PIZZINO LIGRESTI, E NAGEL TREMA - SI AVVIA ALLA CONCLUSIONE L’INDAGINE SULLA “BUONUSCITA” DA 45 MILIONI PROMESSA A DON TOTÒ

Fabrizio Gentile per "La Notizia"

Sono giorni di fibrillazione, questi, per Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca. Tra le tante inchieste scottanti riguardanti l'alta finanza italiana, infatti, sta giungendo al termine quella che vede indagato Nagel per il famoso "pizzino" ai Ligresti. In quella carta, secondo le ipotesi portate avanti dai pubblici ministeri della procura di Milano, ci sarebbe un patto occulto con il quale Nagel avrebbe riconosciuto una liquidazione da 45 milioni di euro che i Ligresti avrebbero dovuto prendere per non opporsi al piano di salvataggio di Fonsai, compagnia assicurativa che era di proprietà della famiglia, da parte dell'Unipol.

Un piano evidentemente architettato dalla stessa Mediobanca. Nagel si è sempre difeso dicendo che si era limitato a siglare il "papello" soltanto per presa visione delle richieste avanzate dalla famiglia, senza che il documento avesse la pretesa di essere vincolante. I magistrati, però, nell'ultimo anno hanno voluto vederci chiaro e adesso sono vicini alla conclusione della loro indagine.

Nagel, tra l'altro, in queste settimane è al centro dell'attenzione anche per il piano di cessione di alcune partecipazioni detenute da Mediobanca e quindi per quello che potrebbe essere l'inizio della fine del salotto buono della finanza e del capitalismo di relazione in Italia. Piazzetta Cuccia, ancora oggi, risulta detenere partecipazioni pesanti come quelle in Rcs, Generali, Telco (la cassaforte che controlla Telecom), Pirelli e Italmobiliare. Anche per questo il banchiere attende con trepidazione l'esito dell'inchiesta che lo riguarda.

Anche Generali, altro perno fondamentale della finanza e dei patti di sindacato italiani, ha da tempo messo in cantiere un piano di cessione di diverse partecipazioni. Operazione inseguita dall'amministratore delegato, Mario Greco, sin dal momento del suo insediamento. Sempre Generali, per esempio, ha una quota in Telco. E proprio la sorte della cassaforte che controlla Telecom è uno degli snodi attraverso i quali passerà il futuro assetto della finanza del Belpaese.

 

 

ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTIENRICO CUCCIA E SALVATORE LIGRESTI mario greco Group CEO Mario Greco

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”