giorgia meloni giancarlo giorgetti

E ANCHE QUESTA MANOVRA DA CINEPANETTONE È STATA APPROVATA! – VIA LIBERA DEFINITIVO DELL'AULA DELLA CAMERA ALLA LEGGE DI BILANCIO DA 28 MILIARDI. I SÌ SONO STATI 200, I NO 112 E 3 ASTENUTI – IL DEFICIT È IN CRESCITA, METÀ DELLE RISORSE SONO STATE IMPIEGATE SULLE BUSTE PAGA (MA SOLO PER UN ANNO). SALVATE IN EXTREMIS LE PENSIONI DEI MEDICI – TUTTE LE ULTIME MODIFICHE

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

1 – VIA LIBERA DELLA CAMERA ALLA MANOVRA CON 200 SÌ, È LEGGE

(ANSA) - Via libera dell'Aula della Camera alla legge di Bilancio. La manovra è legge. I sì sono stati 200, i no 112 e 3 astenuti.

 

2 – LA MANOVRA PER IL 2024, DAL CUNEO AL PONTE SULLO STRETTO: LE PRINCIPALI MISURE

Estratto dell’articolo di www.repubblica.it

 

Una Manovra in deficit, “improntata a un’ottica di breve periodo” (copyright dell’Ufficio parlamentare di bilancio) che punta le risorse a disposizione sulla conferma (ma solo per un anno) del taglio al cuneo fiscale e per il primo modulo della riforma Irpef, con il taglio a tre aliquote.

 

MERRY CHRISTMES - MEME BY EMILIANO CARLI

Una Manovra che, nelle valutazioni di Bankitalia e presa insieme al decreto anticipi e ai dlgs di riforma fiscale, porta misure espansive per 7 miliardi nel 2023, 34,7 nel 2024, 20,9 nel 2025 e 17,8 nel 2026. Le coperture sono per 3,9 miliardi quest’anno, 19 il prossimo, 16,3 e 21,6 miliardi nel 2025 e 2026. Ne viene un aumento dell’indebitamento di 3,2 miliardi nel 2023 e 15,7 nel 2024, rispetto al quadro a legislazione invariata.

 

Cuneo e Irpef

Il grosso delle risorse, metà di quelle previste sul 2024, va sulla decontribuzione. Si conferma il taglio al cuneo fiscale (che grava sui lavoratori con un’aliquota di 9,19 punti) di 7 punti per le retribuzioni annue fino a 25mila euro, di 6 per la fascia successiva fino ad azzerarsi a quota 35mila euro.

 

Al netto del maggior gettito Irpef, l’onere per lo Stato è di 10,8 miliardi. I beneficiari sono circa 14 milioni, con un vantaggio medio di 777 euro annui, ma il salto secco a quota 35mila euro comporta che 1 solo euro di reddito in più ne fa perdere 150.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

A ciò si affianca la riforma Irpef, il cui decreto attuativo è stato approvato dal cdm di giovedì 28 dicembre, costo 4,3 miliardi. La no-tax area sale per tutti a 8.500 euro, ma si salva il trattamento integrativo da 100 euro. […]

 

Famiglie

Sul fronte delle politiche per la famiglia la Manovra interviene in sostegno delle madri con più di un figlio assicurando – in via temporanea - una decontribuzione fino a un massimo di 3000 euro. La misura è valida per il triennio 2024-2026 per le madri con tre o più figli (di cui almeno uno minorenne) e invece solo per il prossimo anno le madri con due o più figli, di cui almeno uno di età inferiore ai 10 anni. Il beneficio si applica a tutte le lavoratrici contratto a tempo indeterminato, senza limiti di reddito, ma con l’esclusione del lavoro domestico.

