POLETTI MAGGIORDOMO DI PAPA? - WOODCOCK METTE SOTTO INCHIESTA PER PECULATO OTTO FINANZIERI - AVREBBERO ORDINATO ALLE FIAMME GIALLE DI SCARROZZARE IL DEPUTATO PDL, LA MOGLIE, I FIGLI E L’AMICA A SPESE DELLO STATO - MA POLETTI SI DIFENDE: “HO ESEGUITO UN ORDINE” E CONSEGNA I DOCUMENTI DAL COMANDO GENERALE…

Guido Ruotolo per "la Stampa"

ALFONSO PAPA

Era già stato sentito per «sommarie informazioni» nel maggio scorso, dal pm anglonapoletano John Henry Woodcock. E al pm aveva chiarito che quell'auto, quella Mercedes 320 SE «lui l'aveva consegnata al magistrato Alfonso Papa perché doveva eseguire un ordine impartitogli da un generale, suo superiore gerarchico». Paolo Poletti, il colonnello della Guardia di finanza che nove anni fa comunicò al vicebrigadiere Santolo Federico, eseguendo le direttive centrali, di mettersi a disposizione del magistrato Alfonso Papa, di trattarlo bene, di esaudire i suoi desiderata, deve essere rimasto colpito dall'avviso a comparire.

ALFONSO PAPA

L'ha ricevuto l'altro giorno: il pm John Henry Woodcock lo accusa di concorso in peculato per aver affidato alle cure di un brigadiere e di un vicebrigadiere, naturalmente con auto al seguito (una Mercedes 320 SE) la famiglia allargata nel senso allargata non solo alla moglie e ai figli ma anche all'«amica» - del futuro deputato Pdl Alfonso Papa. E Poletti deve essere rimasto colpito da questo accanimento giudiziario.

Secondo il pm anglonapoletano e gli uomini della Finanza che hanno fatto le indagini, Papa e famiglia hanno ingiustamente utilizzato un'auto di servizio con due finanzieri a mezzo servizio pur non essendoci nessuna decisione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. E per un decennio, il servizio è stato garantito di seguito per un lungo periodo, alternato invece poi a periodi in cui l'auto e gli uomini venivano messi a disposizione su richiesta.

ALFONSO PAPA

Un taxi, molto spesso, per accompagnare i ragazzi del futuro deputato (e detenuto nel carcere di Poggioreale) a calcetto o in piscina; la moglie, che è avvocato, nei Tribunali di Napoli o di Santa Maria Capua Vetere; l'amica del cuore, per fare spese nella capitale o per andare a prendere un aereo a Fiumicino.

 

HENRY JOHN WOODCOCK

Il generale Poletti, assistito dall'avvocato Gianluca Tognozzi, martedì pomeriggio sarà interrogato a Napoli, dal pm Woodcock. Non è la prima volta che il generale Poletti si ritrova indagato. Era già accaduto con l'inchiesta «Why Not», del sindaco di Napoli Luigi De Magistris quando era pm a Catanzaro. La sua posizione fu archiviata, indagato per truffa aggravata. Poletti secondo l'ipotesi di accusa che non ha trovato riscontri, voleva far realizzare a una società «vicina» l'informatizzazione degli archivi della Finanza.

 

I suoi detrattori non hanno mai digerito la capacità di Poletti di tessere relazioni. E nell'inchiesta barese su Gianpi Tarantini e la malasanità pugliese, l'imprenditore barese fece il suo nome raccontando l'episodio di una cena a Ponza, al ristorante «Il Tramonto», di un week end del luglio 2007. Raccontava, Tarantini, di aver conosciuto Massimo D'Alema, che era a bordo di uno yacht di un amico, Francesco Madarizzi. Scesi a Ponza, cenarono in quel ristorante dove, a un tavolo, si trovava Poletti con la famiglia.

PAOLO POLETTI

Poletti con la storia dell'auto di servizio per Papa, proprio si sente estraneo. Nelle carte già consegnate al pm Woodcock, la «prova documentale» della sua «innocenza»: l'ordine scritto arrivò nell'estate del 2003 dal Comando generale della Guardia di Finanza. E un mese dopo viene consegnata la Mercedes. In quell'occasione, secondo il vicebrigadiere Santolo Federico, il generale Poletti avrebbe pronunciato l'invito a mettersi a disposizione di Papa.

Come risulta dal verbale di sommarie dichiarazioni rese proprio da Santolo. Ma se il generale Poletti ha consegnato a maggio una «prova documentale» inoppugnabile, l'ordine scritto di mettere un'auto con due uomini a disposizione di Papa, firmato da un generale del Comando, perché si ritrova indagato per concorso in peculato? E forse proprio perché si dichiara innocente che, di fronte alle accuse che ritiene false, in questi giorni Paolo Poletti non ha pensato di lasciare l'incarico di vicedirettore dell'Aisi. Ai suoi collaboratori ripete: «Sono un uomo delle istituzioni».

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…