chris wylie parla con il guardian

PUÒ MANCARE LA MORTE SOSPETTA NEL CASO CAMBRIDGE ANALYTICA? CERTO CHE NO! LA ‘GOLA PROFONDA’ CHRIS WYLIE DAVANTI ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE INGLESE HA PARLATO DEL DECESSO DEL SUO PREDECESSORE DAN MURESAN - ‘CA HA AVUTO UN IMPATTO FORSE DECISIVO SULLA BREXIT’. MA IL NUOVO AD LO SMORZA: ‘WYLIE AVEVA UN RUOLO SECONDARIO DI COLLABORATORE, DURATO MENO DI UN ANNO E CONCLUSO CON IL SUO ALLONTANAMENTO PER ALCUNE SCORRETTEZZE’

il funerale di dan muresan cambridge analytica

  1. FACEBOOK: 'GOLA PROFONDA' EVOCA MORTE SOSPETTA PREDECESSORE

 (ANSA) - La 'gola profonda' Chris Wylie, una delle fonti che ha svelato il presunto scandalo dei dati di milioni di utenti Facebook usati a scopo di propaganda politica dalla società di consulenza Cambridge Analytica (CA), mostra di temere per la sua sicurezza. Lo ha lasciato intendere oggi durante un'audizione di fronte alla commissione parlamentare britannica per la cultura e il digitale, raccontando della morte - a suo dire sospetta - avvenuta qualche tempo fa in Kenya di Dan Muresan, suo predecessore con lo stesso incarico alla CA.

 

dan muresan cambridge analytica

Per il resto Wylie ha confermato l'accusa a CA di aver influenzato il processo democratico in varie elezioni, a partire da quelle che hanno portato Donald Trump alla presidenza Usa, insistendo di aver compreso dopo mesi di lavoro l'ampiezza dell'operazione. Il ceo ad interim di CA, Alex Tayler, ha replicato a stretto giro negando ancora una volta ogni azione illegale e sostenendo che Wylie avrebbe avuto solo un ruolo secondario di collaboratore nell'azienda, durato meno d'un anno e concluso col suo allontanamento per alcune scorrettezze.

 

  1. WYLIE, IMPATTO FORSE DECISIVO SU BREXIT

chris wylie alla commissione parlamentare inglese

 (ANSA) - Chris Wylie, la 'gola profonda dello scandalo Facebook' ritiene "del tutto possibile" che il referendum sulla Brexit avrebbe potuto avere un esito diverso senza l'azione coordinata di 'microtargeting' sull'elettorato. Azione condotta a suo dire in particolare - come ha affermato oggi di fronte a una commissione parlamentare britannica - da una società legata a Cambridge Analytica (quella che risulta aver acquisito i dati di milioni di utenti di Facebook) per conto della piattaforma Tory euroscettica di 'Vote Leave'.

 

dan muresan cambridge analytica

Wylie, a tratti messo in difficoltà da alcuni deputati sulla sua storia personale di presunto 'pentito' e sulle concrete pezze d'appoggio delle sue ricostruzioni, ha comunque insistito nel dirsi certo che il 'microtargeting' abbia "giocato un ruolo assolutamente cruciale sulla Brexit". La 'gola profonda' ha aggiunto di aver incontrato il responsabile di Vote Leave, Dominic Cummings, nel nel 2015 e ha ripetuto che la piattaforma euroscettica - animata in prima fila da figure come gli attuali ministri conservatori Boris Johnson e Michael Gove - sottoscrisse una consulenza con AggregateIQ (AIQ): società canadese nata da una costola di Scl, la stessa casa madre di Cambridge Analytica, la quale avrebbe contribuito alla campagna referendaria con analisi e attività mirate di spregiudicata propaganda online. Wylie ha descritto AIQ come una società opaca, che esprime "la stessa cultura" e "lo stesso disprezzo per la legge" di CA e che avrebbe "lavorato con materiale hackerato, diffuso video di persone uccise per intimidire gli elettori, cercato di acquisire su internet dati personali di un intero Paese".

christopher wylie

 

La 'gola profonda', che personalmente s'è dipinto come "un raro esempio di euroscettico progressista dai capelli rosa", ha quindi rinnovato le accuse a Vote Leave di aver violato le regole britanniche sul tetto dei contributi elettorali: destinando a suo dire il denaro raccolto in surplus ad altre piattaforme (quelle denominate Beleave e Veterans for Britain e quella gestita dagli unionisti nordirlandesi del Dup) che in teoria avrebbero dovuto essere indipendenti, ma con cui si è detto "convinto" che vi fosse sotto banco un coordinamento delle attività attraverso "piani e obiettivi comuni".

 

  1. FACEBOOK: WYLIE EVOCA RELAZIONI CA CON COLOSSO RUSSO LUKOIL

 (ANSA) - Cambridge Analytica (CA), la società angloamericana coinvolta nello scandalo del presunto abuso dei dati di milioni di utenti di Facebook, ha avuto rapporti di consulenza con il colosso petrolifero russo Lukoil. Lo ha sottolineato oggi di fronte alla commissione parlamentare britannica per la cultura, il digitale e i media la 'gola profonda' Chris Wylie, negando peraltro di essere a conoscenza di alcun rapporto di collusione fra il numero uno di CA, Alexander Nix, o il consulente americano figlio d'espatriati sovietici Aleksandr Kogan e Mosca per interferire nelle elezioni Usa.

christopher wylie

 

"Non sto dicendo che Alexander Nix o Aleksandr Kogan o altri siano stati coinvolti in attività di collusione con la Russia per minare le elezioni americane", ha precisato Wylie dopo aver parlato dei contatti d'affari fra CA e Lukoil (a suo dire legata ai servizi segreti di Mosca dell'Fsb). "Ciò che dico è che vi è stato un rischio significativo che questa azienda potesse venire a conoscenza" della raccolta dei dati; e nel caso "sarebbe stato incredibilmente facile per loro accedervi".

 

  1. FACEBOOK: ZUCKERBERG RIFIUTA DI PRESENTARSI A PARLAMENTO GB

 (ANSA) - Mark Zuckerberg non si presenterà di fronte ai deputati britannici della commissione cultura, digitale e media per rispondere a domande sullo scandalo dei dati personali di 50 milioni di utenti di Facebook che sarebbero stati usati a scopo di propaganda politica anche in Gran Bretagna. Lo si è appreso a margine dell'audizione odierna di Christopher Wylie, la 'gola profonda' che ha fatto emergere il caso dopo aver lavorato in passato per Cambridge Analytica, la società di consulenza accusata di aver acquisito alla fine quei dati senza il consenso degli interessati.

 

chris wylie parla con il guardian

Zuckerberg era stato sollecitato a intervenire personalmente in una lettera inviata dal presidente della commissione, Damian Collins, per chiarire le "incongruenze" imputate a suoi collaboratori in precedenti audizioni. Ma il patron del colosso Usa ha declinato l'invito, come riporta SkyNews, offrendo di mandare al suo posto il chief technology officer di Facebook, Mike Schroepfer, e il chief product officer, Chris Cox.

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