 

Cresce poi il contributo per gli asili nido, che aumenta di 600 euro per le famiglie fino a 25 mila euro di Isee e di 1100 euro per le famiglie con Isee compreso tra 25 mila e 40 mila euro, portandolo quindi a 3600 euro per tutti i nuclei fino a 40 mila euro di Isee. […]

 

GIANCARLO GIORGETTI - FOTOMONTAGGIO DEL FATTO QUOTIDIANO

Pensioni

Non si smantella la Fornero, anzi. Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) viene limitata con il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno e il suo taglio – da cinque a quattro volte il minimo – finché non si raggiungono i 67 anni. Economie anche dall’allungamento delle finestre che intercorrono tra la maturazione dei requisiti e il pagamento degli assegni. Per i giovani, contributivi puri, l’anticipata si può raggiungere solo se l’assegno arriva a 3 volte il minimo (da 2,8) con meccanismi di riduzione per le donne con figli. Anche qui arriva una finestra di 3 mesi e un tetto (cinque volte il trattamento minimo). Salgono i requisiti anagrafici per Ape (63 anni e 5 mesi) e Opzione donna (61 anni). […]

 

Discussissimo l’articolo 33, che taglia le pensioni di 732mila lavoratori pubblici in vent’anni: medici, enti locali, insegnanti e ufficiali giudiziari. In extremis, col maxiemendamento del governo, si fa una mezza retromarcia. Dal taglio si salvano tutti coloro che maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata entro il 31 dicembre di quest’anno. […]

 

Imprese

MATTEO SALVINI E IL PONTE SULLO STRETTO - MEME

La Legge di Bilancio introduce un maxi sconto fiscale per le imprese in caso di nuove assunzioni. Alle aziende viene data la possibilità di incrementare del 20%, o del 30%, in caso di lavoratori di categorie svantaggiate come under 30 o ex percettori di Reddito di cittadinanza, la deduzione per il costo del lavoro. La Manovra abolisce poi l’Ace, un contributo fiscale nato per incoraggiare il rafforzamento patrimoniale delle imprese, ma vengono introdotti incentivi agli investimenti produttivi per le aziende del Mezzogiorno.

 

Sanità

La Manovra incrementa i fondi destinati alla sanità per 3 miliardi nel 2024, 4 miliardi nel 2025 e 4,2 miliardi nel 2026. Le risorse vengono destinate. La quota più consistente viene destinata al rinnovo dei contratti, con un aumento degli stipendi del 5,78%. Poi, 280 milioni vengono messi a disposizione per il taglio delle liste di attesa (520 soltanto per il 2024) mentre dal 2025 vengono stanziati 250 milioni di euro, destinati a salire a 350 milioni nel 2026, per il potenziamento dell’assistenza territoriale, con la previsione anche di nuove assunzioni.

 

Le ultime modifiche, dal Ponte agli affitti brevi

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - PONTE SULLO STRETTO E LEGGE FORNERO - VIGNETTA BY OSHO

Salvini chiede e ottiene 11,6 miliardi per finanziare la costruzione del Ponte sullo Stretto. Ma il conto non sarà più tutto a carico dello Stato, come prevedeva la formulazione iniziale della norma approvata dal Consiglio dei ministri. Tra il 2024 e il 2032, dal bilancio pubblico saranno prelevati 9,3 miliardi. Il resto delle risorse, 2,3 miliardi, saranno a carico del Fondo di sviluppo e coesione: 718 milioni arriveranno dai ministeri, 1,6 miliardi invece da Calabria e Sicilia. Sale, dal 21% al 26%, l’aliquota della cedolare secca per gli immobili messi in affitto per brevi periodi (meno di un mese). Si salva solo il primo immobile: in questo caso, l’aliquota resta al 21%. Un’esenzione che è anche una vittoria politica di Forza Italia.

 

Nel pacchetto casa rispunta l’Imu. Più tempo a 211 piccoli Comuni per fissare le aliquote: solo per il 2023, le delibere saranno ritenute valide se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre. Il termine per la pubblicazione è spostato al 15 gennaio 2024. Per i cittadini c’è il rischio di pagare di fatto una terza rata dell’Imu se la differenza, rispetto alle vecchie aliquote, sarà positiva.

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

Si allarga, poi, il perimetro dei soggetti che hanno priorità nell’accesso al credito per l’erogazione dei mutui per l’acquisto della prima casa. La corsia preferenziale per beneficiare della garanzia dello Stato includerà anche le famiglie con tre o più figli (under 21) e con un Isee compreso fino a 50 mila euro. La garanzia sarà crescente, in base al numero di figli: 80% della quota capitale con tre, 85% con quattro e 90% con cinque figli.

giorgia meloni antonio tajani FASCIO TUTTO IO - VIGNETTA BY MACONDO

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