elon musk - giorgia meloni - meme by edoardo baraldi

"QUESTI GIUDICI DEVONO ANDARSENE" - IL "CONSIGLIORE" DI TRUMP E AMICO DELLA MELONI, ELON MUSK, SI INVENTA UN'INGERENZA POLITICA DI ALTO LIVELLO E, DAGLI STATES, SI PERMETTE DI CONTESTARE LA DECISIONE DEI GIUDICI ITALIANI IN MERITO ALLA LIBERAZIONE DEI SETTE MIGRANTI DETENUTI ILLEGALMENTE NEL CENTRO DI GJADER, IN ALBANIA (CHE CAZZO NE SA MUSK DEL CASO ALBANIA?) - LA RISPOSTA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI: "MUSK RISPETTI LA MAGISTRATURA E LA GIURISDIZIONE"

 

ANM, MUSK RISPETTI LA MAGISTRATURA E LA GIURISDIZIONE
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - "L'auspicio è che ci sia maggior rispetto istituzionale per la magistratura e per la giurisdizione. L'invito e l'auspicio è che si recuperi maggior equilibrio anche nella comunicazione". Così il segretario generale dell'Anm Salvatore Casciaro a RaiNews risponde a una domanda sugli attacchi di Elon Musk alla magistratura italiana.

 

MUSK SU CASO MIGRANTI, QUESTI GIUDICI DEVONO ANDARSENE

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - "Questi giudici devono andarsene" (These judges need to go). Così Elon Musk su X commenta un post di un utente che riporta la notizia della sospensione della convalida del trattenimento per sette migranti decisa dalla sezione immigrazione del Tribunale di Roma che si è anche rimesso alla Corte Ue.

 

NUOVO STOP DEI GIUDICI AI MIGRANTI IN ALBANIA SALVINI: SENTENZA POLITICA

Estratto dell'articolo di Irene Famà per "La Stampa"

 

Nuovo stop all'operazione Albania. I sette migranti egiziani e bengalesi trattenuti nel Cpr a Gjader tornano liberi. I giudici di Roma sospendono il giudizio sul trattenimento e si rivolgono alla Corte di giustizia europea. Pongono quattro quesiti, ad iniziare da un interrogativo chiave legato ai confini di contrasto tra una legge nazionale e una norma comunitaria. La questione, posta in una cinquantina di pagine, è puramente giuridica.

 

GIORGIA MELONI ELON MUSK MAYE MUSK

La maggioranza insorge: «Giudici eversivi», «una sentenza politica contro gli italiani», una «Capitol Hill al contrario». E il Viminale è pronto a costituirsi davanti alla Corte Ue per sostenere le proprie ragioni. Il provvedimento dell'ottava sezione del tribunale civile capitolino parla di «dubbi di compatibilità» tra la norma italiana e quella comunitaria. E centrale è il concetto di "Paese sicuro". Per i giudici, in sintesi, «i criteri sono stabiliti dal diritto dell'Unione europea». E «un Paese terzo», per essere considerato tale, dev'essere sicuro per tutti.

 

giorgia meloni - elon musk

«L'applicazione di una procedura accelerata appare incompatibile con l'esistenza di persecuzione, discriminazione e maltrattamento di alcune categorie di persone». Per valutare ogni singola posizione, insomma, ci vuole tempo. E soprattutto criteri ben definiti. «Ferme le prerogative del legislatore nazionale, il giudice ha il dovere di verificare sempre e in concreto – come in qualunque altro settore dell'ordinamento – la corretta applicazione del diritto dell'Unione, che, notoriamente, prevale sulla legge nazionale ove con esso incompatibile, come previsto anche dalla Costituzione italiana».

 

cpr albania

Per comprendere la faccenda, su cui si sta consumando un durissimo scontro tra politica e magistratura, bisogna partire dall'accordo che ha portato alla costruzione del primo centro di detenzione per migranti italiano in terra straniera. E dalle precedenti sentenze. Il 18 ottobre, basandosi proprio su una sentenza della Corte di giustizia europea, la sezione immigrazione del tribunale di Roma non convalida il trattenimento di dodici migranti. Il Viminale presenta ricorso e a dicembre si pronuncerà la Cassazione. A vedere naufragare l'operazione Albania, il Governo non ci sta.

 

E il 23 ottobre aggiorna la lista degli Stati di provenienza dei migranti ritenuti "sicuri". Un decreto approvato in fretta e furia che però non ha sortito gli effetti sperati. Dalla magistratura arriva una raffica di stop. I giudici di Bologna e quelli di Catania si rivolgono alla Corte di giustizia europea. E ora anche quelli di Roma.

GIORGIA MELONI ELON MUSK

 

Il Governo italiano «ha emanato un provvedimento legislativo d'urgenza» che ha limitato le condizioni «per l'inserimento di uno Stato nell'elenco dei Paesi sicuri, ma ha lasciato intatta la possibilità di escludere categorie di persone». La norma europea è differente. Ecco che si crea una situazione «di grave incertezza applicativa», che comporta «conseguenze non solo per l'Italia, ma potenzialmente anche per altri Stati membri». [...]

 

Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri tuona: «La magistratura ha deciso, in buona parte, di sostituirsi al potere del Parlamento e del Governo. E questa è una scelta eversiva». E ancora. «Qui siamo una Capitol Hill al contrario. La Capitol Hill la stanno facendo i magistrati». Anche il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani va all'attacco, seppur con toni più pacati: «Ci sono alcuni magistrati che stanno cercando di imporre la loro linea politica al governo. Questo non è accettabile». [...]

matteo salvini elon musk

ELON MUSK E GIORGIA MELONI - ATLANTIC COUNCIL CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA donald trump - elon muskelon musk donald trump elon muak al comizio di trump a butler pennsylvaniaCENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

matteo salvini trumptrumpeete meme by rolli il giornalone la stampa

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."