sergio mattarella pietrangelo buttafuoco giorgia meloni

QUANDO BUTTAFUOCO DICEVA CHE MATTARELLA ISTIGAVA ALLA GUERRA CIVILE: ERA IL 2015 E IN UN’INTERVISTA A “ITALIA OGGI” IL FUTURO PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA SBRACÒ CONTRO IL CAPO DELLO STATO, REO DI RELEGARE ALCUNI ITALIANI (QUELLI DI DESTRA) "NELLE FOGNE" – “MICROMEGA”: “ORA GIORGIA MELONI, NONOSTANTE IN PASSATO NE AVESSE TENUTO LE DISTANZE, PREMIA QUESTO MUEZZIN IN CAMICIA BRUNA CHE HA ACCUMULATO NEL SUO CURRICULUM BOMBE AD OROLOGERIA ALTAMENTE RISCHIOSE PER L’ATTUALE LINEA DI ACCREDITAMENTO CENTRISTA..."

Estratto dell'articolo di Pierfranco Pellizzetti per https://www.micromega.net/

 

PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA BIENNALE DI VENEZIA - MEME BY EDOARDO BARALDI

Il nuovo presidente della Fondazione La Biennale di Venezia in quota meloniana è Pietrangelo Buttafuoco. Nome d’arte Giafar in onore dell’emiro Ja’fur al-Kalbi, che governò la Sicilia tra il 983 e il 985; ma anche quale attestazione indiretta e senza pagare dazio […] per la sua conversione all’Islam nel 2015.

 

Un nipote d’arte (suo zio Antonino Giuseppe […] fu deputato del Movimento Sociale per cinque legislature) che incontravo nelle ospitate al talk show Agorà, quando ancora mi invitavano.

 

pietrangelo buttafuoco foto di bacco (3)

Seppure con una certa attenzione lookologica, tipica di questi ragazzotti provenienti dal profondo Sud alla conquista di un posto al sole nella Capitale e i suoi santuari cultural-comunicativi: [...] Buttafuoco come ospite destrorso per dibattiti con pretesa di pluralismo oltre l’arco costituzionale, esibiva giacche di fustagno da personaggio del Gattopardo. Non saprei se per atteggiarsi a Principe di Salina in vacanza a Donnafugata o al suo guardiacaccia.

 

GIORGIA MELONI PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Soprattutto ciò che colpiva era la sua permanente attenzione, tra l’ambiguo e il mimetico, a non lasciarsi prendere le misure di inveterato reazionario con una passionaccia per i nazisti, protagonisti dei suoi romanzi; tipo Herman Göring o Pio Filippini-Ronconi, arruolato dal 1943 nella malfamata legione delle SS italiane.

 

Prudenza di chi gioca tra le linee. Ma talvolta il piede slitta dal freno e la vera natura salta fuori, come quando il sognatore in attesa del “Reich del futuro” partecipa alla festa di Casa Pound 2012 e, non rendendosi conto di essere registrato, parla a ruota libera. Per cui Oriana Fallaci diventa l’odiata giornalista fiorentina da jet-set, massima espressione di un “orrendo occidentalismo della Destra globale, repubblicana, americana. Quintessenza della schifezza”.

 

Fogli consanguinei di Pietrangelo Buttafuoco - pubblicato da Aristocrazia Ariana

Oppure quando – intervistato da Italia Oggi il 26 febbraio 2015 – non gli riesce di tenere a freno la lingua e sbraga con parole irrituali sul presidente neoeletto: “Sergio Mattarella ha voluto radicare l’avvio del suo settennato con un discorso che ancora oggi è fondato sulla guerra civile. È ancora l’armamentario ideologico e ancora la mancata pacificazione, è ancora la distinzione tra italiani di serie A e di serie B, relegando questi ultimi nelle fogne”.

 

Poi prosegue nella smarronata dichiarando che Tangentopoli è stata una punizione americana di Bettino Craxi per i fatti di Sigonella. Testa-coda argomentative con improvvise emersioni di narcisismo, come quando reinterpreta a proprio uso e consumo Friedrich Nietzsche e il suo superuomo “bestia bionda” ibridandolo in una paradossale chiave autobiografica […]: il “biondo superuomo nordico speziato di orientalismo”, errante tra la Foresta Nera e la tenda del Gran Muftì di Gerusalemme.

 

Ora Giorgia Meloni, nonostante in passato ne avesse tenuto le distanze (nel 2015 bloccò la sua candidatura a governatore della Sicilia patrocinata dalla Lega), premia questo muezzin in camicia bruna con la tanto ambita ascesa alla poltrona nel salotto buono.

sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare

 

[…] Questo perché il progetto egemonico di Meloni stenta a trovare figure minimamente credibili da piazzare negli organigrammi del suo spoil-system: dopo Alessandro Giuli presidente del MAXXI alla cultura, Pino Insegno e i suoi tarocchi per pochi intimi allo spettacolo, le risorse scarseggino e si deve fare ricorso a un Giafar che ha accumulato nel suo curriculum bombe ad orologeria altamente rischiose per l’attuale linea di accreditamento centrista; faticosamente costruita da Giorgia Meloni nel suo costante tappetarsi ai piedi di Biden: anti-americanismo, anti-occidentalismo, anti-sionismo.

 

PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Perfetto armamentario di chi rimpiange il Manifesto di Verona e la Carta del Lavoro della Repubblica di Salò; per chi sogna “un’Italia sociale e nazionale, mazziniana, corridoniana, futurista, dannunziana, gentiliana, pavoliniana e mussoliniana”. Non certo il fiore all’occhiello per una ragazza della Garbatella che tenta disperatamente di rifarsi una verginità politica.

 

Arrivando all’estrema piaggeria nella subalternità agli USA di astenersi sulla risoluzione ONU per una tregua umanitaria a Gaza, con argomentazioni imbarazzate/imbarazzanti. Mentre inizia a percepire che forse la sua luna di miele con l’elettorato sta giungendo al termine.

sergio mattarella e giorgia meloni alla scuola nazionale dell amministrazione 2

PIETRANGELO BUTTAFUOCO - FONDAZIONE LEONARDOpietrangelo buttafuoco foto di bacco (4)beatrice venezi pietrangelo buttafuoco pietrangelo buttafuoco foto di baccopietrangelo buttafuoco matteo renzi foto di bacco

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO