di maio appendino

POLVERE DI 5STELLE, IL GELO DI GRILLO SU DI MAIO: “CON LUI SERVE PAZIENZA, HA 32 ANNI E MINISTERI DIFFICILI” - POI DICE: "ERA UN COMPLIMENTO" – LA APPENDINO RISCHIA, GIUNTA SABAUDA IN BILICO: DUE CONSIGLIERI IN USCITA DOPO LO STOP AL PROCESSO A SALVINI

Barbara Acquaviti per “il Messaggero”

 

Poi, magari, finirà come con il tweet ironico sulla consultazione online: «Era solo una battuta». D' altra parte, è questo che un comico fa di mestiere.

grillo di maio

 

Beppe Grillo, però, ormai le inanella una dopo l' altra. E sarebbe anche più facile credere che siano semplicemente gag del repertorio, se non fossero sempre, tutte, rivolte in un' unica direzione: Luigi Di Maio e la sua gestione del Movimento e del rapporto con Matteo Salvini.

 

«Secondo me con Di Maio bisogna avere un po' di pazienza, ha 32 anni e ha ministeri impegnativi», ha detto questa volta ai giornalisti che lo hanno intercettato al Tribunale di Roma dove è stato ascoltato in veste di testimone in un processo a carico dell' ex consigliere regionale M5s, Giovanni Favia, poi condannato per diffamazione. Nel migliore dei casi, un rimprovero al «ragazzotto». Nel peggiore, l' ennesima presa di distanza da un Movimento in cui non si riconosce e di cui vuole ostentatamente disconoscere le decisioni. Lo ripete anche questa volta.

 

grillo di maio

IL GARANTE «Io sono una figura di garante, quella del padre, ma ormai le scelte politiche le vedono loro». L' esito del voto online sul caso Diciotti, e la conseguente posizione assunta in Parlamento contro il processo al leader della Lega, continuano a far ribollire la base del Movimento: a Torino due consigliere della Giunta Appendino minacciano l' addio. Da tutto questo, Grillo prende le distanze anche così: «Dobbiamo noi influenzare Salvini sui nostri temi che forse abbiamo un po' tralasciato, che sono l' ambiente, l' ecologia, la mobilità e come questa si evolverà tra 10 anni».

 

Non annovera il tema del fine vita ma a rilanciarlo è il presidente della Camera, Roberto Fico, considerato il punto di riferimento dei dissidenti a 5Stelle nel Parlamento. Finora, in realtà, non ha mai messo in discussione la linea Di Maio. Ma non mancano azioni di disturbo nei confronti dell' alleato leghista. E' già successo sui migranti, e all' epoca anche sulla Diciotti. E il tema di certo è tra quelli su cui leghisti e pentastellati sono più distanti, mentre si può giocare sull' asse con il Pd come già accadde sul biotestamento.

 

GRILLO COMMENTA DI MAIO SULLA COPERTINA DI FORBES

IL RICORDO DI ELUANA Un convegno a dieci anni dalla morte di Eluana Englaro è la sua occasione per rilanciare. Dopo la deliberazione della Consulta su dj Fabo, dice, «il Parlamento ha di fronte a sé una grande opportunità, un' occasione preziosa di affrontare nuovamente il tema dell' eutanasia», «ritengo che questa sollecitazione non possa essere in alcun modo lasciata senza adeguata, compiuta e tempestiva risposta dalle Camere». Le commissioni Giustizia e Affari sociali di Montecitorio hanno infatti avviato la discussione a partire da una proposta di legge di iniziativa popolare: da mercoledì cominceranno le audizioni che, comunque, non saranno brevi. La dissidenza grillina in Parlamento, tuttavia, per ora non va oltre le parole. I fatti, potrebbero però arrivare da Torino.

 

GRILLO DI MAIO

Le consigliere Maura Paoli e Daniela Albano sarebbero infatti pronte a lasciare il Movimento per passare al gruppo Misto.

 

E altri assicurano potrebbero seguirle. Un gesto non in opposizione alla sindaca alla quale continuerebbero a garantire la fiducia, ma in protesta con il Movimento, accusato di aver tradito i suoi valori fondanti, soprattutto dopo il caso Diciotti.

 

La questione è già arrivata sulla scrivania dei vertici grillini, d' altra parte la stessa Chiara Appendino è stata tra gli esponenti pentastellati che, di fronte alla scelta di effettuare una consultazione su Rousseau, hanno ribadito come il posto giusto per difendersi siano i processi. La prima cittadina, che da tempo non è in luna di miele con i vertici stellati, ora cerca però di sedare la protesta nascente. «Il mio auspicio a chi sta vivendo un momento difficile, non solo consiglieri ma anche attivisti, è di comprendere, perché capita, non ci si deve sempre riconoscere al cento per cento in quello che accade ma il Movimento è la nostra casa e spero che continui ad esserlo per tutti». Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, da parte sua, annuncia di non volersi ricandidare per il secondo mandato: «Mi candido per le Europee».

chiara appendinoCHIARA APPENDINO

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?