PUTINATE - LO ZAR VLAD MINACCIA IL PRESIDENTE UCRAINO POROSHENKO E L’EUROPA DELL’EST: “SE VOGLIO INVADO LA POLONIA E LA ROMANIA” - MA IL CREMLINO SMENTISCE: “È UNA BUFALA” - PER KIEV MOSCA AVREBBE AMMASSATO 4MILA SOLDATI AL CONFINE

Da “ilfattoquotidiano.it

 

Vladimir Putin avrebbe minacciato l’ucraino Petro Poroshenko di essere in grado di inviare i militari in Polonia, Romania e nel Baltico. “Se volessi le truppe russe potrebbero essere in due giorni non solo a Kiev, ma anche a Riga, Vilnius, Tallinn e Varsavia o Bucarest’’, avrebbe detto per la Sueddeustche Zeitung che cita fonti diplomatiche Ue.

PutinPutin

 

Della minaccia di Putin, secondo le fonti della Sz, è stato riferito dal presidente Poroschenko al presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, venerdì scorso a Kiev. Fino ad ora, sottolinea la testata tedesca, Putin non ha rivolto minacce militari a Paesi della Nato e dell’Ue. Mentre si ricorda la telefonata in cui Putin aveva detto a Barroso di essere in grado di “conquistare Kiev in due settimane”. E’ “una bufala“, ha tagliato corto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.

 

Poroshenko ha parlato più volte al telefono con Putin, nelle scorse settimane, continua l’articolo. E il presidente dell’Ucraina avrebbe riferito delle ultime minacce verbali “per chiarire” quanto Putin “si rivolga in modo emotivo contro l’influenza dell’Ue sugli stati vicini alla Russia”.

 

putin e poroshenkoputin e poroshenko

Nei colloqui con Poroschenko, Putin lo avrebbe “messo in guardia dal fidarsi troppo dell’Europa”, invitandolo piuttosto, ”attraverso relazioni bilaterali a costituire un blocco di minoranza in grado di avere effetti sul Consiglio europeo, ed evitare decisioni negative per la Russia”. “È possibile che il capo del Cremlino conti sulla crescente resistenza alle sanzioni nel Consiglio”, conclude Sz, citando i pareri diUngheria, Cipro, Slovacchia e Bulgaria, che vanno avanti sulla strada delle sanzioni “contro voglia”.

 

Poroshenko: “Questa è una guerra anche di Usa e Ue”
“Questa guerra che questi giovani stanno combattendo oggi non è solo una guerra ucraina. E’ una guerra dell’Europa, ed è anche una guerra dell’America” per un mondo libero, ha detto Poroshenko parlando al Congresso Usa, aggiungendo che la libertà è “il nucleo” dell’esistenza dell’Ucraina. ”Vi chiedo di non lasciare l’Ucraina da sola di fronte a questaaggressione“, ha detto ancora Poroshenko.

 

vladimir putin 9vladimir putin 9

Kiev: “4.000 soldati russi al  confine”
Mosca ha ammassato circa 4.000 soldati di stanza nella Crimea del nord al “confine amministrativo” con l’Ucraina: lo afferma il portavoce militare ucraino Andrii Lisenko. “Secondo le nostre informazioni operative, praticamente tutti i reparti operativi russi dislocati nella parte settentrionale della Crimea occupata, circa 4000 uomini, sono stati ammassati al confine amministrativo con l’Ucraina, con tutti i loro mezzi e le loro munizioni”, ha dichiarato.

 

“Si sono sistemati in piccoli gruppi tattici, dal Golfo di Karkinitski alla punta diArabatski“, ha aggiunto, sostenendo inoltre che Mosca usa i droni per la ricognizione aerea nell’Ucraina sud-orientale. Nei giorni scorsi il ministro della Difesa di Mosca Serghiei Shoigu aveva preannunciato la necessità di dispiegare in Crimea un numero “adeguato” di truppe a causa dell’aggravarsi della situazione in Ucraina e dell’aumentata presenza militare straniera alla frontiera.

POROSHENKO CON JOHN KERRYPOROSHENKO CON JOHN KERRY

 

Mogherini: “Putin rispetti impegni presi a Minsk”
Putin deve “dare seguito in modo immediato e concreto” agli impegni assunti a Minsk e “ritirare i militari russi dall’est dell’Ucraina”. E’ la “pressante richiesta” espressa dal ministro degli Esteri Federica Mogherini col cancelliere austriaco Werner Faymann che nelle prossime ore parlerà al telefono con Putin. Per il ministro Mogherini dalla firma degli accordi di Minsk tra Putin e il presidente ucraino Petro Poroshenko, “alcuni passi sono stati fatti, ma la situazione è ancora fragile”.

 

G20- PUTIN, OBAMA, DILMA G20- PUTIN, OBAMA, DILMA

La titolare della Farnesina ha quindi ribadito la necessità di “insistere sulla strada del dialogo che arrivi a risultati di successo”. Dello stesso parere Faymann che, nella conferenza stampa congiunta alla Farnesina, ha sottolineato come “la soluzione debba essere politica, non militare come dicono alcuni”: bisogna cercare il dialogo e “la Russia deve ritirare il suo contingente di militari, che non hanno nulla da fare in Ucraina”. “Le sanzioni – ha aggiunto il cancelliere – fanno parte di misure politiche, che sono la tessera di un grande mosaico”.

 

Putin: “Sanzioni Usa e Ue violano le regole della Wto”
Imponendo restrizioni economiche alla Russia i Paesi occidentali hanno dimostrato di ignorare le norme base dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) e di respingere il principio di libera e leale concorrenza.

mogherini_mogherini_

 

Lo ha detto il presidente russo, secondo quanto riporta Ria Novosti. “Le restrizioni imposte alla Russia non sono nient’altro che il rifiuto dei principi base del Wto. Il principio della parità di accesso di tutti gli Stati ai mercati dei beni e dei servizi è stato violato, mentre il regime commerciale preferenziale e il principio della libera e leale concorrenza sono stati ignorati”, ha detto.

 

PUTIN BARROSO E VAN ROMPUY PUTIN BARROSO E VAN ROMPUY

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…