alfonso pecoraro scanio

MEGLIO UN GIORNO DA LEONE CHE CENTO DA PECORARO – L’EX MINISTRO DELL’AMBIENTE PRONTO A CANDIDARSI CON I 5 STELLE ALLE EUROPEE. DEL RESTO E' STATO IL PUNTO DI RIFERIMENTO IN CAMPANIA DI DI MAIO E SPADAFORA – DALLA VANITÀ (“MA A MODO MIO”) ALLA CONFESSIONE DI ESSERE BISESSUALE FINO AI PALCOSCENICI TV, UN RITRATTO

Pierangelo Sapegno per “Tiscali News”

 

alfonso pecoraro scanio

Per la serie "chi si rivede" ecco a voi Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Ambiente nell’ultimo governo Prodi durante il gran calderone dell’emergenza rifiuti a Napoli, trombato alle elezioni del 2008 e dal 2009 riparato in seconda fila come docente di Politiche dell’ambiente ed ecoturismo all’università Bicocca di Milano. Adesso dovrebbe essere candidato nelle liste dei Cinque Stelle alle Europee. Se n’erano quasi perse le tracce e un po’ di cose ce n’eravamo dimenticate.

 

E probabilmente non molti di noi ricordano che nel mezzo della bufera sui rifiuti, con una mozione di sfiducia delle opposizioni che lo ritenevano tra i principali responsabili di quella sciagurata crisi, proprio Beppe Grillo aveva preso le sue difese, sostenendolo a spada tratta.

 

ALFONSO PECORARO SCANIO

Anche per questo è difficile accusarlo di essere un convertito dell’ultima ora. Pecoraro Scanio in quel governo era il ministro che diceva di no. E lo diceva quasi a tutto: no agli inceneritori, no al decreto di istituire 4 discariche, al vertice Nato a Napoli, al fumo nei parchi napoletani in presenza di donne in cinta e di bambini, agli ogm, all’intervento italiano in Afganistan, no al ponte sullo Stretto, al tunnel della Val di Susa, alla pesca del tonno rosso, all’albero di Natale, e a tante altre cose ancora che non riusciamo a tenere il conto.

pecoraro scanio ride in chiesa ai funerali di nassiriya

 

La prima volta che Pecoraro Scanio è riapparso sui taccuini dei cronisti era a governo del cambiamento appena fresco di nomina, quando lo beccarono nei corridoi del Senato che salutava Casalino: «Bello Rocco, in bocca al lupo!». Spiegò che gli piacevano i Cinque Stelle perché «sono il partito più ambientalista d’Europa».

 

E che il 4 marzo li aveva votati, come già nel 2013: «M5S alla Camera, e Leu al Senato». E il pd? «No, per carità. E’ un partito che sta con gli industriali. Io sono populista ed ecologista». Anche se, ammise, lui fino all’ultimo aveva sperato in un governo dei grillini con i dem: «Poi Renzi si è messo di traverso e così è nata l’alleanza gialloverde». In ogni caso è pur vero che il suo percorso politico è molto più compatibile con i Cinque Stelle di quello di tanti altri capitati nel Movimento da vie traverse.

 

giovanni tria alfonso pecoraro scanio

A vent’anni era già impegnato in politica come radicale non violento, prima ancora di fondare l’associazione del partito di Pannella a Salerno: ambientalista, vegetariano, presidente nazionale della Federazione dei Verdi dal 2 dicembre 2001 al 19 luglio 2008, pacifista e fermo sostenitore di un riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto.

 

 Grande frequentatore di palcoscenici tv e non solo, ha cantato a Sanremo, ha ballato a Furore, si è esibito con Aida Yespica al Bagaglino e per non farsi mancare niente ha fatto pure un coro ad Alessandra Mussolini da Maurizio Costanzo. Più di una volta è stato criticato all’interno del partito dei Verdi per la sua gestione definita «personalistica». Lo accusavano di essere troppo vanitoso. E lui alla fine rispose che «sì, è vero, ma lo sono a modo mio. La mia vanità non è nell’apparire, ma nel persuadere. Vedere l’interlocutore battuto, l’ascoltatore sedotto: ecco la mia vanità».

 

alfonso pecoraro scanio jpeg

Nel 2000, quando era ministro delle Politiche Agricole nel governo Amato, divenne pure famoso per aver confessato pubblicamente a Panorama la sua bisessualità. Quell’anno a Roma c’erano sia il Giubileo che il World Pride, che lui disse che andava celebrato. E dal corteo gay partì un coro: «Pecoraro vieni giù che sei frocio pure tu». Al giornalista che gli chiedeva di rispondere, spiegò che lui si sentiva «un uomo mediterraneo che conserva in sé la tradizione greco-romana. Sono bisessuale».

 

E subito dopo a Vanity Fair ci scherzò su: «Da quando sono uscito allo scoperto, acchiappo di più». Prese le sue difese Marina Ripa di Meana: «Ha un aspetto epico da ragazzo di vita pasoliniano: riccetti neri, occhi malandrini, parola abrasiva». Per una settimana non si parlò d’altro.

 

Oggi, diciotto anni dopo, riconosce che le donne «sono una favola», ma conferma di preferire gli uomini. Con vista pure su possibili nozze: «Una volta avrei detto che era meglio una donna per fare un matrimonio, visto che sono anche cattolico. Oggi però ci sono le unioni civili. Quindi forse preferirei queste».

alfonso pecoraro scanio con l imprenditore pizzaiolo paolo tortora

 

Tra una provocazione e l’altra Pecoraro Scanio è sempre stato abilissimo a far parlare di sé. Ma non sono state solo provocazioni. Così come nella sua vicinanza al grillismo non c’è traccia di opportunismo, e questo gli va riconosciuto.

 

In tempi non sospetti, lui scriveva nel suo blog: «Il Movimento Cinque Stelle ha un programma che ricalca tutte le priorità storiche dei Verdi, dai rifiuti zero al No-Ogn, dalle rinnovabili alle auto elettriche, fino a riprendere lo slogan di quando fondammo le liste verdi: né a destra né a sinistra, ma avanti». Era il 2013, 15 febbraio. Prima delle elezioni.

giuliano amato alfonso pecoraro scanioalfonso pecoraro scanio paola severinoalfonso pecoraro scaniosgarbi pecoraro scanio da eatalyalfonso pecoraro scanio e jhon r phillips

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…