renzi sala raggi appendino

1. RENZI SI GIOCA LA TESTA CON LE AMMINISTRATIVE: OGNI CITTÀ PERSA DAL PD SARÀ UN GOL CHE IL PREMIER DOVRÀ RIMONTARE NELLA PARTITA REFERENDARIA DI OTTOBRE 2. L’IPOTESI DEL TRIONFO GRILLINO PREOCCUPA LE CANCELLERIE EUROPEE: PER MATTEUCCIO IL PERICOLO È CHE IL VOTO DI DOMENICA LO RICONSEGNI ALLA SCENA INTERNAZIONALE CON UN'IMMAGINE DIVERSA DA QUELLA DEL GIOVANE E VINCENTE ROTTAMATORE

RENZI GIACHETTIRENZI GIACHETTI

1. UN KO AL SECONDO TURNO E RENZI PERDE PESO SULLA SCENA MONDIALE

Adalberto Signore per “il Giornale”

 

Mentre Matteo Renzi sceglie San Pietroburgo per tenersi quanto più possibile lontano da Roma e dalle vicende italiane e cioè dai risultati per lui molto incerti dei ballottaggi di domani la politica internazionale è proprio sulla Capitale e sull' Italia che punta i suoi riflettori, in attesa di capire se e come l' antipolitica grillina conquisterà la città eterna e non solo.

RAGGI 3RAGGI 3

 

D' altra parte, non è un mistero che Virginia Raggi la candidata al Campidoglio dei Cinque stelle sia stata una sorta di superstar della stampa estera fin dal primo turno, con il Financial Times che ha parlato del voto romano come di un «rimprovero populista a Renzi».

 

È dunque per certi versi nelle cose che il livello di attenzione resti alto, per il valore simbolico di Roma che all' estero non è solo la capitale del Paese ma anche della cristianità. E per il fatto che l' onda grillina potrebbe straripare fino a Torino dove sono in molti a parlare di partita «apertissima» tra Piero Fassino e Chiara Appendino.

 

RENZI GIACHETTI DALEMARENZI GIACHETTI DALEMA

Insomma, il timore che dall' Italia domani sera possa arrivare una forte sterzata anti establishment c' è. Anche in vista del voto di giovedì prossimo, quando i cittadini della Gran Bretagna saranno chiamati a votare il referendum sulla Brexit (ovvero dovranno decidere se voglio restare o no nell' Ue). Il rischio, secondo molte cancellerie europee, è quello di una sorta di effetto domino che finisca per paralizzare le istituzioni europee.
 

Uno scenario peraltro prospettato recentemente proprio da Nigel Farage, leader euroscettico dello Ukip. «Il 19 giugno i Cinque stelle eleggono il sindaco di Roma e cambiano l' Italia. Il 23 giugno la Gran Bretagna esce dall' Ue e cambia l' Europa. Così Grillo e io spiegava la scorsa settimana in un' intervista al Corriere della Sera distruggeremo la vecchia Unione europea, perché dopo di noi gli altri Paesi del Nord se ne andranno uno dopo l' altro».

SALA PARISISALA PARISI

 

Renzi, in verità, pare vederla diversamente. Tanto che al Business forum di San Pietroburgo dice che nel caso di uscita dall' Ue «chi rischia di più sono i cittadini inglesi e non quelli europei». A parole, perché sono mesi che a via XX Settembre il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha predisposto un piano proprio per far fronte alla Brexit.
 

GIACHETTI RENZIGIACHETTI RENZI

Insomma, Farage avrà magari peccato di «ottimismo», ma certo il timore di un effetto a catena serpeggia da settimane. Ne sanno qualcosa sia a Palazzo Chigi che alla Farnesina, visto che il tema è all' ordine del giorno dei colloqui informali con le varie diplomazie europee. Per Renzi, insomma, il pericolo è che questa tornata amministrativa lo riconsegni alla scena internazionale con un' immagine ben diversa da quella del giovane e vincente rottamatore. Non solo per la probabile sconfitta a Roma, notizia come detto che farebbe in un attimo il giro del mondo. Ma anche perché dopo oltre due anni di governo sarebbe su di lui che ricadrebbe la responsabilità dell' avanzata grillina.

roberto giachetti virginia raggi roberto giachetti virginia raggi

 

Anche in quest' ottica, dunque, pesa il risultato di Torino. È improbabile, certo, ma se davvero Appendino dovesse spuntarla sull' ultimo segretario dei Ds (quello che nel 2007 li portò a confluire nel Pd) l' uno-due sarebbe pesante. E all' estero quello di parlare un inglese per così dire «poco fluente» non sarebbe più il principale problema di Renzi.

 

 

 

2. LE AMMINISTRATIVE PROVA GENERALE PER IL REFERENDUM

MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

Le Amministrative non sono una faccenda locale, sono la porta che introduce a un nuovo mondo. Certo, bisognerà aspettare il referendum per varcare la porta, sarà quello il voto che potrà mutare il volto del Palazzo e del Paese.

