LA LEGA E’ MORTA - IL CARROCCIO PERDE SETTE BALLOTTAGGI SU SETTE: PERSINO LA ROCCAFORTE MONZA (QUELLA DEI MINISTERI PADANI) LI HA TRADITI - PRIMA DELLE AMMINISTRATIVE, MARONI AVEVA FATTO I CONTI SENZA L’OSTE: “POTREMMO NON ANDARE PIÙ IN PARLAMENTO RESTANDO FORZA TERRITORIALE” - MADDECHÉ! CON QUESTI NUMERI LA LEGA SPARISCE PURE DAI CONSIGLI COMUNALI - RINVIATO IL RADUNO DI PONTIDA CAUSA MALUMORI INTERNI…

Sara Nicoli per "il Fatto Quotidiano"

Un botto. Anzi, un cappotto. Al contrario, però. Se già il primo turno era stato una brutta batosta, dopo il ballottaggio la sconfitta della Lega assume i contorni di una disfatta senza precedenti nei 25 anni di vita del partito. Ha perso i ballottaggi in tutti i Comuni del nord in cui correva: sette sconfitte su sette.

L'ironia si è fatta graffiante sul web: "Qualcuno spieghi al Trota che non è un pareggio...". Persino Monza, quella capitale dei ministeri fantasma del nord, è caduta in modo vergognoso, con Marco Mariani, il leghista di turno, che non è riuscito ad arrivare neppure al ballottaggio: per lui solo un 11% rispetto al candidato del centrodestra, Andrea Mandelli, assestato comunque su un buon 36,61%. Alla fine, ha vinto un uomo del Pd, Roberto Scanagatti.

E il cerchio, per niente magico, si è chiuso. Certo, ora Roberto Maroni, candidato unico alla segreteria (su cui però potrebbe pesare un'elezione per acclamazione al congresso di fine giugno) dice di essere pronto a "dare il massimo per far tornare la Lega protagonista" come negli antichi fasti, dopo che è stato pagato questo "prezzo altissimo" per via degli scandali e degli ultimi avvisi di garanzia. Quello di Bossi, poi, ha pesato come un macigno.

"La sconfitta ai ballottaggi è pesante e dolorosa - ha detto Maroni uscendo ieri da via Bellerio dove ha atteso accanto a Bossi il verdetto delle urne - paghette e lauree hanno fatto giustamente arrabbiare gli elettori". Ora la bufera "è passata, è finita la traversata del deserto, adesso possiamo e dobbiamo ripartire con più forza di prima".

Di forza il "barbaro sognante" Maroni ne avrà bisogno. Il panorama che gli hanno squadernato ieri pomeriggio con i dati elettorali avrebbe fatto tremare i polsi anche ad un barbaro vero e per niente sognante . In Lombardia, sconfitta netta a Senago (Milano), dove Riccardo Pase si è fermato al 38,87% lasciando il Comune a Lucio Fois, candidato del centrosinistra; a Cantù (Como) si avvia a vincere la lista civica capita-nata da Claudio Bizzozzero, con il 54% circa dei voti, contro il padano Nicola Molteni.

Sconfitta amara, quasi una beffa, per un solo voto, a Meda (Monza) per il sindaco uscente Giorgio Taveggia. E poi Tradate (Varese), dove il leghista Gianfranco Crosta ha raccolto il 47,40% delle preferenze cedendo il passo a Laura Fiorina Cavalotti, candidata del centrosinistra e nuovo primo cittadino con il 52,59% dei voti; completa il quadro della Lombardia Palazzolo sull'Oglio, nel bresciano, con il leghista Alessandro Sala (47,51%) sconfitto ancora una volta dal centrosinistra.

Il quadro non è stato migliore nei due Comuni veneti al ballottaggio: a Thiene (Vicenza) ha trionfato Giovanni Battista Cesarotto, sostenuto da alcune liste civiche e dal Pd, mentre Maria Rita Busetti della Lega ha chiuso al 40,49%. A San Giovanni Lupatoto (Verona) alla fine ha vinto Federico Valentini del centrosinistra con il 51,15% sul candidato leghista Fabrizio Zerman: la chiusura di un cerchio senza appello: "Dobbiamo essere ancora interpreti della questione settentrionale che aspetta anche tante risposte" .

E a parte un "sincero grazie", lanciato da Matteo Salvini a chi è andato comunque a votare "nonostante tutto", adesso sembra sia venuto il momento per la Lega di "far tesoro degli errori commessi, ma senza cambiare nome né simbolo. Una Lega che riprende a lavorare molto di più al Nord e nei comuni. Nonostante tutti i casini abbiamo portato a casa 30 sindaci". Ma la guerra interna alla Lega appare ora più feroce che mai.

