mantalena eva kaili

IL PECCATO DI EVA – ANCHE LA KAILI ALLA FINE NON RESISTE E CONFESSA DI AVER INCARICATO IL PADRE DI NASCONDERE LE MAZZETTE, E DI ESSERE A CONOSCENZA DELL’ATTIVITÀ DEL COMPAGNO, FRANCESCO GIORGI CON PANZERI. PER GIORNI AVEVA PROVATO A FARE LA GNORRI, MA POI È STATA COSTRETTA AD AMMETTERE TUTTO – LA DIFESA DELLA SORELLA MANTALENA: “NON HO RICEVUTO UN SOLO EURO DAL PARLAMENTO UE”, E IL PRESUNTO RUOLO DELLA COMMERCIALISTA MILANESE MONICA ROSSANA BELLINI…

eva kaili

1. QATAR: MEDIA, KAILI CONFESSA, PANZERI ACCUSA TARABELLA

(ANSA) - L'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, in carcere dal 9 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate, davanti agli inquirenti ha ammesso di aver incaricato il padre di nascondere le mazzette di denaro e di essere a conoscenza dell'attività portata avanti dal marito, Francesco Giorgi, con l'ex eurodeputato Antonio Panzeri, entrambi in carcere.

 

Lo scrive il quotidiano belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a Knack e La Repubblica. Anche Panzeri ha riconosciuto in parte il suo coinvolgimento, puntando poi il dito sull'ex collega socialista Marc Tarabella come beneficiario dei 'regali' del Qatar.

 

mantalena e eva kaili

2. LA VERSIONE DI EVA

Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

 

Qualcosa sapeva, ma non partecipava alla cricca. Mentre l'inchiesta per corruzione internazionale si allarga «ad altre persone» non solo italiane e non solo socialiste e il Parlamento Ue attende dalla Procura federale belga sempre più probabili richieste di revoca di immunità per almeno un paio di deputati, Eva Kaili e i suoi avvocati affilano la strategia in vista dell'udienza davanti alla Camera di Consiglio che giovedì si pronuncerà sulla sua permanenza in carcere.

 

Arrestata il 9 dicembre con il compagno e assistente parlamentare Francesco Giorgi, l'ex eurodeputato Antonio Panzeri, il segretario della Ong "Non c'è pace senza giustizia" Niccolò Figà Talamanca e Luca Visentini, leader della Confederazione internazionale dei sindacati, Kaili è l'unica a non essere comparsa davanti ai giudici per la convalida del provvedimento, una settimana fa.

 

ABDERRAHIM ATMOUN - FRANCESCO GIORGI - ANTONIO PANZERI

Ufficialmente per uno sciopero delle guardie penitenziarie, in realtà per una precisa strategia legale: prendere tempo, separare il destino processuale dagli altri indagati, giocare le sue carte da sola. Con un obiettivo preciso e immediato: ottenere la scarcerazione e gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, in modo da poter trascorrere il Natale con la figlia di 22 mesi che non vede da dodici giorni, visto che per tutelarla ha rifiutato la possibilità di una visita in prigione.

 

Missione resa difficile da una serie di elementi: la gravità delle accuse (corruzione e riciclaggio), il suo rango istituzionale (era la personalità più influente ed esposta del gruppo), la severità dimostrata finora dai giudici (tre arresti confermati, uno alleviato in domiciliari) e soprattutto la prova regina che l'ha privata dell'immunità: la valigia con 600 mila euro portata fuori di casa dal padre Alexandros.

 

niccolo figa talamanca

Kaili intende distinguere la sua posizione da quella del compagno. Fa parziali ammissioni: dimostra una certa consapevolezza delle attività parallele e illegali ma a differenza di Giorgi nega una partecipazione strutturata «all'associazione criminale e fraudolenta». Sostiene di non aver mai avuto «comunicazioni» con Panzeri, ritenuto dagli investigatori il capo. E di aver viceversa chiesto conto a Francesco Giorgi del suo stretto legame con l'ex eurodeputato, sopravvissuto alla mancata rielezione e consolidato nella Ong Fight Impunity, fondata da Panzeri e a cui Giorgi collaborava.

 

Dice che Giorgi l'aveva motivato con «un obbligo morale» nei confronti di Panzeri, che prima l'aveva accolto a Bruxelles come giovane stagista e poi promosso di rango, trasformandolo nel «principe degli assistenti parlamentari». Ma la compagna non era stata rassicurata del tutto. Lo aveva ammonito: «Stai attento, fai in modo che sia tutto legale». Giorgi l'avrebbe tranquillizzata «dicendo che non c'era motivo di dubitarne».

 

mantalena kaili

«Io non ho mai visto i soldi in casa», ha sostenuto subito dopo l'arresto tramite i suoi avvocati. Ma poi ha corretto il tiro, dimostrando di esserne a conoscenza. E ha ammesso di essere stata lei a chiedere al padre di portarla via dopo la scoperta del compromettente contenuto, per «restituirla al proprietario».

