autonomia camera roberto calderoli elly schlein

BAGARRE ALLA CAMERA, CON LE OPPOSIZIONI CHE ESPONGONO IL TRICOLORE E INTONANO L’INNO DI MAMELI CONTRO LA RIFORMA LEGHISTA – MA A MONTECITORIO NON PASSA LA MOZIONE CHE IMPONEVA DI STOPPARE L'ITER DEL DDL, DOPO CHE LA CONSULTA HA FATTO A BRANDELLI IL TESTO – CALDEROLI: “LE TRATTATIVE CON LE REGIONI SUL TRASFERIMENTO DELLE COMPETENZE VANNO AVANTI” – MA FORZA ITALIA FRENA: “SE NE RIPARLA TRA UN ANNO”. TAJANI VUOLE SABOTARE LA RIFORMA DEL CARROCCIO...

 

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/20/news/autonomia_bagarre_aula_opposizioni_tricolore_calderoli-423657398/

 

AUTONOMIA, BAGARRE IN AULA LE OPPOSIZIONI CON IL TRICOLORE. CALDEROLI: “VADO AVANTI”

Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”

 

opposizioni alla camera con il tricolore contro l autonomia

Il tricolore innalzato su tutti i loro banchi, le opposizioni che lo stringono al petto e intonano l’inno nazionale contro una maggioranza che però risponde picche e non molla la presa. Non passa la mozione di Pd, M5s, Avs, Iv e Azione. Nessuna marcia indietro sull’autonomia differenziata, avverte in aula il ministro agli Affari regionali Roberto Calderoli.

 

Nessuno stop ai tavoli e alle trattative. Come se la Corte Costituzionale non avesse mai anticipato la sua decisione. Come se non ci fosse una sentenza, in difesa della coesione della Repubblica, pronta a calare sulle ambizioni delle “repubblichette”. E alla Camera è bagarre, ancora una volta.

 

roberto calderoli - foto lapresse

La terza lite in Parlamento, in un anno, con i cori «Vergogna, vergogna», e sempre intorno allo Spacca Italia. «Game over, caro Calderoli. Se ha un problema a spiegarlo a Zaia e a Fontana, non può essere un problema del Paese», alza la voce il dem Marco Sarracino. «Vi hanno demolito i pilastri della legge e fischiettate, siete dilettanti», incalza il leader del M5s Giuseppe Conte. […]

 

La maggioranza tiene il punto: anche se c’è il dato politico che non riuscirà a depositare la sua mozione. Dietro l’apparente compattezza, la Lega è sempre più sola con la sua riforma. E il clima, tra Camera e Senato, risente non poco della doppietta per la sinistra alle Regionali.

 

elly schlein alla camera con il tricolore contro l autonomia

Lo scontro in aula sigilla la bocciatura (155 no, 124 sì e due astenuti) del testo delle opposizioni. Che imponeva di prendere atto della pronuncia della Consulta e chiedeva due stop: interrompere le intese sulle “materie non Lep” e sciogliere anche il comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (il Clep, guidato dall’ex giudice costituzionale Cassese).

 

[…]

 

Ma la destra fa scudo. Il ministro Calderoli spiega che il governo va avanti, spuntano le bandiere sui banchi delle opposizioni, si sollevano, sventolano. Alle risate dai banchi della destra, la sinistra urla: «La Corte vi ha massacrato una legge, dovreste piangere».

 

sergio mattarella roberto calderoli

Il ministro delle Autonomie spiega: «Il governo non può che esprimere parere contrario. Le richieste pervenute dalle Regioni riguardano esclusivamente le materie non-Lep». Concede solo che non aprirà altri tavoli. Poi temerariamente, Calderoli aggiunge: «Pur in attesa di conoscere la sentenza della Corte costituzionale, non posso non rilevare come quanto emerga dal comunicato abbia un impatto limitato sulle materie non-Lep e sia perfettamente coerente con il negoziato avviato».

 

D’altro canto, è la stessa linea del presidente del Veneto, che solo poche ore prima aveva rincarato la dose: annunciando il primo passo formale, con l’invio del dossier al ministero, della richiesta di ottenere la Protezione civile. «L’obiettivo è semplificare ed efficientare», scandisce Zaia.

 

Ma individuando quali funzioni (peraltro ancora prive della determinazione dei Lep), visto che l’intera materia non è trasferibile, come sentenzia la Corte? E con quali motivazioni a giustificare una pretesa migliore efficacia regionale. Soprattutto: con quali risorse e dentro quale equilibrio finanziario. Si vedrà. […]

 

E ORA SULL'AUTONOMIA FORZA ITALIA FRENA "NON PRIMA DI UN ANNO"

Estratto dell’articolo di Federico Capurso e Francesco Olivo per “La Stampa

 

MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI

Sfilano, in Parlamento, i musi lunghi di Fratelli d'Italia e della Lega. La destra è uscita ammaccata dalle Regionali in Umbria ed Emilia-Romagna e c'è una giustificata preoccupazione. Tra i banchi di Forza Italia, invece, l'umore è ottimo, nessuno si tira indietro dall'analisi del voto e, a vederli così, verrebbe quasi il dubbio che gli azzurri abbiano vinto. […]

 

 Il sorpasso sulla Lega è ormai consolidato e nel mirino finisce l'autonomia differenziata. Il segretario Antonio Tajani venerdì riunirà l'osservatorio del partito, ideato per «monitorare e vigilare» (due verbi che infastidiscono i leghisti) l'attuazione della legge, vista la pressione dei governatori del Mezzogiorno.

 

corte costituzionale 1

Il pronunciamento della Corte costituzionale, che ha affidato al Parlamento il compito di apportare modifiche alla riforma, è l'appiglio che i post berlusconiani (specie quelli del Sud) aspettavano per sabotare il progetto di Roberto Calderoli. Tutto si giocherà sui tempi.

 

La convinzione dei vertici di Forza Italia è che ormai non si arriverà alla definizione dei Lep (i livelli essenziali delle prestazioni) in tempo per le elezioni venete, previste per l'autunno 2025 o massimo ai primi mesi del '26.

 

Niente vessillo per la Lega, quindi, che al massimo potrà fare campagna elettorale, scaricando le colpe su sinistra e giudici. Calderoli, in realtà, va avanti sulle intese con le Regioni. […]

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

Ma la vera insidia la Lega ce l'ha dentro la maggioranza. Per Forza Italia, infatti, l'Autonomia che, «a questo punto, conviene portare in Aula dopo le elezioni in Veneto». Tra un anno, quindi.

 

L'obiettivo di Tajani è spostare il baricentro della coalizione al centro e lo schiaffo più sonoro viene rifilato a Matteo Salvini, già in ginocchio per l'ennesimo risultato deludente sui territori: «Ora i leghisti non avranno la forza di accelerare sull'Autonomia. Sulle materie non-Lep così come sulla revisione del testo dopo la bocciatura della Consulta, devono ascoltare le nostre idee», spiegano dal partito.

roberto calderoli - foto lapresseopposizioni alla camera con il tricolore contro l autonomia

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)