NOMINE FEROCI - RENZI SCEGLIE L’AMBASCIATORE DALEMONE NELLI FEROCI COME SOSTITUTO DI TAJANI: SARA’ COMMISSARIO A BRUXELLES, MA SOLO PER I PROSSIMI 4 MESI - RESTA APERTA LA QUESTIONE PESC: IN POLE SEMPRE LA MOGHERINI

Marco Galluzzo per “Il Corriere della Sera

 

Lucio Caracciolo Ferdinando Nelli Feroci Eugenio Occorsio Enrico Letta Lucio Caracciolo Ferdinando Nelli Feroci Eugenio Occorsio Enrico Letta

Per i prossimi quattro mesi, sino all’insediamento della nuova Commissione europea, al posto di Antonio Tajani, l’Italia si avvarrà di «un servitore dello Stato, che può darci una mano su tante questione europee aperte». Con queste parole ieri sera, al termine del Consiglio dei ministri, il capo del governo ha ufficializzato la scelta di Ferdinando Nelli Feroci.
 

Una scelta tecnica, di alto profilo, che consentirà di evitare una vacatio per i tanti dossier su cui aveva la delega (vicepresidenza Commissione e Industria) proprio Tajani.

 

spi27 ambasciatori staffan de mistura ferdinando nelli ferocispi27 ambasciatori staffan de mistura ferdinando nelli feroci

L’ambasciatore Nelli Feroci è attualmente presidente dello Iai (Istituto affari internazionali), è stato rappresentante permanente dell’Italia presso la Ue sino a giugno dello scorso anno. Diplomatico di carriera, è stato fra gli altri capo di gabinetto (2006-2008) dell’allora ministro degli esteri Massimo D’Alema e direttore generale per l’integrazione europea (2004-2006) alla Farnesina.
 

capal25 ambasciatore ferdinando nelli feroci marta dessucapal25 ambasciatore ferdinando nelli feroci marta dessu

Con la decisione di ieri il governo italiano risolve uno dei tasselli, ancorché minori, delle nomine europee. Al prossimo Consiglio, previsto il 17 luglio, andranno formalizzate le altre scelte; in pole position resta l’attuale ministro degli Esteri, Federica Mogherini, per uno dei posti chiave della nomenklatura del governo dell’Unione: primo vicepresidente della Commissione e Rappresentante per la politica estera, quello che tradizionalmente va sotto il nome di mister Pesc.
 

Massicci investimenti su crescita e occupazione, mercato del lavoro comune, prime forme di mutualizzazione del debito europeo, con cui finanziare riforme e investimenti, maggiore condivisione (anche finanziaria) delle politiche sull’immigrazione: saranno questi alcuni dei pilasti del discorso che domani, a Strasburgo, davanti ad un Parlamento appena insediato, pronuncerà Renzi in qualità di presidente di turno del semestre italiano della Ue.
 

RENZI-DALEMARENZI-DALEMA

Un ruolo di coordinamento delle politiche europee, più enfatizzato di quanto realmente pesi, che Palazzo Chigi, da oggi a fine dicembre, vuole comunque svolgere nel migliore dei modi, quantomeno per impostare un’agenda di cambiamenti radicali. Renzi ha parlato di «Stati Uniti d’Europa», dunque di una costruzione politica che dovrebbe fare dei passi decisivi in avanti, di ritorno allo spirito dei fondatori, di debito nei confronti delle nuove generazione, «alle quali non si può consegnare un’Europa fatta solo di controllo dei bilanci e di tecnocrazia».
 

Tajani Tajani

Con la presidenza italiana della Ue, si apre domani «una fase nuova» con priorità su «crescita e occupazione, soprattutto per i giovani», ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini, presentando alla Farnesina gli obiettivi europei dei prossimi 18 mesi, assieme ai colleghi Edgars Rinkevics, lettone, e Jean Asselborn, lussemburghese, i cui paesi guideranno le successive presidenze. In politica estera, ha spiegato il ministro Mogherini, bisognerà lavorare sia verso i confini orientali, con la crisi ucraina, che verso la sponda sud del Mediterraneo e il Medio Oriente, senza dimenticare il tema dell’allargamento.
 

Mario Benotti Romano Prodi Sandro Gozi Mario Benotti Romano Prodi Sandro Gozi

Ieri il sottosegretario Sandro Gozi, che a Palazzo Chigi ha la delega per gli Affari europei, ha difeso dalle critiche la decisione dell’Italia di puntare all’Alto Rappresentante: «Posto che la decisione sui nomi non è stata ancora presa, se chi critica l’ipotesi si leggesse i trattati europei, scoprirebbe che l’Alto Rappresentante è il primo vicepresidente della Commissione Europea, cioè sarà il vero numero due del presidente Juncker.

 

Questo vuol dire — ha aggiunto — avere potere di coordinamento su tutta quella che è la dimensione esterna delle politiche importanti, dall’ambiente all’energia, dall’immigrazione alle tlc, solo per fare quattro riferimenti a questioni di grande interesse per l’Italia. E poi avrà la possibilità di supervisione su tutte le grandi decisioni. Questo è trascurato dai commentatori italiani».
 

Draghi e SchaeubleDraghi e Schaeuble

A dispetto delle cronache dell’ultimo Consiglio europeo ieri il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha dichiarato a sorpresa di non aver sentito «alcuna richiesta» di maggiore flessibilità fiscale da nessuno dei Paesi europei. Gli ha risposto Gozi: «C’è un documento adottato dall’ultimo Consiglio, l’approccio restrittivo è stato superato».
 

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…