 

FASSINO E APPENDINOFASSINO E APPENDINO

Ma i ballottaggi non saranno ininfluenti, perché il variegato fronte che si oppone a Renzi userà l' appuntamento di domani (anche) come prova generale per capire se è in grado di coalizzarsi in vista dell' appuntamento di ottobre: ogni città persa dal Pd sarà quindi un gol che il leader del Pd dovrà rimontare nella partita referendaria. Perciò le Amministrative sono la porta che affaccia sul nuovo mondo, anche se in quel mondo la politica in parte c' è già entrata.
 

In tre anni infatti è cambiato tutto: dove c' era Bersani oggi c' è Renzi, dove c' era Berlusconi non potrà più esserci Berlusconi, dove c' era Grillo forse ci sarà Di Maio, dove c' era Maroni oggi c' è Salvini, dove c' era Fini oggi c' è la Meloni, dove c' era Monti c' è un vuoto che Alfano vorrebbe riempire. Il ricambio generazionale insomma c' è stato, ma ora l' effetto vertigine sta riempiendo d' ansia le giornate dei parlamentari: appena uno su otto - hanno tra loro calcolato - tornerà nella prossima legislatura.
 

roberto giachetti virginia raggi  roberto giachetti virginia raggi

Non solo la riforma costituzionale praticherebbe il taglio di un terzo dei seggi, con la trasformazione del Senato: tra premio di maggioranza imposto dall' Italicum, l' inevitabile cambio dei rapporti di forza dei partiti e il fisiologico rinnovamento nelle candidature, il volo per Roma-Montecitorio è già dato in overbooking. E i tentativi di trovar posto con manovre last minute, prive di respiro politico, non varranno per farsi spazio. Com' è diversa la prospettiva dei peones rispetto a quella di Renzi, che si è incaricato di spingere il sistema verso il nuovo mondo con un' operazione che non ha precedenti: mai, dai tempi della Costituente, sono cambiate allo stesso tempo la Carta e la legge elettorale.
 

RENZI MERKEL HOLLANDERENZI MERKEL HOLLANDE

Era inevitabile la reazione di chi avversa il disegno renziano, e le Amministrative si stanno rivelando il terreno ideale per mettere in difficoltà il premier: a Napoli ha già subito un gol; su un altro si scommette pure a Roma; a Torino e soprattutto a Milano i candidati del Pd devono affrontare dei supplementari che sono tutto fuorché semplici «calci di rigore». Non sarebbe però corretto sommare i voti per de Magistris, la Raggi e la Appendino (Parisi farà storia a sé) come altrettanti voti per il No al referendum, per questo bisogna tener da conto ciò che sottolinea sempre Renzi, secondo cui «gli elettori sanno fare zapping».

 

RENZI OBAMARENZI OBAMA

Ma tanto il leader del Pd era consapevole delle difficoltà, che ha provato mediaticamente a spostare l' attenzione dal voto per le Comunali. Finendo però per sovra-esporsi. Persino nella sua stretta cerchia ormai lo riconoscono: «Ma no, Matteo riesce a stare in silenzio anche per tre ore...». Ecco un' altra novità di quel nuovo mondo che ancora non c' è ma intanto si appalesa. Sulla comunicazione il premier ha un approccio diverso rispetto all' uomo che in un ventennio l' ha radicalmente cambiata.
 

Renzi sta sempre sulla scena per attirare l' attenzione, Berlusconi invece dalla scena a volte si estraniava per restarci. Quando si eclissava per alcune settimane e leggeva sui giornali «Il silenzio del Cavaliere», se ne compiaceva: le pause erano studiate, servivano a suscitare aspettative.
 

Non sarà facile per il leader del Pd continuare ad alimentarle di qui a inizio (o fine) ottobre, anche se per allora confida che il voto delle Amministrative sarà stato metabolizzato. Il punto è che le Comunali hanno già avuto un effetto che è andato oltre la sfida per i campanili: è stato un altro passo verso il nuovo mondo, trasformando ancora - se possibile - ciò che era il centro-sinistra, ciò che era il centro-destra e persino ciò che saranno i Cinquestelle.
 

FASSINO APPENDINOFASSINO APPENDINO

E il referendum si propone come l' ultimo e più vorticoso giro di centrifuga, un appuntamento che avrà vincitori e vinti, ma che non necessariamente anticiperà l' esito della sfida successiva: le Politiche. I precedenti stanno lì a testimoniarlo: il caso forse più eclatante è quello di Mario Segni, che con i suoi referendum elettorali agli inizi degli anni Novanta aprì la strada verso un nuovo mondo. Ma da quel mondo alla fine restò escluso.
C' è qualcuno ancora che considera i ballottaggi un fatto locale?

SALA PARISI 1SALA PARISI 1RENZI OBAMA RENZI OBAMA

 

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...