LA COERENZA È LA VIRTÙ DEGLI IMBECILLI - IL FOLLE ZAMPARINI È PRONTO AL GRANDE SALTO IN POLITICA, SULL’ESEMPIO DEL SUO DEFUNTO AMICO, IL FASCIO & GAIO GEORG HAIDER - IL SUO “MOVIMENTO DELLA GENTE” SARÀ UN ORGASMO DI POPULISMO: “POLITICI CHE LAVORANO” E FANNO LA GUERRA A TASSE ED EQUITALIA - 36 ALLENATORI SILURATI, ACCUSE DI ANTISEMITISMO RISPEDITE AL MITTENTE, SCARAMANZIE E FAMILISMO, L’UOMO CANNONE ORA HA IL CAMPO LIBERO DAI RIVALI LOTITO E SCARPARO CHE VOLEVANO SALVARE L’ITALIA MA SONO STATI TRAVOLTI DA CALCIOPOLI. SEMPRE CHE QUELL’INCHIESTA A BENEVENTO…

Malcom Pagani per "il Fatto Quotidiano"

L'uomo cannone vale il prezzo del biglietto. Nel circo recita da clown e da Mangiafuoco. Leone e domatore. Uno, nessuno e Zamparini ha capito dove si trova. Nel pallone la serietà è un'aggravante e il dichiarazionismo compulsivo, una medaglia. Così parla, urla, impreca, esagera e di preferenza, licenzia tecnici (36, fino a ieri) e maestranze. Si copre di vergogna e poi riparte. Negare, limare, rettificare. Domani è sempre un altro giorno.

Dopo aver venduto il trequartista Pastore al Paris Saint Germain, Zamparini aveva dedicato ai procuratori dell'argentino un delicato acquarello: "Sono come quegli avvocati di estrazione ebraica che in America aspettano i clienti fuori da tribunali e ospedali". Riprovazione della comunità, accuse di antisemitismo, deferimento del procuratore Palazzi e piroetta immediata: "Nel Palermo gioca Zahavi, l'unico israeliano del campionato italiano. Da sempre ho il massimo rispetto per gli ebrei e per il loro talento, ma sono un uomo libero e da Palazzi non andrò. Non solo non mi scuso, ma aspetto che qualcuno lo faccia con me".
"
Zamparini è così. Fedele al motto andreottiano. Fondamentale è che si discuta di lui. Così assembla pantaloni fucsia e giacche verde bottiglia e come dice un suo ex giocatore: "Per stupire, indosserebbe anche una gonna".

A Palermo arrivò quasi 10 anni fa. Dopo aver nuotato nella laguna di Venezia: "L'investimento me lo consigliò un amico: ‘È un affare, costa poco'. Ci rimisi 200 milioni" e aver disseminato i suoi supermercati da Mestre a Chioggia. Megalomane, Zamparini li marchiò con le proprie iniziali. Da qui Emmezeta, esperimento semiologico poi ripetuto con la catena Mandi, dedicata ai figli Diego, Maurizio e Andrea. Nella prole di Zamparini (quattro eredi dal primo matrimonio), Silvana gestisce l'agriturismo di casa e solo Greta, attrice, è fuggita a gambe levate.

Gli altri lavorano con lui perché la famiglia, come nei film di Verdone "è sacra". Nell'altare del presidente del Palermo, l'altra divinità è la scaramanzia. Fino a qualche anno fa, Zampa si comportava come Boniperti. Un tempo da spettatore e poi via, lontano dalle fibrillazioni. Oggi, segno dei tempi, si comporta come Bisignani. Gigi P4, come raccontò Emiliano Fittipaldi dell'Espresso, aveva un taxi bianco dotato di ogni tecnologia a sua esclusiva disposizione.

Zamparini ha invece Sasà, chauffeur e ultrà, che quando ‘u presidente sbarca, lo porta in giro nelle meraviglie di Palermo per l'intera durata della gara. Con la politica, il tycoon con il nome in bilico tra lo zampone e Igor Marini, ha un controverso rapporto. Guglielmo Micciché, fratello di Gianfranco, è il vicepresidente del Palermo e Jörg Haider, il leader ultranazionalista austriaco morto in un incidente stradale nel 2008 era uno dei migliori amici di Zamparini. Villeggiavano entrambi a Bad Kleinkirchheim, dove Zampa, figlio di un operaio specializzato emigrato in Venezuela, ancora possiede un villone con alcune dependance.

Gli stipendiati di Zamparini trascorsero per anni i ritiri estivi in Carinzia mentre nella sua magione, con loden d'ordinanza, si faceva vedere spesso il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, tifoso del Palermo e assiduo frequentatore del più noto mangiatecnici d'Italia. È forse in memoria di Haider che Zampa, progetta il grande salto. Nel mondo semplificato di Maurizio "faccio tutto io", Montecitorio somiglia allo Zen di Palermo.

Una landa da ricostruire a suon di cemento, speranze, denaro e idee. A Palermo (dopo aver minacciato ripetutamente l'abbandono se non glielo avessero fatto edificare) ha occupato il quartiere con il suo Silos . L'inaugurazione aspetta da settembre per qualche non meglio precisato problemino burocratico.

Disavventura simile a quella di Benevento dove per l'apertura dell'omologo "I sanniti", il giudice Cusani deciderà il 23 novembre se rinviarlo a giudizio per truffa, corruzione e falso ideologico. Con il partito, forse, andrà meglio. Il nome, "Movimento per la gente", sembra chiara eredità, quando non plagio, dell'"Uomo qualunque" di Giannini.

Le intenzioni (guerra ad Equitalia e ai balzelli) un tuffo dove l'acqua della demagogia è più blu del sangue dei reali. "È un movimento nato per far svegliare la persone e risolvere i loro problemi. Cerchiamo di cambiare la mentalità di questo Paese. Vogliamo politici che non dicano più stupidaggini e che lavorino per la gente". Per il lancio nazionale, Zamparini non ha scelto New York, ma il palazzetto dello sport di Fiano Romano.

Tra gli oratori l'avvocato Goffi di Torino (già capogruppo Udc in comune) e il conduttore radiofonico Di Giovanbattista, detto Ilario Ilario, radiato dall'ordine dei giornalisti quasi un decennio fa. Fa nulla. L'importante è cambiare idea. Se il destino di Moggi in queste ore "è tragico", lo stesso Luciano, ieri, per il suo amico Maurizio, era un tipo che "di merda ne aveva fatta abbastanza". La coerenza non ha odore, ma per Zampa, da sempre, è la virtù degli imbecilli.

 

Zamparinizamparini foto mezzelani gmt legacalcio galliani zamparini ARTEFATTIPietro Grasso procuratore antimafia Haider e PetznerHaiderMoggi

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”