PER LA MOSCERINI STRADA IN DISCESA, LO SCRIVE ANCHE IL “FINANCIAL TIMES” – PER RENZIE E HOLLANDE, ANSIOSI DI INCASSARE PIÙ FLESSIBILITÀ NEI BILANCI, IL RISCHIO DI NON RIUSCIRE A PIAZZARE MOSCOVICI AGLI AFFARI ECONOMICI

1.IL «FINANCIAL TIMES»: I LEADER UE PRONTI A NOMINARE MOGHERINI

Da “Il Corriere della Sera

 

matteo renzimatteo renzi

Sabato a Bruxelles i leader dell’Ue «sono pronti a scegliere» Federica Mogherini come prossimo Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, «nonostante i timori in alcune capitali che non abbia abbastanza esperienza e che non sia dura abbastanza con la Russia». Lo scrive il Financial Times online, ricordando che la corsa del nostro ministro degli Esteri era stata bloccata al vertice straordinario del 16 luglio per l’opposizione di alcuni Paesi dell’Europa centrale e orientale convinti che fosse «troppo accondiscendente con il Cremlino».

 

francois hollandefrancois hollande

Poi, l’abbattimento del volo MH17 nei cieli ucraini «sembrava aver segnato il suo destino e politici vicini a Renzi ammettevano che la dura posizione dell’Ue verso Mosca l’aveva resa difficilmente adeguata». Ora però fonti diplomatiche di Bruxelles sottolineano che da allora Roma ha abbassato i toni contro politiche più dure nei confronti della Russia e che «l’opera di lobbying di Renzi ha calmato l’opposizione» a Mogherini, incassando anche il via libera di Angela Merkel.

 

 

2. UE, FATTA PER LA MOGHERINI MRS PESC

Alberto D’Argenio per “La Repubblica

Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A CAFA DC x Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A CAFA DC x

 

I leader europei sono pronti a nominare Federica Mogherini a capo della diplomazia dell’Unione. La conferma arriva dal sito del Financial Times, che in vista del summit Ue di sabato conferma anche che il via libera decisivo sarebbe arrivato dalla Cancelliera Angela Merkel dopo che il ministro degli Esteri italiano era stato bloccato a fine luglio dal no di Polonia e dei paesi baltici.

 

 Ma secondo i reporter di Ft Berlino preferirebbe concentrare le sue energie per impedire che Parigi e Roma riescano a far ammorbidire la disciplina di bilancio (sul quale è in corso una riflessione da parte della Commissione Ue che fa ben sperare l’asse italo-francese), anziché sprecarle in una battaglia sulle cariche europee a Bruxelles. Rispetto alla Mogherini resta comunque l’opposizione di alcuni paesi, in particolare della Lituania guidata dalla dura Dalia Grybuskaitè.

 

angela merkel 1angela merkel 1

Ad ogni modo il fronte del no non ha una minoranza di blocco capace di impedire la nomina della Mogherini, anche se tradizionalmente le decisioni sulle nomine si prendono all’unanimità. Per placare le capitali dell’est si cerca un presidente del Consiglio europeo proveniente dall’ex blocco comunista, con il polacco Tusk e il lettone Dombrovskis in corsa.

 

Se il primo vuole restare a Varsavia, il secondo potrebbe non essere abbastanza forte e alla fine la poltrona potrebbe andare all’ex premier finlandese Jyrki Katainen, un popolare considerato dai colleghi un duro della disciplina di bilancio.

vladimir putin 8vladimir putin 8

 

Sabato i leader europei dovranno trovare un accordo anche sulle altre poltrone. Appare scontata la nomina dello spagnolo Luis de Guindos (ha ottenuto l’ok di Berlino) alla presidenza dell’Eurogruppo, il tavolo informale dei ministri delle Finanze della moneta unica. L’attuale chairman , l’olandese Dijsselbloem, punta alla fondamentale carica di commissario europeo agli Affari economici.

 

Se ottenesse questo portafoglio, Renzi e Hollande dovrebbero digerire il dirottamento di Pierre Moscovici allo Sviluppo, portafoglio importante visto che Bruxelles prepara un robusto piano di investimenti per la crescita ma non la migliore opzione per Parigi e Roma, che speravano che l’ex ministro francese si occupasse di conti pubblici per ammorbidire l’austerity.

 

cameron e angela merkelcameron e angela merkel

Rischia invece la Gran Bretagna: Cameron in sfregio all’Unione ha indicato come commissario Jonathan Hill, ex leader della camera dei Lord sconosciuto a Bruxelles. Se Downing Street non cambierà candidato, magari indicando una donna, rischierà di avere un posto di secondo piano (Londra punta al Mercato interno e ai servizi finanziari) visto che il presidente della prossima Commissione, Jean-Claude Juncker, ha chiesto ai governi di designare il maggior numero di donne possibile visto l’attuale squilibrio di genere nella sua futura squadra.

 

DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL

Intanto nella lettera di saluto alla Festa dell’Unità di Bologna Matteo Renzi attacca: «Ogni tanto qualcuno ci viene a fare la lezione sulle priorità, che noi abbiamo ben chiare ». Per il premier l’Italia si sta preparando a «una stagione difficile e appassionante, perché stiamo cambiando l’Italia». Opera che l’esecutivo porterà avanti «coinvolgendo e non escludendo, correndo, ma senza lasciare nessuno indietro».

 

Quindi spiega la mission del governo: «La capacità dell’Italia come comunità di far fronte agli impegni presi e alle sfide di una competizione globale, alla nostra storia e al futuro di un grande paese europeo, tanto più nel pieno del semestre di presidenza dell’Unione». È questo, aggiunge, «il senso dei 1000 giorni, che i soliti noti hanno voluto leggere come un rallentamento della nostra azione di cambiamento e invece ne costituisce l’orizzonte di un mandato di legislatura».

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....