valery gergiev beppe sala

TERREMOTO NEL (SOTTO) SCALA - L’UKASE DI BEPPE SALA CONTRO IL MAESTRO GERGIEV APRE UN’ALTRA CREPA NEL TEMPIO DELLA LIRICA MILANESE: PERCHE’ SOLTANTO IL FEDELISSIMO DI PUTIN DEVE CONDANNARE L’INVASIONE DELL’UCRAINA PENA IL LICENZIAMENTO? E CARLO MESSINA, AD DI BANCA INTESA CHE FU INSIGNITO DA PUTIN DELL’”ORDINE DELL’AMICIZIA”, SARA’ INVITATO A  RICONSEGNARE LE MEDAGLIE? VERRA’ MESSO AL BANDO ANCHE, JACOMO TISSI, PRIMO BALLERINO DEL BOLSHOI DI MOSCA? SARA’ BRUCIATO IL LETTONE DOVE CONSUMARONO LA LORO FRATERNA AMICIZIA BERLUSCONI E VLADIMIR? AH SAPERLO….

GIUSEPPE SALA CORTEO 25 APRILE CON CHIARA BAZOLI

DAGONOTA

Tornato dalla Cina sventolando la bandiera olimpica, cioè arrivando dal paese comunista ospitante i giochi invernali che minaccia di occupare militarmente Tawian, il sindaco Beppone Sala si è calato l’elmetto per sparare alzo zero contro il direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, accusato di essere un fedelissimo del Putin che invade e insanguina l’Ucraina. 

PUTIN GERGIEV

 

Il che è vero, ma non è il solo in Italia e in Europa, soprattutto nel mondo degli affari e della finanza, a essere in comunella con lo zar di Mosca. Gli ex leader francese Fillon e l’ex cancelliere tedesco Schroeder da anni sono dei lobbisti al servizio dello zar di Mosca. 

 

SCHROEDER PUTIN 4

L’Italia, su proposta del ministro degli Esteri, ha nominato Cavalieri del lavoro ben due ministri di Putin: Mikhail Vladimirovich Mishustin, primo ministro della Federazione Russa, e Denis Valentinovich Manturov, suo collega al Commercio e industria. Un “do” di petto inaspettato (o forse una stecca?) per la sua tempistica quello di Sala, che ha colto di sorpresa sia gli amministratori della Scala sia il sovrintendente Dominique Meyer. 

FILLON E PUTIN

 

“Ma ormai il presidente-sindaco sembra essere etero diretto dai sindacati com’è accaduto con il caso Regeni e la falsa trasferta dell’orchestra al Cairo”, sbuffa uno degli sponsor del teatro. Basta, insomma, fare il primo della classe senza tenere conto degli equilibri del teatro solo per battere sul tempo la Carnegie Hall di New York e la Filarmonica di Vienna che hanno cancellato i prossimi concerti di Gergiev, ma senza pentimenti pubblici.

 

VALERY GERGIEV

Per aggiungere:” È sacrosanto condannare l’irruzione dei carri armati russi con la sua scia di morte, altro è il tono dell’ultimatum: in pratica chiedere al maestro Gergiev di ripudiare alle ragioni del suo paese sia pure sbagliate. Se non lo farà, si legge nel comunicato, la Scala farà a meno della sua collaborazione. Forse senza nemmeno rendersi conto degli effetti anche umani e drammatici del suo ukase e del prestigio che il maestro ha dato alla Scala. Potevano cancellare le sue prossime esibizioni senza pretendere altro sul tema della coscienza”.

 

rudolf nureyev

Già. Tema assai sensibile quello del rapporto tra arte e politica; tra “purezza e propaganda” che ha attraversato tragicamente il secolo scorso. Sul “Corriere” Pierluigi Panza osserva che la carriera di Gergiev, caro amico di Putin, “è stata al contrario” di quella del ballerino Nureyev. 

 

Ma siamo ai tempi della cortina di ferro. Tant’è che l’étoile nel 1966 fu costretta a chiedere asilo politico. Com’è capitato a tanti altri dissidenti nel campo della cultura finiti in esilio o, peggio, nei lager senza mai interrompere del tutto i rapporti e gli scambi culturali tra paesi nel pieno della Guerra Fredda. A iniziare dagli Stati Uniti. 

putin messina glasenberg

 

E adesso, ci s’interroga perplessi se l’abiura pretesa per Gergiev riguarderà anche altri personaggi vicini e contigui alla Scala. Oppure il Beppe se la caverà spezzando la bacchetta al maestro Gergiev come facemmo con i Greci nella seconda guerra mondiale? Prendiamo il caso di Abramo Bazoli, consigliere del teatro, sponsor e nume tutelare di BancaIntesa, istituto che ha vasti interessi nell’ex Urss. 

antonio fallico con lavrov

 

Nell’aprile 2017, il Presidente della Russia, Vladimir Putin, ha insignito dell’Ordine dell’Amicizia il suo amministratore delegato, Carlo Messina, e il presidente della Banca IMI Gaetano Miccichè. Mentre l’Ordine dell’Onore fu assegnato al Presidente di Banca Intesa Russia Antonio Fallico. Saranno riconsegnate al mittente le onorificenze ricevute al Cremlino da Messina e company? 

Antonio Fallico

 

Forse il primo inquilino di Palazzo Marino ignora che il primo ballerino del Bolshoi è l’italiano Jacopo Tissi, con cui si è esibito recentemente alla Scala nella “Bayadere”? Dovrà attaccare le scarpette al chiodo senza una abiura pubblica dell’odiato regime dispotico dove danza “da russo”? 

 

Scala ha dimenticato la fraterna amicizia tra Silvio Berlusconi, uno dei primi imprenditori milanesi (anche nel pagare le tasse), e il lettone che divideva con Vladimir a Villa Certosa in Sardegna? Il sindaco chiederà al Cavaliere di bruciare le lenzuola consumate in quell’amicizia fraterna?

 

jacopo tissi 2

L’ukase lanciato dal sindaco Beppe Sala, che rappresenta la città e non soltanto la Scala, non può restare circoscritto a un direttore d’orchestra, ch’è – tra l’altro -, è “socio onorario” del teatro scaligero e suscita perplessità e interrogativi. Gergiev sarà degradato in piazza Loreto? 

 

silvio berlusconi e vladimir putin 6

Al sindaco “ghe pensi mi” (Tino Scotti) meticoloso e vanesio nel mostrarsi quotidianamente su Instagram, va ricordato l’ammonimento dello scrittore Ambrose Bierce: “Lo zelo è una malattia nervosa che colpisce talvolta i giovani e gli inesperti”.

silvio berlusconi e vladimir putin 10putin berlusconiberlusconi putinputin berlusconi e veronica lario con i cavalli naniberlusconi fa le fusa a putinberlusconi e putin a villa certosaberlusconi putinberlusconi putinputin e famiglia berlusconiBERLUSCONI PUTINputin berlusconi duduputin berlusconi 9putin berlusconi 3putin berlusconi 5berlusconi medvedev putinBERLUSCONI PUTIN VALENTINO VALENTINI IN CRIMEAsilvio berlusconi e vladimir putin 5

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…