 

Sul piano istituzionale, Kaili alza la posta. A proposito delle sue visite in Qatar, sospettate di eccessiva accondiscendenza, chiama in causa i vertici Ue. Non solo rivendica di aver sempre «portato avanti l'agenda assegnatale dalla presidente del Parlamento Roberta Metsola». Ma aggiunge di aver «eseguito la politica ufficiale dell'Ue, pianificata al più alto livello». Ovvero dalla Commissione, fino alla vicepresidenza. Inoltre chiama a testimone della sua correttezza un funzionario italiano «che mi ha sempre accompagnato nei viaggi in Qatar e seguito in ogni passo».

 

ANTONIO PANZERI

A breve il destino di Eva Kaili, che secondo il suo avvocato non vuole «diventare Ifigenia», dipende da quanto i giudici riterranno plausibili le sue tesi difensive, a dispetto degli indizi. Da come valuteranno il rischio di inquinamento delle prove, visto che ha perso tutti gli incarichi. E dal peso che avrà il diritto della figlia a tornare tra le braccia della mamma dopo quasi due settimane. Nella mitologia greca, l'eroina Ifigenia viene sacrificata come vittima propiziatoria dopo essere stata attratta in trappola con una proposta di nozze. Il suo destino scatena sul padre e sulla famiglia interminabili sciagure.

 

FRANCESCO GIORGI EVA KAILI

3. LA SORELLA DI KAILI: ZERO VERDETTI IO NON HO AVUTO UN EURO DALLA UE

Andrea Galli per il “Corriere della Sera”

 

Chiediamo a Mantalena Kaili cos' abbia da dire su questa sua (presunta) famiglia criminale: la sorella Eva, ex vicepresidente del Parlamento europeo arrestata insieme al compagno Francesco Giorgi, il loro papà sorpreso con un borsone pieno di soldi sporchi, la sua stessa Ong, nel senso di Mantalena, sulla quale, secondo i giornali greci, i magistrati starebbe indagando...

 

eva kaili 1

Ebbene Mantalena, attiva nei settori delle consulenze e dell'innovazione sociale, risponde che non ci sono verdetti ma unicamente «impressioni» mediatiche e di conseguenza della gente, e che nel suo caso specifico manca qualsiasi tipo di base giudiziaria per muovere accuse. Lei non ha ricevuto nulla, tant' è che domanda per quale motivo dovrebbe commentare «illeciti che non risultano agli atti».

 

Fonti tra gli investigatori greci ripetono che l'attuale narrazione sulle avventure delinquenziali dei Kaili era inconcepibile in quanto davvero persone al di sopra d'ogni cattivo pensiero fin dagli esordi professionali e politici a Salonicco. Mantalena conosce bene Francesco Giorgi per averlo ospitato con Eva nella propria casa di Atene durante la pandemia (sedici mesi), ma non vuole fare cenno alcuno al 35enne di Abbiategrasso il cui padre è amico di antichissima data di Antonio Panzeri.

 

la moglie e la figlia di antonio panzeri

Infatti i due, per interessi di dichiarazioni dei redditi e di acquisizioni societarie, hanno condiviso nel tempo i servizi della commercialista Monica Rossana Bellini, una figura assai nota a Milano in virtù delle plurime apicali cariche che ha ricoperto e ricopre a cominciare da «Milanosport», municipalizzata che detiene il monopolio delle piscine, dall'ospedale Gaetano Pini e dalla «Sogemi», che gestisce i mercati all'ingrosso.

 

Ma tornando a Mantalena, si è letto di accertamenti mirati contro appunto la sua Ong, la Elontech, che però Ong non sarebbe: si tratta al contrario, spiega la donna, di un «Osservatorio scientifico sulle nuove tecnologie formato da giuristi e accademici». Ha ricevuto finanziamenti dal Parlamento europeo? «Non ho ricevuto un solo euro».

 

Ci sono stati dei collegamenti con Bruxelles? «Abbiamo partecipato alla quarta conferenza sull'intelligenza artificiale. Ospitata dal Parlamento europeo, ha avuto il patrocinio della Repubblica greca» nonché «la collaborazione di Unesco, Consiglio d'Europa e Ocse».

EVA KAILI CON IL VELO

Dopodiché, «su Eva ci sono indagini, ci sarà un processo» e staremo a vedere, insiste Mantalena, fondatrice in aggiunta di una piattaforma che supporta iniziative legate ai rifugiati.

 

Ulteriori sollecitazioni per avere una più corposa difesa della famiglia, ottengono la richiesta di formularle netti capi d'imputazione individuali altrimenti non ha senso proseguire; il colloquio s' interrompe di colpo al terzo tentativo di illustrarle i comportamenti di sorella e genitore. Che poi la Elontech abbia un'ampia agenda di eventi e una ricca schiera di collaboratori rimane comunque elemento d'interesse per i magistrati che puntano ad approfondire anche la figura della commercialista Bellini (non indagata alla pari di Mantalena) la quale, al Corriere , non ha concesso dichiarazioni.

 

Parziali ammissioni su soldi e illegalità, chiede i domiciliari per passare Natale con la figlia "Avevo detto a Francesco di stare attento a Panzeri". L'inchiesta si allarga ad altri deputati

eva kaili con la sorella mantalena eva kaili 2eva kaili 1eva kaili 5eva kaili 6eva kaili 4eva kaili 3

 

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…