matteo salvini selfie con jordan bardella e marine le pen alla festa della vittoria a mormant-sur-vernisson patrioti

QUANTO SI DIVERTE IL “PATRIOTA” SALVINI A IMBARAZZARE GIORGIA MELONI – DAL PALCO DELLA PONTIDA FRANCESE DI MORMANT-SUR-VERNISSON, IL LEADER LEGHISTA TUONA: “DOBBIAMO RIBALTARE UN’UE CHE CI VORREBBE INDEBITATI, PRECARI, COLONIZZATI E IMPAURITI, DOMINATA DA BUROCRATI E BANCHIERI” – LA SPARATA SULLA “MINACCIA CHE NON ARRIVA DAI CARRI ARMATI SOVIETICI MA DAI MIGRANTI” E LA RIVENDICAZIONE DI ESSERE IL PIÙ TRUMPIANO DEL REAME: “NOI STIAMO CON TRUMP IN USA, CON BOLSONARO IN BRASILE, CON MARINE LE PEN IN FRANCIA…”

 

 

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

matteo salvini al raduno dei patrioti a mormant sur vernisson

Ai referendum Matteo Salvini ha preferito una giornata in un contesto bucolico, su un pratone di Mormant-sur-Vernisson, un piccolo paese a sud di Parigi con più mucche al pascolo che abitanti, per una sorta di Pontida d’Oltralpe, in compagnia di Marine Le Pen, Viktor Orbán, Santiago Abascal e gli altri leader del gruppo europeo dei Patrioti.

 

Poco interessato ai quesiti referendari, salvo quello sulla cittadinanza (per la cui bocciatura si dice felice perché «non è un regalo, anzi servono norme più severe»), il leader della Lega porta il suo contributo, con toni forti e su taluni punti in dissenso rispetto alla linea del governo di cui fa parte, alla Fête de la Victoire organizzata per celebrare il 31,4% ottenuto dai sovranisti francesi alle Europee del 9 giugno di un anno fa.

 

matteo salvini al raduno dei patrioti a mormant sur vernisson

Nel mirino c’è l’Europa. «Abbiamo il dovere di lottare con tutte le armi che la democrazia ci concede per ribaltare un’Unione europea che ci vorrebbe indebitati, precari, colonizzati e impauriti — spiega Salvini dal palco alternando frasi in italiano e altre in un francese un po’ faticoso —. Un’Unione europea dominata da burocrati e banchieri e da chi non può e non vuole contrastare il traffico di esseri umani di droga e di armi».

 

E qui il vicepremier piazza una frase che a Roma, lato Palazzo Chigi, potrebbe non essere apprezzata: «Per i nostri figli la minaccia non arriva da Est, non arriva da improbabili carri armati sovietici, ma da Sud: è l’invasione di clandestini, in prevalenza islamici, finanziata e organizzata nel silenzio di Bruxelles».

 

festa della vittoria a mormant sur vernisson, raduno dei patrioti

Parole che fanno pendant con quelle della padrona di casa, Marine Le Pen: «L’Unione europea è un impero mercantile, wokista, ultraliberale, e proprio perché è nella sua natura, è un impero contro le nostre nazioni». E il leader leghista di rimando: «Per colpa di questa Unione europea che ha tradito le proprie radici stanno tornando l’antisemitismo, la rabbia, il fanatismo islamico e la caccia all’ebreo che speravamo fosse morta coi nazisti nel secolo scorso».

 

Sventolano le bandierine tricolori francesi sul pratone affollato di circa 6 mila attivisti del Rassemblement national convocati per l’occasione (e qualcuno mostra più interesse per il barbecue che per i discorsi dei leader). Salvini, chiamando l’applauso al grido «Ma-ri-ne, Ma-ri-ne», li infiamma con gli affondi contro Bruxelles: «Nessun debito europeo per comprare altre armi come dice Macron. Nessun fantomatico esercito europeo per fomentare altre guerre. Ogni sforzo va indirizzato per la pace e per la fine dei conflitti. Nuove minacce e nuove sanzioni allontanano la fine delle guerre».

 

matteo salvini festa della vittoria mormant sur vernisson

L’appuntamento nelle campagne di Parigi ha anche lo scopo di eleggere Le Pen presidente onoraria dei Patrioti (all’incoronazione provvede Santiago Abascal, segretario di Vox), una sorta di passaggio di testimone con l’astro nascente Jordan Bardella, possibile candidato alle Presidenziali francesi nel 2027 se la condanna in primo grado nei confronti della leader sarà confermata.

 

E non è un caso, perché per il gruppo sovranista le elezioni di Parigi hanno un valore rilevante. Tocca ancora a Salvini rimarcarlo: «Noi stiamo con Trump in Usa, con Bolsonaro in Brasile, con Marine Le Pen in Francia».

 

marine le pen e jordan bardella festa della vittoria a mormant sur vernisson

[…] «Siamo la terza forza nel Parlamento europeo, dobbiamo e possiamo lavorare per diventare la prima forza e riprendere in mano il destino nostro e il futuro dell’Europa. Dovremo costringere gli amici del Partito popolare europeo a scegliere una volta per tutte tra i vecchi accordi con le sinistre e un futuro fondato sul lavoro e sulla speranza da costruire con i Patrioti e i Conservatori».

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