai.

2 - VERRO CONTRO PARAGONE
Il consigliere Antonio Verro almeno una certezza ce l'ha. "La partenza di Gianluigi Paragone dalla Rai non è una perdita, io l'ho sempre criticato. Faceva una trasmissione che non è servizio pubblico, e non possiamo giustificare tutto per l'ascolto, allora mettiamoci a fare trasmissioni violente. Quella di Paragone era una trasmissione demagogica e qualunquista". Quello che però Verro non dice è che gli ascolti dell'Ultima parola hanno salvato Raidue da un profondo rosso senza... Paragone.

3 - L'EX DG MASI: SONO FIERO DI AVER IMPEDITO LA SVENDITA DELLA RAI A SKY
"L'aver impedito la svendita di Rai a Sky e il contemporaneo passaggio dall'analogico al digitale sono le due scelte strategiche (entrambe per nulla scontate e attuale durante la mia gestione come direttore generale) che qualificano il percorso Rai degli ultimi quattro-cinque anni". Così l'ex dg di Viale Mazzini, Mauro Masi, replica a chi gli ricorda di non aver firmato un ricco contratto con Sky da 50 milioni l'anno (350 milioni per 7 anni).

Accordo che avrebbe permesso alla tv di Stato di navigare un po' meglio nell'agitato mare degli introiti, ridotti sensibilmente per via della crisi economica. Sulle colonne di Italia Oggi (testata sulla quale Masi ha una rubrica) l'ex diggì ha scritto che il palinsesto della Rai vale 200 milioni l'anno e non i 50 offerti da Sky. Peccato che di questi tempi di soldi ne entrano davvero pochi rispetto a quelli che comunque sarebbero entrati.

4 - CASTROCARO LANCIA I GIOVANI MA DIVENTA LA PARATA DEI VECCHIETTI

Venerdì sera si terrà la 56° edizione del Festival di Castrocaro Voci nuove volti nuovi, la storica manifestazione dedicata ai nuovi talenti della canzone italiana. Sarà pure il festival dei giovani ma per i vecchietti irriducibili della canzone si tratta di una vetrina imperdibile. Non a caso vedremo sfilare dal conduttore Pupo ai giurati Iva Zanicchi, Claudio Cecchetto e Marco Masini. Nel corso della manifestazione interverrà un'altra big, Patty Pravo.

Presenti anche sei tra finalisti e vincitori di $altrettante edizioni del Festival di Castrocaro (Paolo Mengoli, Fiordaliso, Paolo Vallesi, Lighea, Michele Pecora e Donatella Milani) che scorteranno sul palco i finalisti, augurando loro buona fortuna. Ad accompagnare i ragazzi in tutte le loro interpretazioni, rigorosamente dal vivo, sarà l'orchestra diretta da Stefano Palatresi.

 

mario orfeo foto mezzelani gmt Silvio berlu ANTONIO VERRO Gianluigi Paragone Mauro Masi

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