
TEATRINO PUGLIESE – ALLA FINE ANTONIO DECARO, IL CANDIDATO “RILUTTANTE” DEL CAMPO LARGO, CORRERÀ ALLA REGIONALI: “NON POTEVO GIRARE LE SPALLE ALLA MIA TERRA”. MA SUL PALCO, ACCANTO A ELLY SCHLEIN, L’EX SINDACO DI BARI AVEVA LA FACCIA DEL CONDANNATO A MORTE – DECARO HA DOVUTO INGOIARE LA PRESENZA NELLE LISTE DI AVS DELL’EX GOVERNATORE NICHI VENDOLA – MICHELE EMILIANO RESTA UN'INCOGNITA: HA ACCETTATO DI FARE UN PASSO INDIETRO E NON SARÀ CANDIDATO AL CONSIGLIO COMUNALE CON IL PD, MA ORA MASTICA AMARO PER LA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO RISPETTO A VENDOLA. PRIMA FA TRAPELARE: “SE NICHI NON È UN PROBLEMA, NON LO SONO NEMMENO IO”. POI DIFFONDE UNA MEZZA SMENTITA...
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “La Stampa”
Basta guardare la faccia di Antonio Decaro, quando, al termine di una giornata di passione in cui si dava addirittura in forse la sua presenza, compare sul lungomare di Bisceglie. Sembra quella di un condannato pronto a salire sul patibolo, non quella di chi sta per salire sul palco per annunciare la candidatura alla presidenza della Puglia.
Come poi fa, arrivando con quarantacinque minuti di ritardo insieme a Elly Schlein (ognuno con la sua macchina), per onorare l'appuntamento con la festa regionale Pd.
Aveva pensato di rinunciare, fino all'ultimo era combattuto, la segretaria ha dovuto faticare al telefono a convincerlo.
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Poi l'ex sindaco di Bari si fa forza e prende il microfono. Subito si scusa per «i pettegolezzi e i tira e molla, che non vi meritate», dice rivolto alla platea, che lo accoglie con un affetto toccante. Quindi, scioglie finalmente la riserva: «Da oggi ci sono per voi e per la Puglia, non potevo girare le spalle alla mia terra – dice con voce commossa – andiamo a vincere questa campagna elettorale». Applausi, ma senza gioia. C'è una ferita che resterà. Anche l'espressione di Francesco Boccia, capogruppo al Senato e grande mediatore della telenovela pugliese, tradisce la sofferenza.
MICHELE EMILIANO NICHI VENDOLA
Decaro parla tre minuti in tutto e non fa nessun accenno al nodo di fondo, cioè al suo veto nei confronti degli ex governatori. Perché, lo sanno tutti, non è stato sciolto del tutto. Nichi Vendola, ormai è deciso, sarà in lista con Avs e assicura di puntare al Consiglio regionale «con spirito di servizio, collaborerò con Antonio con lealtà e passione».
Michele Emiliano, invece, resta un'incognita, perché ha accettato di fare un passo indietro e non sarà candidato nelle liste del Pd, ma ora mastica amaro per la disparità di trattamento rispetto a Vendola. «Se Nichi non è un problema, non lo sono nemmeno io», il ragionamento fatto con i suoi collaboratori dal presidente uscente, che fa filtrare l'ipotesi di ripensarci, correndo magari con una lista civica a lui riconducibile, denominata "Con". Poi diffonde una mezza smentita.
«Una suggestione», commentano sotto il palco di Bisceglie i dirigenti dem pugliesi, che predicano prudenza: «Non ci risulta che "Con" possa eleggere senatori», sibilano, riferendosi al seggio parlamentare a cui aspira Emiliano nel 2027.
Schlein sfodera la sua classica espressione impermeabile, si guarda bene dall'affrontare la questione, nomina Emiliano solo per ringraziarlo di aver «creato le condizioni per portarci fino a qui, con il buon governo di questi dieci anni».
schlein decaro boccia emiliano
Ringrazia anche Decaro per «essersi messo a disposizione. Saremo al tuo fianco con tutta la coalizione progressista – assicura – andiamo a vincere compatti. Abbiamo i candidati unitari in tutte e sette le regioni». A stretto giro arrivano le dichiarazioni degli alleati.
A cominciare da Giuseppe Conte, che durante la giornata si era unito al pressing su Decaro, chiamandolo al telefono, e aveva anche avvertito i dem sulla necessità di «arrivare presto a una soluzione chiara», facendo capire che cambiare candidato sarebbe stato problematico. Ora saluta l'annuncio con soddisfazione: «Una buona notizia, dobbiamo definire un progetto di reale rinnovamento per la Puglia – dice il presidente M5s – Antonio, ci vediamo presto nella nostra terra! ». [...]
michele emiliano e antonio decaro
Pare che, nella prima telefonata del pomeriggio, quando l'accordo per la candidatura aveva preso forma, i due si fossero accordati per vedersi di persona non appena la segretaria fosse atterrata all'aeroporto di Bari. Poi l'eurodeputato non si è fatto vivo, si è temuto il peggio, dopo che le agenzie avevano battuto il nuovo avvertimento di Emiliano.
Addirittura, il dubbio che non volesse più presentarsi a Bisceglie. La leader dem lo ha aspettato ferma in auto a poca distanza dal luogo della festa, per arrivare insieme e salvare almeno le apparenze. Il via libera alla corsa da parte di Decaro supera lo stallo politico, ma non risolve tutti i problemi. E il primo a saperlo è proprio il candidato riluttante, che stasera avrebbe voluto essere ovunque tranne che sul palco con Schlein.
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ANTONIO DECARO ELLY SCHLEIN