
IL PROGETTO ITALIANO SULL'UCRAINA È NATO GIÀ MORTO: CHE SENSO HA DIRE “ESTENSIONE DELLE GARANZIE DI SICUREZZA SUL MODELLO DELL’ART.5” DELLA NATO E ALLO STESSO TEMPO IMPEDIRE ALL’UCRAINA DI ENTRARE NELL’ALLEANZA ATLANTICA? SE LA NATO FUNZIONA COME SISTEMA DI SICUREZZA COLLETTIVA, È PROPRIO GRAZIE ALL’ARTICOLO 5. LA PROPOSTA DELLA MELONI È SOLO COSMETICA, A MENO CHE NON PREVEDA, COME HA DETTO FAZZOLARI, UN NUOVO TRATTATO CON I PAESI CHE "ADERISCONO VOLONTARIAMENTE". MA A QUEL PUNTO, SAREBBE UN DOPPIONE ANNACQUATO E INUTILE DEI VOLENTEROSI…
CROSETTO "L'ARTICOLO CINQUE PIÙ EFFICACE DEI VOLENTEROSI POTRÀ INTERVENIRE LA NATO"
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
emmanuel macron donald trump giorgia meloni foto lapresse
Ministro Guido Crosetto […] Torniamo all'articolo 5. Come funzionerebbe?
«È un impegno di sicurezza che si assumerebbero le nazioni. L'idea di Meloni, discussa anche ieri, è che possa essere la Nato - come alleanza difensiva – ad assicurare a un Paese esterno come l'Ucraina la sua protezione. In alternativa, potrebbero impegnarsi a farlo singole nazioni. Si sceglierà il meccanismo migliore. Di certo, con la Nato, si garantirebbe una deterrenza superiore».
Quindi lei dice: sarebbe la Nato a difendere l'Ucraina, partendo dai confini europei, senza che Kiev aderisca?
«Con ciò che prevede l'articolo 5, e cioè la difesa aerea, navale e terrestre dell'alleanza».
giorgia meloni al vertice della nato dell'aja 4
[…] E perché Putin dovrebbe accettare una sorta di Nato bis ai suoi confini?
«Perché l'Ucraina non entrerebbe nella Nato, con tutto ciò che comporta esserne membro. La Nato interverrebbe solo per difendere da un'aggressione. […]».
foto di gruppo vertice alla casa bianca con zelensky e i leader europei foto lapresse
donald trump giorgia meloni foto lapresse
giorgia meloni insegue trump e zelensky alla casa bianca foto lapresse
giorgia meloni al vertice della nato dell'aja 6
giorgia meloni al vertice della nato dell'aja 7
giorgia meloni al vertice della nato dell'aja 5
LE FACCETTE DI GIORGIA MELONI DURANTE IL VERTICE CON DONALD TRUMP