SIAMO PRONTI ALLA MORTE? SÌ, NO... FORSE - TRA LE FORZE ARMATE SCOPPIA LA POLEMICA PERCHÉ NON POTRANNO PIÙ URLARE "SÌ" ALLA FINE DELL'INNO D'ITALIA: È QUANTO DECISO DAL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (ADOTTATO SU PROPOSTA DELLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI) - LA RIMOZIONE DEL "SÌ!" FINALE, IN TEMPI IN CUI SI PARLA DI TERZA GUERRA MONDIALE, SEMBRA VOLER STEMPERARE LA PENULTIMA FRASE DEL CANTO DEGLI ITALIANI ("SIAM PRONTI ALLA MORTE"), MA DAL QUIRINALE FANNO SAPERE CHE DIETRO NON C'E' NESSUNA MOTIVAZIONE POLITICA: È SOLO L’ADEGUAMENTO, RICHIESTO DAL MONDO DELLA MUSICA E DELLE BANDE MILITARI, DELLA MODALITÀ DI ESECUZIONE DELL’INNO...
Estratto dell'articolo di Marco Lillo per "il Fatto Quotidiano"
MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 4
Non si potrà più gridare “Sì!” alla fine dell’inno d’italia. Pur “usi ad obbedir tacendo”, i militari che in queste ore si vedono arrivare l’ordine stentano a eseguire. Si tratterebbe dell’attuazione del decreto del presidente della Repubblica del 14 marzo 2025, adottato su proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2025. Poche storie: quel “Sì” gli italiani dovranno trattenerlo in petto per scelta del Colle, ma anche della leader di un partito che fa di nome “Fratelli d’italia”.
MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA
L’ordine perentorio è contenuto nel “foglio” dello SMD del 2 dicembre scorso (n. MD A0D32CCREG2025 0229430). Lo Stato Maggiore Difesa “ha disposto che in occasione di eventi e cerimonie militari di rilevanza istituzionale, ogniqualvolta venga eseguito ‘Il Canto degli italiani’ nella versione cantata non dovrà essere pronunciato il ‘sì!’ finale”. Il comando è riportato in queste ore nero su bianco su documenti militari simili a quello della GDF che pubblichiamo. Un no al ‘Sì!’ che sta provocando un certo mal di pancia sotto le divise. [...]
il canto degli italiani inno di mameli
L’ordine di tagliare il “Sì!” sta camminando tra bande e caserme con la carta intestata dello Stato Maggiore, ma la novità è vissuta come un autogol mediatico, imposto dal Colle più alto e accettato dalla Difesa. Sul sito del Quirinale, effettivamente, tra tante esecuzioni, è stata scelta quella del 1961, cantata dal tenore Mario Del Monaco. Dopo il verso in crescendo ‘siam pronti alla morte/l’italia chiamò’ segue solo musica.
[...] La rimozione del ‘Sì!’ in questo clima sembra un outing di fronte alla domanda ‘Siam pronti alla morte?’. Il Dpr copre con la musica della banda il nostro silenzio e sembra la spia di una rimozione più grande del ‘Si!’. Rimozione non solo italiana, come testimoniano le reazioni al generale francese Mandon quando dice “il nostro Paese vacilla perché non è pronto a perdere i suoi figli” o al ministro Crosetto che evoca con studiata vaghezza una ‘leva volontaria’.
In questo momento in cui si continua a parlare con leggerezza di guerra purché sia proxy, ibrida, finanziaria, tecnologica, comunque sterilizzata dalla morte, la musica sembra una risposta più coerente alla chiamata alle armi del grido militaresco ‘Sì!’.
Anche per questo, ai piani alti del ministero della Difesa, di tutto avrebbero avuto voglia che di scrivere su carta intestata la non risposta al “Siam pronti alla morte?”. Fonti quirinalizie stemperano la questione: non si tratterebbe di una scelta politica. Non ci sarebbe alla base un tentativo di correggere la postura oltranzista sulla guerra in Ucraina. Nulla di tutto ciò. Solo l’adeguamento, richiesto dal mondo della musica e delle bande militari, della modalità di esecuzione dell’inno al testo primigenio di Mameli. A esser pignoli però se si leggono gli spartiti si rischia un testacoda.
Il testo della legge giustificherebbe il taglio del ‘sì’ con il “riconoscimento del testo de ‘Il Canto degli Italiani’ di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale inno nazionale della Repubblica’”. Peccato che i due testi richiamati e pubblicati sul sito del governo sono diversi tra loro proprio sul ‘Sì!’ finale.
giorgia meloni. parata del 2 giugno 2025 foto lapresse
Non c’è nel testo autografo datato 10 novembre 1847 e intitolato Canto Nazionale, che Mameli inviò a Novaro affinché lo musicasse, conservato presso il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
Il ‘Sì!’ però compare nello spartito (pubblicato anch’esso sul sito del Governo) firmato da Novaro e conservato presso il medesimo museo. [...] Nell’edizione critica a cura di Maurizio Benedetti, pubblicata dalle Edizioni del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino nel 2019 si legge che il Sì fu aggiunto da Novaro. [...]
GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
giorgia meloni parata del 2 giugno 2025 foto lapresse
