
UN PRESIDENTE "PAPPONE" - KAROL NAWROCKI, IL TRUMPIANO CHE HA VINTO LE ELEZIONI DOMENICA CONTRO IL MODERATO RAFAL TRZASKOWSKI, È ACCUSATO DI AVER ORGANIZZATO, IN PASSATO, UN GIRO DI PROSTITUZIONE - LA SUA VITTORIA RENDERÀ COMPLICATA LA REALIZZAZIONE DEL PIANO DI RIFORME AL PREMIER DONALD TUSK (CHE ORA CHIEDERÀ UN VOTO DI FIDUCIA AL PARLAMENTO) E ALLONTANA VARSAVIA DALL'UE – I LEGAMI CON GLI ULTRAS DEL DANZICA, IL NO ALL’UCRAINA NELLA NATO E I RAPPORTI CON I NEONAZISTI…
«DEVOTO» E NAZIONALISTA, IL PUGILE PER HOBBY CHE VUOLE MENO MIGRANTI E KIEV FUORI DALLA NATO
Estratto dell’articolo di Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”
Quando a novembre ha annunciato la sua candidatura, pochi sapevano chi fosse Karol Nawrocki. Il PiS, partito nazionalista e illiberale, oggi all’opposizione, aveva voluto un outsider semi sconosciuto come candidato per cercare di rilanciare con un volto nuovo il partito sconfitto alle ultime politiche nel 2023 dopo aver governato per due mandati.
Operazione riuscita: questo funzionario 42enne con trascorsi da pugile e zero esperienza politica ha avuto la meglio, pur di misura, contro un politico navigato come Rafal Trzaskowski, ex ministro e attuale sindaco di Varsavia, che di fatto stava preparando la sua corsa alla presidenza da cinque anni, dopo aver perso nel 2020.
Vittoria risicata ma con grandi conseguenze dentro e fuori la Polonia. Il suo potere di veto gli permetterà di ostacolare il programma di riforme del governo Tusk per ripristinare il corso democratico auspicato da Bruxelles. […]
Nawrocki, storico di formazione, dirige l’Istituto della memoria nazionale, un ente pubblico che sotto il Pis era noto per aver promosso versioni nazionaliste della storia polacca.
Ha cercato di proiettare un’immagine da duro, ha vinto con il semplice messaggio «patria e famiglia» che tanta presa ha ancora nella Polonia profonda […]. Pubblica spesso post sulla sua fede cattolica e ha anche condiviso immagini di se stesso in palestra, mentre fa boxe e spara.
Karol Nawrocki - foto lapresse
Si è presentato come l’incarnazione dei valori tradizionali e patriottici in stile Maga: contrario all’aborto e ai diritti Lgbtq+, ha promesso norme più stringenti sui migranti e maggior sovranità del Paese dentro la Ue.
Ha condotto la sua campagna elettorale promettendo politiche economiche e sociali che favoriscono i polacchi rispetto alle altre nazionalità, compresi i rifugiati ucraini. Si è impegnato a negare l’ingresso di Kiev nella Nato, per evitare, dice, di portare l’alleanza a un conflitto con la Russia.
Una mossa che segna un distacco dalla precedente politica polacca, sia sotto il PiS che sotto Tusk, e che è stata fortemente criticata dall’ambasciatore ucraino a Varsavia.
Ha vinto nonostante il suo passato abbia dominato gli ultimi giorni della campagna presidenziale, con segnalazioni di legami con personaggi della malavita e un giro di prostitute che avrebbe gestito mentre lavorava in un hotel.
È emerso che aveva preso parte a una maxi rissa tra teppisti a Danzica nel 2009, da lui difesa come un combattimento «nobile». Anche lo sniffare a suo dire del tabacco durante un dibattito presidenziale ha fatto discutere. I suoi sostenitori liquidano le accuse come motivate politicamente.
[…]
Tra filonazisti e prostitute le ombre sull’ex pugile che ha sedotto gli elettori
Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
[…] Storico revisionista, Nawrocki è stato per anni il direttore dell’Istituto per la memoria nazionale, ma anche ex pugile, ex hooligan e persino ex pappone. Eppure, il candidato indipendente sostenuto dal partito sovranista Pis ha sempre insistito sull’immagine di “uomo comune”, scandendo anche dal palco di Danzica che «sono un cittadino polacco che compete con un uomo creato in un laboratorio politico», ossia il suo rivale Rafal Trzaskowski. E nel duello tra l’ultranazionalista ed euroscettico Nawrocki e il liberale Trzaskowski si rispecchia il vero e proprio scontro di civiltà che spacca la Polonia da decenni.
mateusz morawiecki jaroslaw kaczynski
Quasi un mese fa, Nawrocki si è fatto fotografare con un’espressione felice e incredula nello Studio Ovale della Casa Bianca. E ha raccontato, dopo un incontro con il suo idolo dichiarato, Donald Trump, che il presidente americano gli avrebbe vaticinato «tu vincerai ».
Dal canto loro, gli Usa si sono spinti a tal punto, nel sostegno a Nawrocki, da paventare il ritiro militare dalla Polonia, nel caso di una sconfitta alle elezioni. […] La capa della Homeland Security, Kristi Noem, ha detto che nel caso di vittoria di Nawrocki, gli Usa «continueranno a garantire una presenza militare» in Polonia. Altrimenti, chissà.
A Varsavia, però, continuano ad addensarsi parecchie nubi sul nuovo capo dello Stato scelto personalmente da Jaroslaw Kaczynski. L’ultimo scandalo è apparso su Onet. Nel 2021, quando era direttore dell’Istituto per la memoria nazionale, Nawrocki avrebbe chiesto l’accesso a documenti “top secret” sulla Nato e la Ue.
Nonostante il parere contrario dei suoi uffici, il capo dei servizi segreti Krzystof Waclawek glielo avrebbe concesso. Ma a che pro, da direttore di museo, Nawrocki chiese di vedere documenti secretati?
E poi c’è il suo passato oscuro. I legami con gli hooligan del Danzica e con ambienti neonazisti. L’accusa di aver organizzato un giro di prostitute quando faceva la guardia giurata in un albergo sul Mar Baltico. Lo scandalo su un anziano cui avrebbe promesso un vitalizio se avesse sgomberato il suo appartamento, ma che mollò al suo destino dopo averlo sfrattato.
E agli anni in cui era già direttore di museo, risale un altro episodio che, se non riguardasse un uomo appena eletto capo dello Stato, sarebbe esilarante. All’epoca l’ex pugile scrisse un libro su un famoso gangster degli anni ’80 ma sotto pseudonimo: Tadeusz Batyr.
Poi si fece invitare in tv col volto coperto e disse di essersi ispirato a un certo Nawrocki, «il primo ad analizzare la storia del crimine organizzato in Polonia». Non pago, Nawrocki postò poco dopo sui suoi social una notizia. Scrisse di aver ricevuto una telefonata da un certo Batyr, autore di un libro «interessante».
Nawrocki ha già detto che resterà fedele alla Nato, ma che non accetterà mai l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica. Il politico sovranista si distingue su questo persino dal Pis. È molto critico verso Kiev, e da tempo chiede che si prenda le sue responsabilità per le stragi di polacchi perpetrate dai banderisti in Volhynia. Quel che è certo è che i rapporti con l’Ucraina si complicheranno, con il nuovo presidente polacco.