Il capo Bossi sembra essersi messo all'opposizione interna, in disparte, pronto a fare le pulci al nuovo corso del partito. Perché i cerchisti, negli ultimi giorni, hanno acquisito nuovo slancio mentre i maroniani puntano il dito proprio contro di loro quali responsabili della sconfitta. La guerra, quindi, corre sotto traccia e anche per questo è stato deciso di rinviare il tradizionale raduno di Pontida .A fine giugno si giocherà la battaglia finale per la conquista della Lega. Maroni appare in pole, malgrado i tentennamenti di Bossi; i veneti, intanto, sono alla finestra. Da loro dipenderà il nuovo corso.

 

ROBERTO MARONI CON LA SCOPA PADANA UMBERTO BOSSI IN LACRIME CON ROBERTO MARONI SUL PALCO DI BERGAMO Umberto BossiMatteo SalviniBAGNO DI FOLLA A PONTIDA

Ultimi Dagoreport

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…

beatrice venezi

DAGOREPORT: VENEZI, IL "MOSTRO" DELLA LAGUNA – COME USCIRANNO IL MINISTRO "GIULI-VO" E IL SOVRINTENDENTE COLABIANCHI DAL VICOLO CIECO IN CUI SONO FINITI CON L’INSOSTENIBILE NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”? – IL “DO DI STOMACO” DEGLI ORCHESTRALI DEL TEATRO LA FENICE HA RICEVUTO LA SOLIDARIETÀ DEI PIÙ IMPORTANTI TEATRI LIRICI, DA LA SCALA DI MILANO AL SAN CARLO DI NAPOLI: CHE FARE? – CHISSÀ SE BASTERÀ LA MOSSA ALL’ITALIANA DI “COMPRARSI” LE ROTTURE DI COJONI COL VIL DENARO, AUMENTANDO LO STIPENDIO DEGLI ORCHESTRALI? – L’ARMATA BRANCA-MELONI DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON IL FRONTE COMPATTO DEL MONDO SINDACALE LIRICO, MA ANCHE CON I 48MILA VENEZIANI RIMASTI A SOPRAVVIVERE NELLA CITTÀ PIÙ FATALE DEL MONDO. ABITUATI AD ALTI LIVELLI DI DIREZIONE D’ORCHESTRA, DA ABBADO A CHUNG, I LAGUNARI SONO SCESI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LO SBARCO DELL’”ABUSIVA” VENEZI (I LAVORATORI DELLA FENICE HANNO ORGANIZZATO UN VOLANTINAGGIO CONTRO LA BIONDA VIOLINISTA)E GIULI E COLABIANCHI FAREBBERO BENE A RICORDARSI CHE I “VENESIAN” SONO POCHI MA IRRIDUCIBILI: I PRINCIPI NON SI COMPRANO. COME SI È VISTO NELLA LORO VITTORIOSA GUERRA CONTRO IL PASSAGGIO DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA NEL CUORE DELLA CITTÀ…- VIDEO

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - LA SCONFITTA MARCHIGIANA SE LA SONO CERCATA I PARTITI DEL CENTROSINISTRA – GRAN PARTE DEL 50% DEGLI ASTENUTI SONO I DELUSI DEI VARI E AVARIATI SCHLEIN, CONTE, FRATOIANNI, RENZI - NON PERVENUTI ANCHE GLI EFFETTI NELLE URNE DELLA PROSSIMA NASCITA DELLA COSIDDETTA “TENDA” CENTRISTA E RIFORMISTA - IL RISULTATO DELLE MARCHE, SE GALVANIZZERÀ I SOGNI DI GLORIA DEI FRATELLINI DELLA MELONI, POTREBBE COMPORTARE IL RISCHIO DI UN’EROSIONE DI VOTI NELLE REGIONI APPANNAGGIO DEL CENTRO-SINISTRA (SOPRATTUTTO LA CAMPANIA, DOVE PERDURA LO SCAZZO CON DE LUCA) - LE MARCHE SONO L’ENNESIMA PROVA CHE L’APPEAL DELLA SIGNORINA ELLY NON FUNZIONA: LE CAPACITÀ RETORICHE E MEDIATICHE DELLA DUCETTA SE LA MANGIANO CON UN SOL BOCCONE - DOPO LE REGIONALI, CERCASI QUALCUNO DEL PD CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP DI BUCARE IL VIDEO CON UNA ORATORIA POPOLARE E TRASCINANTE...

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…